Cognomi D E F G

Per gentile concessione dell'autore Božo Zuanella pubblichiamo estratti della sua ricerca sui cognomi delle Valli. L'originale e completa visione dei cognomi può essere presa sui numeri del DOM.

Debegnach/Debenjak

Il cognome Debegnac/Debenjak è arrivato nel comune di S. Leonardo verso la metà del 1800 dal territorio della Slovenia. Il cognome è sorto col formante -ak dal toponimo "Debenje" e in origine stava appunto ad indicare l'abitante di Debenje, una piccola frazione montana situata presso Zapatok sulla riva sinistra del torrente Judrio.

Debelak

Il 23 ottobre 1815 muore a San Leonardo «Jacobus fihius qm. Hermagorae Debelak de Circhina oriundus, ultra 40 annos in hac villa S. Leonardi domicilians».

Giacomo Debe­lak, morto all’età di 70 anni, era arrivato a San Leonardo verso il 1775 con la moglie Maddalena oriunda di Biljana nel Collio goriziano, la quale morì il 10 maggio 1803.
La coppia non ebbe figli e con la morte di Giacomo si estinse a San Leonardo anche il cogno­me sloveno Debeldk.

Questi è sorto, col formante -ak, dal­l’aggettivo sloveno «debel» ed in origine stava ad indicare una persona grassa o corpu­lenta.

Déssa

26/3/1618 Giorgio fiolo di Thomas Deusa de Roda,
2/3/1620 Gregorio fio­lo di Thomas Deusa de Roda,
1624 Gregorius filius Dessa de Ronaz,
1646 Juri Dessa de Roda
Libri dei battesimi di S. Pietro),
1669 Paulus Dessa de Rotta (Libri dei matrimoni di S. Pietro).

Ilcognome Déssa era tipico di Rod­da dove è probabilmente nato e dove si è estinto verso la fine del 1700.
Nel 1768, infatti, sembra avesse già perso la funzione di cognome ed era considerato un semplice soprannome:
filius Thomae Oriehuia dicti Dessa de Rota (Libri dei morti di S. Pietro).

Non mi risulta che sia emigrato in altri luoghi e pertanto è da considerarsi definitiva­mente estinto.

Si tratta di un cognome oscuro e di difficile interpretazione anche perché la forma più antica registrata (Deusa) si discosta notevolmente da quella successiva e definitiva (Dessa) rimasta invariata per almeno 150 anni.
Per questo motivo non tento neppure di proporre qualche ipotesi sul­la origine e sul significato del cognome che dagli sloveni veniva probabilmente pronunciato Déša.

Domenis

1612 Blas Domenis de Ponteia, Matheu Domenisiz de Roda, 1615 Filippo Domenis De Roda, 1621 Jacob Domenis de Roda, 1689 filius Michaelis Domenisch de Roda. (Libri dei MORTI di San Pietro).

Domenis è uno dei cognomi tipici di Rodda dove è documentato dall'inizio del 1600. Da qui è sceso a fondovalle e poi nel cividalese dove è piuttosto diffuso.

Il cognome si è probabilmente sviluppato nell'attuale frazione di Doménis (in sloveno Domejža ) che ha preso la denominazione dal cognome tipico del luogo.

Si tratta di un cognome arcaico derivato direttamente dalla forma onomastica friulana Doménis, a sua volta derivata dall'agionimo Domìnicus, (=Domenico).

Questo cognome è presente anche in Friuli nella forma contratta Ménis.

Dorbolò

Dorbolò è un cognome tipico, per non dire esclusivo del comune di Pulfero. Non esiste, infatti, un altro cognome più o meno simile né nel resto del Friuli, nè nella vicina Slovenia. Ciò significa che è sorto probabilmente in loc o e che non è stato importato da altre parti. Ritengo che il cognome sia sorto a Pegliano dove è ancora oggi diffuso in quasi tutte le sue frazioni (una di queste, Dorbolì, ha preso la denominazione dal cognome omonimo). Da Pegliano si è diffuso ben presto nei paesi vicini e, all'inizio del 1600, era già presente a Tarcetta, Spignon, Sotto Spagnut e ad Oculis (da questa frazione dei comune di San Pietro al Natisone, dove è arrivato con molta probabilità da Spagnut, si è diffuso a Vernasso e Biarzo e in seguito ad Azzida, San Pietro e Sorzento).

Oggi è presente anche a Lasiz, a Brischis e, sporadicamente, in altri paesi della val Natisone. Si tratta di un cognome oscuro, misterioso e di difficile interpretazione anche perché non è per nulla chiara la sua forma originaria (Dérbolo, Dàrbalo, Dàrbolo, Drébalo o Dòrbolo?) . Non escludo che si tratti di un cognome derivato da una base lessicale di origine tedesca ma questa è soltanto una ipotesi tutta da verificare e da dimostrare. A Pegliano è sorto, infatti, anche il cognome Forlòran, trasformato poi in Floran, che denota una probabile origine tedesca.

Dornig / Dorgnach

Il cognome sloveno Dornig / Dorgnach (Dornik / Dornjak) è tipico di Jagnjed / Jainich, piccola frazione montana del comune di S. Leonardo e da qui si è dissuso nella sottostante valle, in comune di S. Pietro al Natisone e a Tribil di sotto (comune di Stregna).

La forma più atica Dornig o Dornich è piuttosto rara ed è stata sostituita dalla forma Dorgnach di formazione più recente. Da notare che questo fenomeno, cioè lo scambio dei formanti -nik / njak è piuttosto diffuso nel dialetto sloveno del Natisone.

Il cosgnome sembra sia sorto dal sostantivo sloveno " dvor ", dial. " duor " (=corte, cortile, luogo recintato) col formante -nik, poi -njak ( dvor + nik / njak = Dvornik / Dvornjak ). In seguito il cognome Dvornik si sarebbe cambiato in Dornik con la perdita della v per agevolarne la pronunzia.

Il cognome poteva designare in origine la persona che era al servizio di qualche famiglia signorile, di qualche signorotto o castellano (cfr. anche il cognome italiano Corte, Da Corte, Dalla Corte, Della Corte); poteva designare però anche l'abitante di qualche località denomiata Dvor (in Slovenia ce ne sono 16, tra cui Dvor che è un sobborgo di Bovec / Plezzo.

Da notare anche Dùor che è una parte del paese di Cicigolis / Ščigle in comune di Pulfero), oppure più prosaicamente colui che abitava in un semplice cortile, nel " duor " di una casa contadina. Nella Repubblica di Slovenia è diffuso sia il cognome Dvornik che il cognome Dornik.

