LUPPOLO

(Humulus lupulus L.)

In friulano i frutti usati per fare la birra si dicono cervese.

Coni e foglie

E’ una pianta dioica, con fusto avviticchiato verso destra con peli di arrampicamento.
Presenta delle foglie peduncolate opposte, con peli setolosi nella parte superiore, tri-eptalobale seghettate con base cordata e dei fiori maschili bianco-verdognoli in pannocchie composte e quelli femminili in piccole spighe apprenti verdi, dalle quali si sviluppano gli stroboli del luppolo attraverso l’ingrandimento delle foglie che ricoprono i fiori.

Principali componenti

Delle sostanze amare - acifloroglucidi - contenuti nella cosiddetta resina.
Quest’ultima viene suddivisa in una parte insolubile - resina dura - in etere di petrolio (classico solvente che si usa quasi sempre in prima battuta per molte piante) e nelle resine molli solubili.

Il componente più importante della resina molle è l’umulone, mentre la resina molle contiene prevalentemente lupulone, ambedue comunque sostanze amare.

E’ presente anche un olio esseziziale a natura terpenica, tannini e flavonoidi.

Proprietà

E’ un tonico, aperitivo, stomachico, sedativo genitale e ipnotico; un diuretico e depurativo, un antalgico (anche per via esterna)

Indicazioni

Viene impiegato tome sedativo contro stati di agitazione, ipereccitabilità, insonnie di origine nervosa, stati di tensione.
In particolare è un ottimo coadiuvante per sedare le algie e i bruciori che derivano da presenza di herpes di vario tipo.

Modo di utilizzazione

Infuso:
30 g di coni di luppolo in un litro d’acqua bollente.
Tenere in infusione 10 minuti.
Una tazza prima dei pasti.
Anche come distensivo serale:
una tazza prima di coricarsi.

Tintura madre:
25-30 gocce tre volte al dì prima dei pasti.
In particolare come sedativo nel fuoco di sant’Antonio.

Cataplasmi per uso esterno:
contro gotta, reumatismi, nevralgie.

Medicina popolare

L’infuso di coni si adopera come sedativo, i giovani getti entrano nella preparazione di frittate secondo l’uso del litun.
Si consiglia ai bambini che bagnano il letto; anche sotto forma di cuscino guanciale.

Una ricetta

Anche se non ci si dilunga in questa trattazione sul ruolo del luppolo nella fabbricazione della birra, si fornisce almeno una preparazione popolare:
si tosta 1 kg di orzo finché abbia un bel colore ambrato, da cui deriverà quello della birra.
Si pone poi l’orzo, assieme a 120 g di fiori secchi di luppolo, in un sacchetto a bollire per circa un’ora in 30 litri di acqua.
Terminata la bollitura il sacchetto viene tolto e all’acqua vengono aggiunti 600 g di zucchero che si lascia bollire per alcuni minuti.
Poi il liquido viene lasciato raffreddare e infine si aggiungono circa 50 g di lievito di birra sciolto in poca birra tiepida.
Si mescola bene il tutto e lo si lascia fermentare per 10 giorni;
poi si filtra e s’imbottiglia.
Dott. Franco Fornasaro
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