Pellegrinaggio foraniale a Castelmonte

Il giorno di Pentecoste fedeli e parroci della Forania di San Pietro andranno in pellegrinaggio a Castelmonte per rendere omaggio alla Madonna e anche per continuare la strada della riconciliazione.
Se due persone si amano, è sufficiente uno sguardo per riconciliarsi e per far scomparire ogni screzio passato.

Riconciliare una comunità che per anni è stata offesa ed ha offeso (ed è il caso della nostra comunità) è strada davvero ardua!

Eppure, almeno per i credenti, non esiste alternativa alla riconciliazione: "Se stai per fare un'offerta a Dio e ricordi che tuo fratello (non tu ma tuo fratello) ha qualcosa contro di te, torna indietro, riconciliati col tuo fratello e poi vieni a fare l'offerta."

Non è la nostra logica, ma questo ha poca importanza.

Siamo o non siamo cristiani? Questo conta!

Nel FORUM sulla "messa slovena" è stata richiesa per Castelmonte una messa in sloveno (natisoniano). Non mi ha stupito. Secondo me non è certo una provocazione, perchè la giudico una richiesta logica: una volta in italiano, una volta in sloveno. Non vedo perchè non si possa accontentare chi sente il bisogno di pregare nella sua parlata più familiare? La motivazione che non tutti capiscono il dialetto è una scusa. Per secoli abbiamo pregato in una lingua che non capivamo, dicendo spesso strafalcioni. Per una volta potremmo ascoltare (chi non conosce il nostro dialetto) o pregare sottovoce nella lingua che conosciamo.

Non sarebbe certo una novità per le nostre Valli pregare in sloveno. Fino a non tanti anni fa nelle nostre chiese si pregava o in latino o in sloveno. Anzi noi abbiamo antecipato la riforma dell'introduzione del volgare nella liturgia. Infatti molto prima di questa riforma, avvenuta nel 1956, nelle nostre Valli si cantavano in dialetto le parti "invariabili" della messa (kirje, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei) a differenza da tutto il resto del mondo, dove dovevano essere cantate e recitate unicamente in latino.

Senza pretendere che questo sia un motivo valido e sufficiente per imporre qualcosa.

Il problema è che, difficoltà a parte, dobbiamo cercare la strada per la riconciliazione e percorrerla tutta anche se un pò alla volta, ma tutti assieme. Sarebbe sicuramente facile fare una riconciliazione in italiano e una riconciliazione in dialetto. Ma che razza di riconciliazione sarebbe? Anche una riconciliazione dove qualcuno fa la parte del leone penso non vada bene. Dobbiamo perciò cercare un'intesa. E le intese si fanno solo incontrandosi.

Ecco un motivo veramente valido per andare a Castelmonte.

E per chi crede non c'è proprio altro da aggiungere.

In un contesto più ampio, abbracciando tutta la comunità delle Valli, esistono ben poche alternative alla riconciliazione:

* chiudersi ciascuno nel proprio guscio;

* ignorarsi;

* considerarsi unicamente parte offesa;

* o addirittura continuare ad insultare chi non la pensa come noi.

O non è più logico per tutti, prescindendo dai torti e dalle ragioni, incontrarsi per capire almeno ciò che ci unisce? Castelmonte è un'occasione unica!
Nino Specogna

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