Drecogna

Il cognome Drecogna / Drekonja fa parte di quel gruppo di cognomi sloveni che hanno avuto origine con la formante accrescitiva -onja (ad es. Specogna / Špehonja, Tracogna / Trakonja, Pervonja, Velikonja, ecc.). Questo cognome, come appare dalla documentazione prodotta, è caratteristico del paese di Tribil Superiore in comune di Stregna da dove si è diffuso nelle valli di S. Leonardo e nella pianura friulana. % Le fonti più antiche di cui disponiamo (dal 1600 fino al 1650) riportano la forma Dracogna / Drakonja mentre la forma Drecogna / Drekonja si è imposta successivamente, a partire dalla metà del 17. secolo. Proprio per questo motivo è difficile deterimnare con certezza la base lessicale del cognome e spiegarne il significato.

Alcuni lo fanno derivare dal toponimo Dreka / Drenchia, altri invece dalla voce dialettale di origine tedesca drèk.

Nel 1912 il cognome Drecogna / Drekonja era presente anche a Podlak in comune di Grimacco e qui è arrivato con ogni prohabilità nel secolo scorso dal paese di Tribil Superiore distante solo pochi chilometri.

Drescig / Dreščak

Il cognome Drescig è arrivato ad Azzida da Drenchia attorno al 1630 come risulta dalla documentazione prodotta ed ha conservato fino ad oggi la sua forma grafica arcaica che corrisponde alla forma più receDreszach (=Dreščak. La desinanza slovena ščak veniva infatti trascritta all'inizio del 1600 nella forma grafica - sig o -sich .

Soltanto in un secondo tempo si è adottata la fomia grafica - szach (= ščak ) come risulta dai libri parroc-chiali di S. Pietro al Natisone. E cosi gli attuali cognomi Polaus#ach (Polavščak), Loszach (Loščak), Podorieszach (Podorieščak), Zabrieszach (Zabrieščak) e Dreszach (Dreščak) li troviamo scritti nelle for-me Polausig, Losig, Podoresich, Sabresich e Dresi g.

Il cognome Drescig / Dreščak è sorto, col fomrante ščak , dal toponimo Dreka e in origine stava ad indicare l'abitante di Drenchia o la persona originaria di 1à. Questo cognome si è conservato fino ad oggi nelle fome Drescig o Dreszach non solo a Drenchia ma anche nelle valli del Natisone e nel Cividalese.

Dùghar / Dugar

Nel 1766 «Matthaeus filius qm. Andreae Dughar de Pusna sub Ronzina» sposa Marina Sibau di Cravero.
Gli sposi vis­sero a Podcravero dove il 4 ago­sto 1767 nacque il loro primoge­nito Lorenzo. Nel 1747 «Anto­nius filius Thomae Dugar de Pusne communitati Ronzinae» aveva sposato Giovanna, figlia di Andrea Hus di Lombai.

Il cogno­me Dugar , che è scomparso entro breve tempo nel comune di San Leonardo, era dunque origi­nario di Pušno, una delle nume­rose frazioni che formano la località di Kambre#ko, un vasto territorio che nel passato faceva parte dal punto di vista ecclesia­stico della parrocchia di Ročinj nella valle dell’Lsonzo.

Questo cognome non deve essere confu­so con il cognome Dugar tipico del comune di Stregna.
Questi, infatti, deriva con il formante -ar , dal toponimo Duge presso Oblizza mentre quello originario di Pušno deriva, sempre col for­mante -ar , dal toponimo Dugo, una località da tempo abbando­nata sul territorio di Karnbreško.

In origine i due cognomi indica­vano, rispettivamente, l’abitante di Dughe (in comune di Stregna) e l’abitante di Dugo (Kam­breško).

Duriava

Il cognome Duriava / Durjava era diffuso nel 1600 a Tribil di sotto e in alcuni paesi della parrocchia di Prepotto. Tra queste due zone. contermini esistevano da sempre dei contatti umani che hanno favorito la stipulazione di matrimoni e conseguentemente l'osmosi di alcuni cognomi da una parte all'altra.

Il cognome Duriava è sorto, col formante - (j)ava, dall'aggettivo sloveno ( dur ) che ha diversi significati: (
Questo cognome è attualmente diffuso in diverse località delle valli del Natisone e anche nel Cividalese dove è emigrato nel secondo dopoguerra.

Duriavig / Durjavič

Il cognome slovèno Duriavig / Durjavič è un patronimico derivato direttamente, col formante - , dal cognome Duriava / Durjava che abbiamo appena esaminato. Da notare, inoltre, che i due cognomi erano un tempo diffusi sullo stesso territorio e non è difficile capire che il primo (Durjavič / Duriavig) è letteralmente il "figlio" del secondo (Durjava / Duriava).

Il cognome Dunavig / Durjavič è attualmente diffuso soprattutto nei comuni di S. Leonardo e di Stregna ma non è raro trovarlo anche nel Cividalese dove è emigrato nel secondo dopoguerra.

Dush - Dus, Duss, Dush e Dusch

Il cognome Dush era tipico di Porzùs I Porčinj, ma è documentato, dal 1600 in poi, anche in altre parti del Friuli, soprattutto nelle valli del Natisone e nel Cividalese.

Lo troviamo scritto in forme grafichediverse
(Dus, Duss, Dush e Dusch)
come appare dalla seguente documentazione che mi è stato possibile reperire:

1602 Duso (di Pegliano) / Missiol, Piero Dus de Pegliano (Libri dei battesimi di S. Pietro al Natisone),
1623 M. Jacomo Dus di Ciuidal (Libro della confraternita di Castelmonte),
1639 Una certa «Maria mogle di Pauli Duss di Orzan» paga alcune messe votive al parroco di S. Leonardo (Libro dei battesimi di S. Leonardo),
1642 Mathia Dus de Massera (Libri dei batt. di S. Pietro- Sotto Masseris esiste la borgata di Dus la cui denominazione deriva dal cognome Dus tipico del luogo),
1652 Agnes Duschauca (de Dus),
1654 fil. Matthiae Dusch de Pegliano,
1656 fil. Bartholomei Dusch de Mascheris,
1660 fil. Petri Dusch de Peiano (Libri dei batt. di S. Pietro),
15 aprilis 1670 Helisabetta uxor Simonis Dush de Brizza,
21 7bris 1674 Simon Dusch de Sauodnia (Libri dei morti di S. Pietro),
1831 Jacobus filius Dominici Scorset de Stremiz et eius uxoris Luciae filiae q. Dominici Dush de Porzus,
1845 Joseph filius Valentini Grimaz de Clap et viventis Mariae q. Mathiae Dus de Porzus (Libri dei matrimoni di San Pietro al Natisone).

La forma Dush, che si è conservata a Porzùs fino ad oggi, è scritta alla tedesca, più precisamente nella grafia slovena chiamata «bohoričica» e corrisponde alla attuale forma slovena Duš.

Probabilmente anche il cognome Dusso, diffuso in Friuli (ad es. a Udine, Pozzuolo del Friuli, Fagagna ecc.) è soltanto una variante moderna del cognome originario Dus o Duss.

Il cognome Dush, con le sue varianti citate, deriva da qualche nome proprio friulano del tipo Chiandùs o Vidùs di cui è forma ipocoristica o abbreviata.

