Cognomi C

Per gentile concessione dell'autore Božo Zuanella pubblichiamo estratti della sua ricerca sui cognomi delle Valli. L'originale e completa visione dei cognomi può essere presa sui numeri del DOM.

Cabalàu

1612 Steffano Cabalau de Asida,
1616 Steffano detto Cabalao de Asida,
1653, 1654, 1657 filius Jacobi Cabalau de Azi­da (Libri dei battesimi di S. Pietro),
1678 Gertruda Cabalauca (paga) di una casa L 12 (Dal Libro dei conti della chiesa di S. Giacomo e S. Quirino di Azzida),
1721 filius Georgij Cabalau de Azida,
1758 Georgio Kumar dicti Cabalau de Azida (Dai Libri dei morti di San Pietro).

Cabalàu è un vecchio cognome di Azzida che si è estinto verso la metà del 1700 ma la sua memoria vive ancora nel nome di casato Kabalànovi di Azzida.

Si tratta di un cognome di origine romanza derivato dalla voce cavallaio, che è una variante di cavallaro
(cfr. anche le forme analoghe Massaio e Massaro).

Il sostan­tivo cavallaro è derivato dal tardo latino caballarius ed è un nome di mestiere.
Cavalla(i)o ― trasformato poi ad Azzida in Cabalau ― era dunque in origine un guardiano, un mercante, un conduttore di cavalli, anche messaggero o corriere a cavallo
(Cfr. Emidio De Felice, Diziona­rio dei cognomi italiani, Milano 1978, pag. 99 alla voce Cavalli).

L’equivalente cognome sloveno di Cavallaro, Kavalar o Cabalau è Konjar documentato a Biacis verso la meta del 1600 (1627 Lenca Cognariza di Biaza,
1633 Iuuana Cognariza di Biazza ― Libri dei battesimi di San Pietro).

Il ricordo di questo cognome si è conservato a Biacis nel locale microtoponimo Do(l) par Konjarje.

Nelle valli del Natisone esistevano i nomi di casato Kabalaukni (a Stupizza e a Pulfero).

E’ stato appurato che le sud­dette famiglie si occupavano di cavalli: la prima allevava cavalli da tiro mentre la seconda gestiva una stazione per i carret­tieri
(Cfr. in questo numero la rubrica Due secoli di cronaca nera, dedicata alle vittime degli «incidenti stradali» dal 1640 aI 1840).

Da notare infine che a Lasiz esiste il nome di casato Kabalaučiči mentre la kabalauka è una varietà di mele nostrane. Non so però quali attinenze abbiano questi due nomi con la voce cabalau.

Calianaz (Kaljanac)

All'inizio del 1600 è documentata la forma cognominale de Calla o de Cala che potrebbe essere la traduzione della forma slovena Kaljan (= l'abitante di Calla / Kal o la persona originaria di là). Il cognome Caliatiaz / Kaljdnac si è estinto all'inizio del 1700 ed era tipico della val Natisone. Dal toponimo Kal (Calla) è sorto dapprima, col formante - jan , l'etnico Kaljan diventato in seguito Kajan per il normale passaggio della lj in j .

Dalla forma Kaljan è poi sorto, con la formante - ac , il cognome Kaljanaz / Calianaz che in origine stava ad indicare una persona proveniente da Ka1/Calla di Pulfero.

A Goregnavas e a Mersino sono presenti i nomi di casato Kajanci . Nei paesi citati si sono evidentemente sposati due giovani provenienti dal paese di Calla.

A Pechinie in comune di Savogna esiste il nome di casato Kajani derivato dall'etnico Kajan che in origine stava ad indicare un giovane di Calla sposato a Pechinie.

Da notare che a Cicigolis esiste il nome di casato Kaliži che è sinonimo di Kajanci . Esso è sorto, probabilmente, con la formante atipica -iž, dal toponimo Kal (Calla) e in origine stava ad indicare un giovane di Calla che si è sposato a Cicigolis ed è entrato nella casa della sposa come genero.

Canalaz / Kanalac

Il Cognome Canalaz/Kanalac, tipico del comune di Grimacco, ha dato il nome all'omonimo paesino arroccato sulle pendici del monte S. Martino. Si tratta di un congnome ibrido, formato cioè dal sostantivo romanzo "canal" col formante sloveno -ec (dialettale -ac), e in origine stava a designare una persona immigrata da qualche "canale", cioè da qualche vallata circostante. Anticamente il sostantivo "canale" era sinonimo di vallata e con questo significato lo ritroviamo soprattutto nella toponomastica, ad es. Canal del Judri (= valle dello Iudrio), Canal di Grivò presso Faedis, Canal del Ferro in Carnia e in comune di Faedis, i vari "Canali" della Carnia: Canale di S. Pietro, Canale di Gorto, Canale d'Incaroio, la Val Canale o Kanalska dolina. Cfr. anche i toponimi Canalutto / Skrila in comune di Torreano e la località di Kanal nella valle dell'Isonzo.

