Pegliano, restituiti alla comunità l’altare e la chiesa restaurati




L’iniziativa è nata dalla volontà di onorare la memoria dei nostri vecchi, che hanno costruito la chiesa a metà del 1800 in condizioni economiche e sociali difficili.

Fino a pochi anni fa la chiesa era completamente puntellata, il tetto cadente, gli intonaci lesionati.
Una bella giornata, quella di domenica 13 luglio, per la piccola comunità di Pegliano.
A più di 30 anni dal terremoto si possono dire praticamente terminati i lavori di ripristino della piccola chiesa di San Nicolò.

Con la presentazione del restauro dell'altare del ‘700 e il recupero delle decorazioni che ornano l'aula liturgica sono, infatti terminati i lavori, avviati circa 10 anni fa, che hanno portato al recupero di una chiesa la quale, solo fino a pochi anni or sono, era completamente puntellata, con le finestre rotte, il tetto cadente, gli intonaci lesionati, con infiltrazioni d'acqua e in imminente pericolo di crollo.

Alla cerimonia di presentazione del restauro ha partecipato il sindaco di Pulfero, Piergiorgio Domenis, che ha elogiato gli abitanti di Pegliano per l’attaccamento alla propria chiesa, mentre il parroco, mons.
Mario Qualizza, ha esortato la gente non solo a provvedere al decoro dell’edificio sacro, ma anche a costruire una viva comunità di fede.

L'affetto per questo edificio che rappresenta il centro della comunità, la volontà di onorare la memoria dei nostri vecchi, che hanno costruito questo luogo di culto in un'epoca (metà del 1800) in condizioni economiche e sociali più difficili di quelle attuali, è stato lo stimolo che ha spinto la comunità a farsi carico di questo progetto di recupero.

I risultati ci sembrano buoni e oggi possiamo dire che l'impegno, che il Comitato per il ripristino della chiesa di San Nicolò si è assunto, è stato onorato quasi completamente.

Certo, la volontà della comunità ha potuto concretizzarsi grazie alla collaborazione e ai contributi significativi di enti pubblici e privati.
Dobbiamo qui ringraziare
la ditta Cont che ci ha aiutato a risolvere alcuni importanti problemi statici dell'edificio,
la ditta Elettrocentro che ha collaborato alla realizzazione dell'impianto elettrico,
l'Ipsia di San Giovanni al Natisone che ha realizzato le finestre,
la ditta Pienig che ha ripristinato le decorazioni murarie,
la ditta Birtig che ci ha fornito alcuni supporti tecnici,
il Centro ricerca e restauro di Cividale che ha curato il restauro dell'altare,
la Provincia di Udine, la fondazione Crup, la banca Friul-Adria e la Comunità montana delle Valli del Natisone che hanno sostenuto e finanziato molti interventi.

Non possiamo, inoltre, dimenticare i contributi dei peglianesi che abitano a Pegliano e/o vivono in altre località del comune di Pulfero come altrove: abbiamo ricevuto contributi da San Pietro al Natisone, Cividale, Udine, Vittorio Veneto, dal Belgio, dalla Svizzera, dall'Olanda e anche dal Canada. Possiamo dire che attorno a questo progetto la comunità si è ritrovata.
Un segnale positivo perché, se è vero che nel nostro territorio non mancano problemi sociali e economici, è anche vero che, superate le iniziali diffidenze, ci sono le energie per sviluppare progetti positivi.

Per il Comitato l'esperienza di questi anni è stata molto gratificante anche a livello personale:
abbiamo costruito una serie di relazioni e rapporti nuovi, abbiamo imparato a conoscere meglio la nostra comunità e a conoscerci meglio, abbiamo scoperto appunto energie insospettabili che, in futuro, speriamo possano contribuire alla realizzazione di altri piccoli progetti e alla difesa delle peculiarità paesaggistiche, ambientali e culturali della nostro territorio, come già fa il Comitato ambientalista «Difendiamo il Craguenza» che ha sede proprio a Pegliano.

Un ultimo pensiero lo dedichiamo alle persone che non hanno potuto assistere a questo importante evento perché sono nel frattempo mancate, in particolare ricordiamo
Nadalia Buttera che un anno fa era qui con noi a svelare la pala dell'altare appena restaurata, così come
Giovanni Dorbolò,
Albina Cernoia,
e tutti gli altri che ci hanno incoraggiato nella nostra attività e che rappresentano per noi una testimonianza di attaccamento alla proprie radici e alla propria terra.

L'altare è opera dell'artista udinese Simone Pariotto

Risale al XVIII secolo e fu costruito per la vecchia chiesa di Pegliano.

L'altare restaurato della chiesa di San Nicolò di Pegliano è stato costruito negli anni Cinquanta del '700 dal noto altarista udinese Simone Pariotto, che, nella parrocchia di Antro lasciò sue opere anche nelle chiese di Spignon e di Biacis.

In un prospetto, datato 18 maggio 1755, egli descrisse minuziosamente l'opera che aveva ideato e il suo costo che ammontava a 166 lire.

Come ha spiegato Giorgio Banchig la richiesta al capitolo di Cividale per la costruzione dell'altare era stata fatta dall'assemblea dei capifamiglia (vicinia - sosìednja)di Pegliano il 24 luglio 1754 poiché l'altare ligneo era diventato “tutto fradicio e indecente”.

Per la costruzione dell'altare Simone Pariotto usò materiali di qualità: pietra bianca d'Istria, pietra gialla e rossa di Verona e pietra rossa di Francia.

E' da precisare che l'altare, così descritto, era destinato all'antica chiesa di Pegliano, menzionata per la prima volta nel 1370.
Andata in rovina nella prima metà del XIXD secolo i peglianesi, nei primi anni '50, costruirono l'attuale chiesa nella quale portarono l'altare del Pariotto.

Paola Venuti, restauratrice del Centro ricerca e restauro di Cividale, ha precisato che, nella ricostruzione dell'altare nella nuova chiesa, sono state fatte alcune modifiche ed aggiunte come, ad esempio, le due colonne di finto marmo appaiate alle due originarie per dare più profondità al manufatto, mentre nel 1931 venne aggiunto il tabernacolo di marmo e sostituita la mensa.
da DOM
Alessandro Guglielmotti
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