Personalmente ritengo che il cognome derivi dalla forma Vidùs a sua volta derivata dall’ agionimo Vitus (it. San Vito, friulano san Vit, sloveno Svet Vid), col formante o suffisso friulano -us.

Erjavec - Riavez/Rjavec Ariaviz/Arjavic Ariauz/Arjauc

Nel 1791 muore a Scrutto "Antonius filius Cristiani Riaviz militis transfugae". Cristiano Riavez era un soldato disertore e proveniva molto probabilmente dalla Sentviska planota. Nel 1769 era cappellano a Liessa un certo "Jacobus Riavez (poi anche Riaviz e Riauz). Era arrivato a Liessa col padre Martino il quale morì nel 1775 e l'atto di morte annota che proveniva dalla località di Roce, facente parte allora della parrocchia di San Vito (Sentviska Gora). Nel 1811 un certo "Stephanus filius qm. Michaelis Ariaviz de Chiapovano, Parochiae Salcani", ma da 14 anni residente ad Erbezzo, sposa Maria Comugnar di Calla. Stefano Ariaviz era di Cepovan facente parte allora della parrocchia di Solkan. Suo figlio " Jozeph Ariauz" si sposerà nel 1849 ma non assicurerà la continuazione di quel cognome che è da tempo estinto anche nella Valle di San Leonardo. Riavez / Rjavec è un cognome derivato col formante -ec dall'aggettivo sloveno "rjav" (forma dialettale: " arjàv" = colore bruno) e in origine stava a indicare una persona che aveva la pelle scura o bruna. Sembra che la denominazione "rjàvec" fosse usata anticamente anche per designare l'orso bruno. Cfr. P. Merkù, o.c. pag. 22 alla voce Erjavec.

Faidutti

Il cognome friulano Fajdùt (soltanto alla fine del 19. sec. si trasformerà prima in Faidùti e poi in Faidutt i) compare per la prima volta nelle valli del Natisone alla fine del 17. secolo.

Il casato Faidutti di Scrutto ebbe inizio praticamente il 21/2/1740 quando venne celebrato il matrimonio " infra Petrum filium Joannis Baptistae Faidut de Ciuitate et Caterinam filiam Joannis Carniel de Azzida ". Pietro Faidut era con tutta probabilità oriundo di Rubignacco, un sobborgo di Cividale, esercitava la professione di fornaciaio ed abitava ad Azzida. Dopo le nozze con Caterine Carniel di Azzida si trasferì a Merso di sotto nei pressi della fornace ma nel 1748 rimase vedovo. Nei 1749 si sposò in seconde nozze con Anna Strukel di Slap oh Idrijci in comune di Tolmino (Repubblica di Slovenia). Il suo primogenito (Giovanni Battista si sposò nel 1779 con Maria Tolmar di Kanal / Canale d'Isonzo (Slovenija) e si trasferì da Merso inferiore a Scrutto dove il Cognome Faidutti si è conservato fino ad oggi.

Per indicare l'abitante di una località il friulano si serve talvolta del formante o suffisso -òt , raramente del formante -ut: Spesse - Spessòt (= l'abitante di Spessa di Cividale), Sacil - Sacilòt (= l'abitante di Sacile ), ecc. L'abitante di Faedis slov. Fòjda , dial. Fuòjda ) era chiatnato Faedòt o Faedùt e il successivo passaggio a Fajdùt è dal punto di vista linguistico, del tutto normale.

Questa etimologia del cognome ( Fajdùt = l'abitante o la persona proveniente od oriunda di Faedis) mi è stata suggerita da mons. Valentino Birtig e la ritengo più che probabile, anche perchè il cognome Fajdut ( Faiduitti) era diffuso sui territorio del comune di Faedis da dove è emigrato anche in altre parti del Friuli, ad esempio a Rubignacco e da qui nelle valli del Natisone.

Fantic

Nella valle del Natisone e precisamente a Mersino in comune di Pulfero è sorto, col formato -ič , dal sostantivo " fant " il cognome tipico del luogo Fantig / Fantič .

Fantig potrebbe però essere anche la forma diminutiva di " fant ").

Questo cognome è piuttosto antico: 1614 Iuuan Fantiz de Marsin , 1669 fil. Thomae Fantig de Mersin, 1689 fl. Sebastiani Fantig de Mersin (Libri dei battesimi di S. Pietro), 1618 Iuri Fantig de Montemagior (Libri dei matrimoni di S. Pietro).

Fantin

Fantin è uno dei cognomi friulani penetrati nelle valli del Natisone dalle zone del Cividalese. Esso è segnato nel 1631 sul libro dei battesimi di S. Leonardo: " Jacopo Fantino de Jpplis " (padrino di battesimo) e nel 1637 era già presente a Scrutto e a Cravero: " Maria filia Georgij Fantin de villa Scrut et eius jugalium Vrsulae", "Bartholomaeus fli. Gregòrii Fantin de Crauaro et ejus jugalium Fuschae " (Libro dei battesimi di S. Leonardo).

Nel 1113 " Matthias filius qm. Lucae Fantin de Scru t" sposa " Marina Scrignar de Azzida " mentre verso il 1720 un certo " Biasius Fantin di Jpplis " sposa Maria figlia di Tommaso Barginz di Picon (Libri dei matrimoni di S. Leonardo).

Questo cognome si estingue nella parrocchia di S. Leonardo verso la metà del 1700.
Alla base del cognome, sorto col suffisso diminutivo - in sta il sostantivo " fant " (= bambino, ragazzo, giovane non sposato, garzone).

Il sostantivo " fant " è penetrato come prestito romanzo anche nell'area linguistica slovena dove è presente sotto diverse forme: fant, fantè, fantek, fantič, fantiček .

Tutte le forme testè citate derivano dal latino " infans " (letteralmente: "colui che non è in grado di parlare", cioé bambino piccolo).

Dalla forma latina " infans " sono sorti i cognomi: Infante, Infanti, Infantolino, Infantozzi e per aferesi, le forme onomastiche Fant, Di Fant, Fante, Fanti, Fantin, Fanton, Fantoni, Fantozzi etc.

Feletig

I1 cognome Feletig o Faletig (Feletič /Faletič) è arrivato nel comune di Grimacco e in quello di Savogna probabilmente dalle località di Ravne o di Livek (Slovenia) e si è poi diffuso nelle valli di S. Leonardo e in Friuli.

Si tratta di un cognome patronimico non del tutto chiaro, derivato dalla base Falè o Felè, che è forma contratta di qualche agionimo del tipo Felicianus, Florianus, Raphael, ecc.

