Jernej Vrtav e Luka Šarf
(Caporetto 1647-1725) e (Caporetto 1671-1744) sono i maggiori esponenti della scuola di maestri intagliatori operante a Caporetto tra il 17. e 18. secolo.
Di questi due artigiani/artisti che hanno lasciato alcune opere (gli “zlati oltarji”) anche a Vernasso, Cravero, Grions del Torre e a S. Giovanni d’Antro, ha tracciato la biografia Frane Rupnik
(cfr. Dom 1982, Ottobre, Novembre)
mentre Tarcisio Venuti ha analizzato in modo particolare le opere che hanno lasciato nelle nostre vallate
(Chiesette votive da S. Pietro al Natisone a Prepotto, Udine 1985).
Jernej Vrtav è l’autore dell’altare ligneo che si trova nella chiesetta di S. Bartolomeo a Vernasso (del 1689).
L’intagliatore aveva fatto amicizia con la gente del luogo e questo legame si è mantenuto nel tempo tanto è vero che nel 1705 venne a Vernasso per fungere da padrino di battesimo come risulta da questo atto desunto dal “Liber VIII baptizatorum S. Petri 1696-1705”: Die 19. januarij 1705 / Dorothea filia leg.ma Marini Querina de Vernasso, et eius uxoris Margaritae baptizata est a me P. And. a Parauano V. C. Patrini fuerunt Bartholomaeus Vrtau de Caporetto ed Vrsula uxor Marini Filìppig siue Clemenzig de Vernasso.
In questo documento il nome dell’intagliatore sloveno è annotato nella sua forma originale e non in quella italianizzata Ortari.
La forma Ortari non sarebbe altro che la traduzione (errata?) del cognome sloveno Vrtav che a prima vista sembra derivato dal sostantivo sloveno “vrt” orto, mentre è in realtà un deverbiale, da “vrteti” (= girare) e in origine indicava la persona amante del ballo (“kdor se rad vrti”).
Cfr. anche Pleteršnik alla voce “vrtàv”, pag. 800.
La presenza di Luka Sarf, intagliatore e pittore di Caporetto, nelle valli del Natisone è invece documentata dal “Liber matrimoniorum S. Leonardi” 1713-1737.
Egli aveva dotato le chiese di S. Lucia e di S. Andrea a Cravero di due altari riccamente intagliati, rispettivamente del 1688 e del 1695 e durante il periodo della sua permanenza nella parrocchia di S. Leonardo aveva avuto occasione di farsi tanti amici ai quali è stato legato anche negli anni successivi come dimostra il seguente atto di matrimonio in cui Luka Sarf compare come testimone: /Die 12. 8bris 1716 / (matrimonium) inter Michaelem qm. Andreae Del Din de Azzida, eh Ellenam filiam qm. Jacobi Moncher de Mersio inferiore.... In matrimonium junxi ego Sebastianus Soberii V. C. Praesentibus Luca Scharff pictore de Caporetto et Matthia filio qm. Oswaldi Capitanei de Azzida/.
Nello stesso anno (1716) “Dominus Lucas Scharf de Caporetto” aveva fatto da padrino in occasione del battesimo di Matteo Vogrig di Plataz
(Cfr. il IV liber baptizatorum S. Leonardi ab anno 1706 usque ad annum 1730).
Da notare che in questo documento il pittore ed intagliatore di Caporetto viene chiamato “Dominus” cioè signore e questo titolo, negli atti di battesimo o di matrimonio viene dato dai Vicari di S. Pietro e S. Leonardo soltanto a personaggi importanti o di chiara fama (nobili cividalesi, amministratori pubblici, notai e artisti).
B.Z.
da DOM 1988