Filia / Filej

1612 Zuuano filei de Vernassino di Sopra, 1614 Luces Filei de Potbar­nasam, 1615 Peter Filei di Potbarna­sam, 1641 Luches Fili di Vernassino, 1642 Juri Filij de Sto Silvestro (= Antro), 1741 fu. Jacobi Fillei de Sub Vernassino (Libri dei battezzati di 5. Pietro),
1823 Andreas Filej di Ver­nassino, 1841 Matthaeus Filia de Costa (Libri dei matrimoni di S. Pie­tro).

I1 cognome Filèj è diffuso in Slo­venia nelle forme Fili e Filèj (cfr. anche l’abitato di Filej situato sulla riva sinistra del torrente Judrio) ma è presente dal 1600 anche nella zona di Vernassino dove si è conservato fino ai notri giorni nella forma Filia che risale al secolo scorso. Da notare che era presente anche ad Antro dove è da tempo estinto, ma il suo ricordo vive nel nome di casato o «hišno ime» Figlia (slov. Filja).

Si tratta di un cognome derivato dall’ agionimo Philippus e precisa­mente dalla forma contratta Fil col formante ―ej
(cfr. anche le forme onomastiche Blažej, Lukej, Čibej, Poldej).

Filipig/ Filipič

Il cognome sloveno Filipig/ Filipič è un patronimico, un cognome cioè derivato dal nome del padre, nel nostro caso da Filip con il formante sloveno -ič . È un cognome tipico del paesino di Topolò, come risulta dai libri di battesimo di S. Leonardo.

Da qui si è poi diffuso, nel XVIII secolo, nella Valle di S. Leonardo ed oltre, a Cividale e in Friuli.

Fuori delle Valli del Natisone è presente da secoli, in comune di Taipana (Prossenicco) e naturalmente nella vicina Repubblica di Slovenia, soprattutto nello slovensko Primorje .

Dall'agionimo di origine greca Philippos (l'amico dei cavalli) sono sorti anche i cognomi italiani del tipo De Filippo, De Filippi, De Filippis che corrispondono più o meno al cognome sloveno Filipig/ Filipič.

Fletta / Fleta

Fleta era un cognome tipico di Savogna dal quale ha preso la denominazione la borgatella di Fletta presso Blasin chiamata antecedentemente Sotto Tercimonte . Ciò si spiega col fatto che un tempo questa 1ocalità, dal punto di vista ecclesiastico, faceva parte con Blasin, Steffenig e Ieronizza della cura di Tercimonte e si trova effettivamente "Sotto Tercimonte".

Questo cognome, che si è estinto nel 1700, non ha nulla da spartire con la voce dialettale " fletu " (= fetta). Dal nome proprio Felè (registrato anche come cognome nel 17. - 18. secolo) è sorta la forma onomastica Feleta diventata poi Fleta (per aplosi ) e il noto cognome Feletig / Feletič che è diffuso a Luico / Livek da dove è probabilmente emigrato anche nei comuni di Savogna e Grimacco.

Alla base di questi nomi ( Felè, F(e)leta, Feletič ) ci sono probabilmente gli agionimi Felicianus e/o Felix .

A Cepletischis esiste il nome di casato Fletukni . Esso è sorto quando una donna di Fleta ( Fletukna ) si è sposata in una famiglia di Cepletischis chiamata da allora in poi "F1etukni ".

Floreancig

Il cognome sloveno Floreancig /Florjancič è un patronimico derivato, con la formante -čič, dall'agionimo Florianus (forma slovena Florjan, dialettale Furjan).

E' un cognome tipico del paese di Costne / Hostne dove uno dei compatroni della chiesa di S. Mattia è San Floriano. Da qui si è diffuso nelle Valli di San Leonardo, a Cividale e nella pianura friulana. Dalla fine del 17. secolo fino al 1800 questo cognome era presente anche nella Valle del Natisone: 1672 Marini Foriancig de Poduarsisza (=Podvarschis di Pulfero), 1687 Hernagorae Furianzig de Poduersische (Libri dei battesimi di S. Pietro).

Si trattava, probabilmente, di un cognome sorto in loco dato che la chiesa parrocchiale di Brischis è dedicata a San Floriano. Questa circostanza ha certamente favorito in zona la diffusione del nome proprio Floriano (forma locale slovena Furjan) dal quale è poi sorto, con la formante -čič, anche il cognome patronimico Furiancig o Foriancig / Furjancič o Forjancič. Cfr. anche i cognomi italiani del tipo Floriano, Florean, Floreani, Floreano, De Floriali, frequenti nelle Venezie e in modo speciale nel Friuli Venezia Giulia dove la devozione a S. Floriano era particolarmente viva e sentita.

Fon

Il cognome Fon è arrivatoe valli del Natisone dalla valle dell'Isonzo. Lo documentano i libri parrocchiali di S. Leonardo e S. Pietro. Ad esempio, il 1.9.1790 viene celebrato nella chiesa di S. Bartolomeo di Clastro (sul monte) il matrimonio tra " Andreas Fon austriacus, commorans nunc in parte veneta " e Ursula Vogrigh di Clastra. A noi però interessa in modo particolare il matrimonio celebrato il 12.2.1810 tra " Petrus qm. Stephani Lichar de Volzanae " e Lucia figlia di Matteo Vogriz di Clastra. Lo sposo, Pietro Fon, era originario di Foni, una piccola località montana situata sul lato nord del monte Kolovrat e facente parte della parrocchia di Volče/Volzana.

Qui, durante l'ultima guerra, si sono svolti diversi combattimenti tra i partigiani e i nazifascisti e l'11.5.1943 gli italiani hanno bruciato il paese e tutti gli stavoli dei dintorni.

Il cognome Fòn è emigrato da Clastra ad Altovizza il 30.1.1869 quando " Joannes fi1. qm. Petri qm. Andrea Fon de Clastra et eius uxoris Luciae fu. qm. Matthaei Vogrigh de dicto pago " (nato nel 1831) sposò Giovanna, figlia di Mattia Carligh di Altovizza e di Maria Carligh di Brizza (nata nel 1840). Lo sposo portò così ad Altovizza il cognome Fòn da cui è sorto anche il nome di famiglia Foni " ta par Foneh ". Da Altovizza il cognome è sceso a S. Pietro al Natisone dove si è conservato fino ad oggi.

Il cognome Fon è molto diffuso nella valle dell'Isonzo (Tolmin, Srpenica, Most na Soči, Kred, Drežnica) ma lo troviamo anche all'interno della Slovenia, soprattutto nella Gorenjska (Kranj, Lesce, Jesenice, Radovljica). La sua area di diffusione comprende, grosso modo, il territorio sloveno che è stato interessato nel passato, direttamente o indirettamente, da una non trascurabile colonizzazione tedesca che ha lasciato nella onomastica locale significative testimonianze.

Presumo che anche il cognome Fòn appartenga al gruppo di cognomi sorti da una base lessicale tedesca, ma la sua spiegazione si presenta problematica ed esige ulteriori ricerche ed approfondimenti.

Franco

Il 21 novembre 1814 muore «Gregorius filius qm. Joannis Franco de Communitate Montis S. Viti oriundus, in Cosiza domi­cilians».
Nato il 12 marzo 1751 sulla šentviška Gora, Gregorio Franco si era sposato con Ursula Cosmaz del luogo e poi si era rifugiato con la moglie a Cosizza alla fine del 1700.

Il cognome Franko (Franco) si è conservato nella parrocchia di San Leonardo fino alla fine del secolo scorso ma è molto diffuso in Slovenia, compreso il Goriziano
(cfr. Jure Franko, lo sciatore sloveno medaglia di bronzo in slalom gigante alle olimpiadi invernali di Sarajevo!).

Cognome derivato dall’agionimo Franciscus di cui è forma aferetica.

Franz

Franz forma ipocoristica, cioè abbreviata, dell'agionimo Franciscus (Franziskus, se letto alla tedesca) e gli sloveni l'hanno presa in prestito dai tedeschi. Franz, usato in origine come nome proprio, è diventato in seguito anche cognome ed è diffuso in diverse parti della Slovenia.

Nella provincia di Udine ha avuto alcuni precisi centri diffusori: Montemaggiore di Savogna, Moggio Udinese e la zona di Tarcento, in particolare i paesi di Stella, Malemaseria, Zomeais e Coia. A causa dell'emigrazione il cognome è attualmente presente in diverse parti del Friuli, in particolare ad Udine.

Il cognome Franz è, nelle Valli del Natisone, tipico del paese di Montemaggiore / Matajur e ha dato il nome alla microfrazione di Franzi. Da qui è emigrato nei paesi vicini, a fondovalle e nel Cividalese.

Dalla documentazione risulta che, nella prima metà del 1600, c'è stato a Montemaggiore il tentativo di trasformare il cognome Franz nel cognome patronimico Francig (Frančič) che però non si è conservato nel tempo.

Ecco cosa scrive Emidio De Felice a proposito dei numerosi cognomi italiani derivati dal nome etnico e/o dall'agionimo Franciscus (Francesco): "Alla base è il nome Francesco, formatosi nell'ultimo Medio Evo, come soprannome e determinativo etnico, dall'agg. francesco "francese; cittadino, abitante o oriundo della Francia", già comune nei documenti dell'XI e del XII secolo nelle forme latinizzate Franciscus e Francescus o Franzescus .

Il nome si riaffermò e divenne frequentissimo, sviluppandosi anche nei vari ipocoristici abbreviati, verso la metà del XIII secolo per il prestigio e il culto di San Francesco d'Assisi, perdendo il valore etnico e assumendo il carattere di nome religioso, legato alla devozione e alla venerazione per il popolare santo di Assisi". (Dizionario dei cognomi italiani, Milano 1979, pagg. 127 - 128).

Fulla (Fula)

Il cognome Fulla / Fula è dal 1600 tipico del paese di Ponteacco e da qui è emigrato anche a S. Pietro. A Brischis esisteva il nome di famiglia Fùlaci che dovrebbe derivare dalla stessa base lessicale.

Si tratta di un cognome piuttosto oscuro. Potrebbe derivare dal verbo sloveno " fulit i" che ha diversi significati (soffiare, fischiare, spennare, muoversi lentamcnte) o da un riferimento alla masco1inità, ma anche da altre basi lessicali.


Ricordiamo, infine, il modo cli dire " je šluo tu ful o" per indicare un progetto o un affare non riuscito e il termine " fula " che significava una cosa vuota, senza valore.

Gaberscig

Il 27 giugno 1793 si spo­sano a San Leonardo «Simon Gaberscig, miles transfuga» e Agnese, figlia di Paolo Sturm, ambedue originari di Libušnje (parrocchia di Caporetto).
Gli sposi fissaro­no la residenza a Scrutto, dove morì la loro primogeni­ta Marianna (1796). Simone, figlio di Giuseppe.
Gaber­schig era un soldato diserto­re e morì a Scrutto nel 1803.

Ilcognome Gaberscig (Gabršček) è sorto, col for­mante - šček , da toponimi o microtoponimi del tipo Gaber (= carpine), Gaberje, Gabrje (= carpineto) diffusi su tutto il territorio etnico sloveno e in origine stava ad indicare l’abitante di una di queste località.

Il cognome Gabršček, tipico del Tolminotto e della media valle dell’Isonzo, è sorto certamente, col for­mante - šček, dal toponimo Gabrje presso Tolmino
(cfr. anche i cognomi sloveni Gabrovec è Gàbroššek, anch’essi sorti da analoghi toponimi ma con formanti diversi).

Faccio notare, per curio­sità, che il famoso cantautore italiano Giorgio Gaber, nati­vo di Trieste, ha un cognome di origine slovena. Infatti, per esigenze di immagine (nome d’arte!) ha accorciato il suo cognome originale Gaberšček togliandogli la coda, cioè il formante slove­no - šček.

Galanda

Il cognome Galanda è tipico del paese di Azzida ed è qui documentato almeno dal 1600: 1613 Juuana Galanda di Asida, 1620 Clemen Galanda de Asida (Libri dei battesimi di S. Pietro). Il cognome ha probabilmente alla base l'aggettivo friulano galant (= galante, uomo ricercato nel vestire, elegante, anche bellimbusto). Cfr. anche l'aggettivo femminile disusato (arcaico) galande derivato da galant. Galande o Galandine è anche nome di vacca, tant'è vero che in numerose stalle friulane c'era una volta una mucca chiamata con questo nome.

Da notare anche l'aggettivo galandin che è sinonimo di bellimbusto ed è diventato anche nome di bue (cfr. Il nuovo Pirona, pag. 364).

Il cognome Galanda , tipico del paese di Azzida, è dunque derivato, con la formante di segno maschile -a, dall'aggettivo galant. La forma originale Galanta si è poi trasformata in Galanda a motivo della sonorizzazione della -t- in -d -.

Da notare che il cognome Galante (anche Galanda) è tuttora presente in Friuli e convive con il soprannome Galant .

Gambosig - Gambozič

Il cognome Gambosig /Gambozič si è estinto verso il 1900 ed era tipico del paese di S. Leonardo.

Escluderei una derivazione dal sostantivo italiano " gàmba " che io ritengo piuttosto improbabile.

In Friuli è tuttora diffuso il cognome Gombòso il quale era presente a Masarolis (Torreano) già all'inizio del 1600 (1617 Valantino Gomboso di Masarole Libri dei battesimi di S. Pietro al Nat.). Cento anni prima era presente anche a Purgessimo nella forma originaria Gombòs .

Presumo dunque che il cognome Gambòsig / Garnbòzič sia sorto dall'aggettivo friulano " gombos " (= pieno di bitorzoli e di bernoccoli, gibboso). Questo aggettivo deriva presumibilmente dal latino volgare " gambus " (=gobbo). Da notare inoltre che il dialetto sloveno del Natisone conosce i termini " gòmba " o " gòmpa " (= ceppo dell'albero tagliato, escrescenza, gobba), " gdmbast " (=gobbo), " gombast " (= gobbetto).

La forma originaria " gombòs " si è poi trasformata, in forza del fenomeno dialettale chiamato " akanje ", in " gambòs ".

Da questo originario (sopran)nome è sorto poi, col formanté -ič , il cognome patronimico Gambòsig / Gambozič (= il figlio di Gambos).

Garbaz / Garbac

Gàrbaz (Gàrbac) è uno dei numerosi cognomi sloveni originari della valle dell'Isonzo o zone contermini che sono immigrati nelle valli di S. Leonardo soprattutto tra il 1750 e il 1860 come appare evidente dal Libro dei matrimoni della parrocchia di S. Leonardo. Questo cognome compare per la prima volta a Jesenje / Iessegna nel 1754 quando " Matthias filius qm. Urbani Gorbig (sic!) ex cura Roncinens i" sposò " Joanna Urbanaz de Jesegne " e venne ad abitare nella casa della sposa. Da notare che la parrocchia di Ročinj nella valle dell'Isonzo è molto antica e nel 1700 era molto vasta, tanto è vero che comprendeva anche i paesi posti sulla riva sinistra del fiume Iudrio. Il figlio di Mattia, " Stephanus Gerbiz de Jesenie " sposò nel 1782 Agnese Stullin di Tribil superiore. Uno dei testimoni di quel matrimonIo era " Luca Meliniach de Liga " probabilmente parente dello sposo. Da ciò deduco che anche il cognome Garbaz provenisse da Lig o da uno dei numerosi paesini della zona.

Col tempo il cognome si diffuse pian piano da Iessegna nei paesi vicini, ad es. a Merso Inferiore. Da questo cognome è sorto, a Merso inferiore, il nome di famiglia (hišno ime) Garbačovi (cfr. don Giuseppe Chiacig detto "Garbaz"). Che questo cognome provenisse dalla antica parrocchia di Ročinj lo ricavo anche da un atto di matrimonio del 1804. In quell'anno Giovanni Floriancigh " de Raunia communitatis Oblizae " sposò ( Maria filia Andreae Gerbizh de Mocilla communitatis S. Zenonis in Jdria Canalensi ".

Il cognome Garbaz presente oggi a Dughe e a Oblizza è arrivato invece direttamente dalla valle de11'Isonzo e precisamente dalla località di Doblar nel 1854 quando " Antonius filius qm. Thomae Gerbaz oriundus de Doblar et eius uxoris Mariae filiae Valentini Gollia de eorum pago " sposò Maria Predan di Raune e venne ad abitare nella casa della sposa.

Anche oggi il cognome Gerbez è diffuso a Ročini e a Doblar.

Questo cognome era in orgine un soprannome che evidenziava un difetto fisico ( Grbec = il gobbo) ed è sorto dal sostantivo sloveno " grba " (= gobba) col formante ec ( grba + ec = Garbec).


Nota aggiuntiva sul cognome Garbaz

Dopo aver condotto ulteriori ricerche sui libri parrocchiali di S. Leonardo devo completare le informazioni relative al cognome Garbaz.

Questo cognome, presente ad Oblizza e a Merso inferiore, è arrivato in queste due località direttamente da oltre confine e precisamente dalla località di Srednje presso Kambreško.
Lo deduco da due atti di matrimonio del 1836.
Il I febbraio 1836 “Thomas filius Josephi Gherbiz de Stregna sive Sredne Roncinae et eius uxoris Mariae Pusner de Pusne” si sposa con “M. Anna fllia Stephani Pacher de Oblizza et eius uxoris Mariae flliae Caspari Bernich de Ioco”.

Tommaso Gherbiz era dunque originario della località di Srednje che allora faceva parte della vasta e antica parrocchia di Roncina/Ročinj.
E' interessante far notare che il padre della sposa, Stefano, era figlio di Giacomo Pacher, oriundo di Plezzo/Bovec, il quale si era rifugiato con la moglie Margherita Micheliz (= Mihelič) e i figli nella parrocchia di S. Leonardo e risiedeva “in Baier supra Piciz”.
Il 22 febbraio 1813 Stefano Pacher si era sposato con Maria Bernich di Oblizza ed era andato ad abitare nella casa della sposa.

Il cognome Garbaz è dunque presente ad Oblizza dal 1836.

Da notare, infine, che Anna Maria Pacher, rimasta vedova di Tommaso Gherbiz, si risposerà nel 1848 con Tommaso Pirich di Locovitz (Lokòvec pri Cepovanu), allora sotto la parrocchia di Kanal/Canale d’Isonzo.

Il 10 ottobre 1836 “Stephanus fihius Josephi Garbaz de Jdria Roncinensis et eius uxoris Mariae Pusner de Pusne” sposa “Marianna filia q. Antonii Moncheri de Merso inferiori et Magdalenae Squarzolini de Merso inferiori”.
Dal confronto dei due atti di matrimonio risulta evidente che Stefano Garbaz era fratello di Tommaso Gherbiz sposato a Oblizza otto mesi prima e quindi anche lui proveniva ovviamente da Srednje presso Kambreško.

I numerosi paesini situati a varie altitudini sulla riva sinistra del fiume Judrio vengono spesso ritenuti parrocchiali di S. Leonardo con nome collettivo di Idria Roncinensis o Idria CanaiIensis (= paesi posti nella valle dello Judrio ma facenti parte della parrocchia di Ročinj o Kanal) e ciò per distinguerli dai paesi situati sulla riva destra del fiume che erano soggetti alla parrocchia di Prepotto.

Gariup

Il cognome sloveno Gariup è caratteristico del comune di Grimacco e precisamente del paese di Topolò da dove è emigrato nelle valli di S. Leonardo e in Friuli.

Il cognome si identifica con l'aggettivo dialettale sloveno "garjup" (gorjup in sloveno letterario) che significa "amaro" e in origine designava probabilmente una persona che aveva un carattere o un temperamento pungente, aspro, acido, ecc.

Ghìn

1625 filius Cristani Hin di Vernas,
1662, 1670 filius Jacobi Gin di Vernas,
1769 filius Josephi Ghin di Vernasso,
1702 filius Georgij Hin di Vernasso (Libri dei battesimi di S. Pie­tro),
1742 filius Joannis Hin di Vernasso (Libro dei morti di S. Pietro).

Il cognome Ghin di Vernasso non ha nulla in comune col cognome Chin o Kin di Mersino che è stato già trattato su queste pagine e deri­va dall’agionimo Joachim (Gioacchino).

Si è estinto a Vernasso alla fme del 1700 ed è qui arrivato dal Friuli dove è tuttora presente nelle forme Ghin e Ghini.

Secondo il parere di Emidio de Felice si tratta di un cognome che «ha alla base il nome Ghino, ipocoristico aferetico di diminutivi e vezzeggiativi Aghino, Arrighino, Ughino»
(Dizionario dei cognomi italiani, Milano 1978, pag. 135).

Glista

Glista è un cognome molto raro, presente fino alla metà del 1700 nella va1le di Savogna (Cocevaro, Stottovernassino).

Si identifica con la voce slovena " glista " (= verme) e in origine era un soprannome dato ad una persona allampanata, magra ed alta, piuttosto sgradevole dal punto di vista caratteriale e fisico.

Golles / Golež / Guligoi

Golles / Golež è un cognome sloveno tipico del paese di Stermizza da dove è emigrato a fondo valle e anche nel Cividalese. Ovviamente, questo cognome non ha nulla da spartire con il sostantivo di origine ungherese gulasc / gulaž , con il nome geografico Galles o con altri vocaboli omofoni più o meno simili.

Questo cognome è sorto, con la formante -ež, dall'aggettivo sloveno go1 (= nudo, calvo, privo di peli). I nomi, ma anche i cognomi, derivati da un aggettivo con la formante -ež , sono in realtà delle forme sostantivate e stanno ad indicare delle persone che hanno la qualità espressa.

I1 soprannome Golež / Golles , diventato poi anche cognome, stava ad indicare in origine una persona calva, priva di capelli. Cfr. I anche i nomi dialettali di casato Gùoji di Gabrovizza e Gùolaci di Masseris che hanno più o meno lo stesso significato di Golež. Il primo è derivato, infatti, dalla forma originaria Gòlja, il secondo invece dalla forma Golac . Anche se sono sorti con desinenze diverse (-lja e -ac) hanno la stessa base lessicale ( gol ).

A Stermizza si è conservato fino alla fine del 1700 il cognome Guligoi o Goligoi.

Questo cognome, che si è estinto da circa 200 anni, è sorto, con la formante arcaica -goj , dall'aggettivo go1 (= nudo, privo di capelli, calvo) e in origine aveva lo stesso significato dei cognomi e nomi di casato Golež, Golja, Gùoji, Gùolaci .

Golob

Il cognome sloveno Golob deriva dallo zoonimo golob (= colombo) ed è sorto probabil-mente con le stesse motivazioni che hanno determinato la nascita del cognome italiano Colombo . NelIe Valli del Natisone il cognome Golop / Golob è tipico del paese di Tercimonte che è formato da due frazioni: Tercimonte di sotto e Tercimonte di sopra, quest'ultima chiamata anche Golobi /Go par Golobeh .

La forma Golop non è altro che la trascrizione fonetica della forma corretta Golob. Nella pronuncia, infatti, la b finale tende a trasformarsi in p. Da Tercimonte il cognome si è diffuso nei paesi vicini, poi è sceso a fondovalle e anche nel Cividalese.

Non escludo che il cognome sia arrivato a Tercimonte da Luico / Livek dove è tuttora diffuso e ha dato il nome alla frazione di Golobi.

Usato come soprannome, lo zoonimo golob (colombo) sta ad indicare in diverse lingue una persona semplice, innocente, ma anche ingenua, timida e paurosa.

Golob è uno dei cognomi più diffusi in Slovenia ed occupa, per densità, l'undicesimo posto (Cfr. Janez Keber, Zivali v prispodobah, I, Celje 1996, pagg. 35-44). Alla base del cognome è dunque il soprannome Golob derivato direttamente dallo zoonimo sloveno golob.

Gomiseg

Giacomo, figlio di fu Valentino Gomiseg (nato a Salcano / Solkan l’11 maggio 1760, morirà il 28 gennaio1841) e Ursula, figlia di fu Ila­rio Benco di Staro selo presso Caporetto (nata il 7 marzo 1760, morirà il 25 maggio 1832) si erano sposati il 13 giugno del 1795 e si erano rifugiati a Merso superiore verso il 1800.
Qui nacque la loro unica figlia Maria (23 gennaio 1802) la quale si spo­sò il 28 settembre 1826 con Giovanni Zanier originario di Vito d’Asio presso Clauzetto (PN).
Questi esercitava a Mer­so superiore il mestiere di sar­to ed è stato fino alla morte il sagrestano di S. Leonardo, ufficio che fu poi «ereditato», alla morte del padre avvenuta nel 1870, dal figlio Giovanni (nato nel 1837, si sposò in pri­me nozze nel 1868 con Rosa Duriavigh e in seconde nozze (nel 1876) con Maria Qualizza di Cravero e mori nel 1916).

Ma torniamo ad occuparci del cognome Gomiseg che si estinse a Merso superiore nel 1880 con la morte di Maria Gomiseg.
Sotto la forma Gomiseg è facile intuire la for­ma fonetica originaria Gomšček .
Questo cognome, tipico della bassa valle dell’I­sonzo, è tuttora vivo nella zona di Solkan / Nova Gorica e di Deskle; è sorto quasi cer­tamente, col formante - šček, dal toponimo Gomila (così viene chiamato un gruppo di case presso Deskle - Da notare anche il casale Zagomila pres­so Plave).
Dalla forma origi­naria Gomišček si è passati poi, con la “limatura» o l’eli­sione della «i» , per esigenze di pronuncia, alla attuale for­ma Gomišček .

Il cognome sta­va ad indicare in origine l’abi­tante o la persona proveniente dalla località di Gomilla.

I cognomi Gomišček e Gomilšek sono diffusi anche all’interno della Slovenia e sono sorti dai toponimi o microtoponimi del tipo Gomi­la, Gomilica o Gomilsko pre­senti in gran numero sul terri­torio etnico sloveno.
Gomila è chiamata anche una località tra Codroipo e Villa Manin di Passariano. Questo nome di campagna testimonia la colo­nizzazione slava, avvenuta attorno al 1000, di una vasta area del Friuli, che va sotto il nome di «Vastata Hungaro­rum».

Le più significative testi­monianze di quegli insedia­menti sono rappresentate, oltre che dai microtoponimi, dai toponimi Gorizzo, Gori­cizza, Gradiscutta, Virco, Sclaunicco, Pasian Schiavo­nesco (oggi Basiliano), Lestizza, Belgrado, Glaunicco ecc.

La voce slovena «gomila» sta ad indicare un mucchio di ter­ra o di sassi, un tumulo, una tomba, a volte anche un picco­lo rilievo del terreno, una col­linetta.

Gos

Il cognome Gos è tipico del paese di Gabrovizza ed è sorto dallo zoonimo sloveno gos (=oca). Questo cognome è presente, nella forma arcaica Gus in comune di Grimacco ed era un tempo tipico del paesino di Lombai.

Gos era in origine un soprannome scherzoso, diventato poi anche cognome, dato a una persona ingenua e non particolarmente sveglia. Questi attributi negativi, anche se non dimostrati, sono stati dati all'oca che è diventata un simbolo del1'ingenuità.

Che il cognome Gos sia sorto da un soprannome lo si deduce anche da questa annotazione: 1720 filius Marini Darbalo dicti Gos de Peiano (Libri dei battesimi di San Pietro).

Gosgnach / Gožnjak

Gosgnach / Gožnjak è un cognome endemico di Matajur / Montemaggiore e da qui è emigrato nei paesi limitrofi, in seguito anche a fondo valle (comuni di Pulfero, S. Pietro al Natisone, San Leonardo), nel Cividalese e nella pianura friulana.

La forma originaria del cognome era Gosdnich / Goždnik che si identifica con l'appellativo sloveno gozdnik (= colui che vive nel bosco o ha la casa in un bosco). I1 nome è sorto, con la formante -nik, sostantivo sloveno gozd (= bosco) ed è stato usato, nel caso specifico, daprima come soprannome e poi come cognome.

La forma originaria Gosdnich / Gozdnik si è trasformata successivamente, come risulta dalla documentazione ricavata dai libri parrocchiali di S. Pietro, nell'attuale forma Gosgnach / Gožnjak, che si spiega facilmente nell' ambito del dialetto sloveno del Natisone.

I1 cognome si è infatti dapprima trasformato in Gosdgnach / Gozdnjak (il passaggio del suffisso - nik in - njak è un fenomeno tipico del nostro dialetto) e poi, per motivi funzionali (facilitare la pronuncia), attraverso la contrazione di - sd - (-zd-) in -s - (-ž-), nella forma definitiva e ufficiale Gosgnach ( Gožnjak ).

Gubana / Gubaniza

Gubana / Gubaniza è un cognome tipico di Brischis e di Lasiz dove è documenatato dall'inizio del 1600. Fino alla metà del 1600 queste due forme onomastiche sinonime convivevano tranquillamente tant'è vero che il vicario di S. Pietro usava a piacimento sia l'una che l'altra forma, anche per indicare la stessa persona come risulta dalla documentazione prodotta. In seguito ha preso il sopravvento la forma Gubana che si è conservata fino ai nostri giorni. La doppia denominazione usata per indicare il tipico dolce sloveno delle valli del Natisone si è tramandata fino ad oggi anche se la prima (gubàna) è stata per così dire "adottata" ufficialmente dalla lingua italiana mentre la seconda (gubanca / gubanza) , derivata attraverso la riduzione vocalica da gubanica fa parte del repertorio linguistico dialettale. Non si riesce a capire come mai siano sorte e abbiano convissuto così a lungo due forme lessicali slovene sinonime che indicano la stessa cosa.

I1 soprannome Gubana / Gubaniza , diventato poi anche cognome, è stato dato probabilmente a una persona che era particolarmente brava nel confezionare le gubane, che mangiava volentieri questo dolce oppure aveva la forma tonda di una gubana / gubaniza .

Questo cognome, tipico delle valli del Natisone, non si riscontra in altre parti del territorio etnico-linguistico sloveno anche se alla base del nome c'è il sostantivo sloveno "gùba" (= piega, crespa, ruga).

Gundar

1611 Martin Gundar (Libri dei conti della chiesa di S. Giacomo e S. Quirino di Azzida),
1635 Steffano Gundar di Azida,
1648 Arnei Gun­dar di Azida,
1653 fu. Bartholomaei Gundar di Azida,
1686 fu. Clementis Hundar di Biarz (Libri dei battesimi di S. Pietro),
1683 fu. Batrholomaei Hundar di Azida (Libri dei battesimi di S. Leonar­do).

Gùndar è stato fino al 1700 un cognome endemico di Azzida. Il suo ricordo si è probabilmente conservato nel microtoponimo Gùndra. Così vie­ne chiamato un appezzamento di terreno posto sotto il monte Vainizza, al di là del torrente Albe­rone ma nelle «pertinenze» di Azzida e che un tempo apparteneva alla famiglia Gùndar di Azzida.

­Ritengo che il cognome Gùndar derivi dal ver­bo gonderàt o gundulàt (= brontolare) che sono ancora vivi nel dialetto sloveno del Natisone. Il soprannome Gùndar, diventato poi anche cognome, stava a designare in origine una persona che brontolava spesso.

Gus

Il cognome Gus è tipico del paese di Lombai da dove è emigrato nei paesi vicini e nella Rečanska dolina. Questo cognome è presente nella forma Gos anche a Gabrovizza di Savogna dove è documentato dall'inizio del 1600. Secondo il prof. Merku, si è conservato in forma di relitto anche in quelle zone del Friuli che, attorno al1'anno 1000, sono state colonizzate da popolazioni slave.

Il cognome Gus / Gos deriva direttamente dallo zoonimo sloveno gos (forma arcaica gus, latino anser, italiano oca). Originariamente si trattava di un soprannome scherzoso diventato poi anche cognome. Dalle annotazioni del 1636 e 1637 risulta che c'è stato un tentativo di trasformare il cognome originale Gus nel patronimico Gusig / Gusič (= figlio di Gus) ma questa operazione non ha poi avuto alcun seguito.

Gusola

Gùsola / Gùzola è un cognome tipico, per non dire esclusivo di Cicigolis in comune di Pulfero dove è sorto e si è conservato fino ad oggi. Non possiamo determinare con assoluta certezza la forma originaria di questo cognome che è documentato anticamente nelle forme Gusola, Gusolo e Gusalo .

Il cognome è di difficile interpretazione ma non possiamo escludere che sia sorto dal sostantivo sloveno gùza (= ruga). Sembra, infatti, che da questa base lessicale sia sorto anche il cognome sloveno Gùzelj (Cfr. France Bezlaj, ESSJ. I. pag. 188 alla voce gùza 1). Pavle Merkù ha ipotizzato la derivazione del cognome dalla voce friulana gusièle (= ago). In questo caso il soprannome, diventato poi cognome, avrebbe potuto designare in origine un sarto o comunque una persona che usava spesso l'ago (Cfr. Slovenski priimki na zahodni meji, pag. 27).

Possiamo aggiungere, come mera ipotesi, anche una derivazione dai verbi gùzati (= scivolare, trascinare) o guzierati , quest'ultimo legato all'attività dei nostri kramarj i (= venditori ambulanti) i quali passavano di casa in casa a vendere i loro quadri (il verbo guzierati deriva dal verbo tedesco hausieren = andare di casa in casa).

Kàrbaschig / Chèrbasitz (Kèrbašič)

1450 / 1500 Juhana filia helear Karbaschig de Asida, Joan filius helleri Cherbasitz de Asi­da (Registro di Castelmonte).

Kàrbaschig / Chèrbasitz è stato un cogno­me presente ad Azzida all’inizio del 1500 ma si è qui estinto entro breve tempo.
Si tratta di un cognome piuttosto oscuro derivato, col for­mante ―šič, da qualche base lessicale del tipo krb, krbati, krbavs e simili
(Cfr. Besedišče slo­venskega jezika I, Lj. 1987, pag. 342).

Božo Zuanella

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