Il primo Kanalac / Canalaz che si è insediato sul territorio del comune di Grimacco proveniva probabilmente dal "canale" dello Tudrio o dalla parrocchia di Kanal / Canale d'Isonzo dal momento che sono documentati nei registri parrocchiali di S. Leonardo diversi legami tra gli sloveni della Benečija e gli sloveni della valle dello Iudrio e della parrocchia di Kanal / Canale d'Isonzo a partire dai primi decenni del 17. secolo. Nel 1912 c'erano in comune di Grirnacco cinque famiglie con questo cognome (3 a Canalaz, 1 a Grimacco Superiore e 1 a Grimacco Inferiore). Da qui il cognome si è diffuso nella valle di S. Leonardo, a Cividale e in Friuli. Da notare, infine, che il cognome Canalaz è documentato anche nella valle del Natisone a partire dal 1602 (Pegliano e Mersino) ma è scomparso nell'arco di un secolo.

Carbonaro / Kuotar

I1 cognome Carbonaro era presente a Brischis e a S. Pietro già agli inizi del 1600 (oggi si è conservato solo a S. Pietro al Natisone) e lo troviamo talvolta segnato sui libri parrocchiali di S. Pietro anche nella forma slovena locale Cuotar / Kuotar . Si tratta di un nome di mestiere che in origine stava ad indicare il fabbricatore del carbone vegetale, l'esperto in carbonaie (" kuote " nel dialetto sloveno locale). Questo tipo di attività, presente nella nostra zona prima del 1600, era sviluppato soprattutto alla fine del 17. e all'inizio del 18. secolo.

Lo deduco anche dalla presenza, in quel periodo, di numerosi " carbonari " nelle va1li del Natisone documentata dai libri parrocchiali. Da notare che la maggior parte di essi proveniva dal Friuli occidentale, in particolare da Meduno dove sembra che 1'attività dei carbonai fosse particolarmente sviluppata.

" Impellente per Venezia, città che dipendeva in tutto dall'esterno, era il problema del combustibile: legna e carbon dolce, prodotto quest'ultimo a spese del manto boschivo delle 'montagne del carbon' nel Vicentino, sui monti Lessini, nei colli dell'Asolano, sulla scorta del privilegio concesso nel 1327 ad alcune di quelle popolazioni da Cangrande della Scala. " Così si legge sul catalogo della mostra documentaria tenutasi a Venezia nel 1987 sui " Boschi della Serenissima - utilizzo e tutela " (pag. 11).

In questo opuscolo si accenna anche ai " boschi pubblici già del patriarca d'Aquileia nel territorio di Meduna " e alla fabbricazione del carbone vegetale nel bosco del Cansiglio (1643). Sotto la Repubblica di Venezia questa attività era praticata anche nelle Valli del Natisone le quali attiravano, come detto, i "carbonari" professionisti dal Friuli occidentale.

Da un elenco, anche se incompleto, di questi artigiani sulla scorta delle annotazioni riportate sui citati libri parrocchiali di S. Pietro a1 Natisone: 1672 " Antonius filius Joannis Baptistae de More de Bitam in Girgiis dioecesis Concordiae ", ecc.

L' attività dei carbonari si svolgeva in particolare nella zona del Lubia - monte Mia, sui contrafforti e sulle pendici del Matajur (Costa, Podar, Pechinie e Barza).

Ancora oggi vengono portate alla luce col sommovimento della terra da parte delle talpe le tracce del carbone vegetale proprio in quei luoghi dove erano un tempo predisposte le carbonaie, ad esempio nei pressi di Pechinie o nella zona chiamata Kuotišča (= luogo delle " kuote " ovvero delle carbonaie) che è oggi attraversata dalla strada interpoderale Montemaggiore - Mersino. " Gor na Kuotišče " è anche il nome di una loca1ità situata nei pressi di Coliessa sopra la grotta di S. Giovanni d'Antro.

I termini sloveni locali " kuotišča", "kuota" , e "kuotar" derivano dal sostantivo friulano " cuete ", deverbiale di " cuei " (= cuocere). La legna, infatti, per trasformarsi in carbone vegetale non deve essere combusta ma " cotta " pian piano nella carbonaia.%

Cargnello

Questo cognome è arrivato ad Azzida, come è documentato sui libri parrocchiali di San Pietro, dal santuario di Castelmonte. Qui infatti " aveva preso dimora agli ultimi del secolo XVI una famiglia proveniente da Fresis di Enemonzo (Carnia), detta appunto dei Cargnelli e vi esercitò la professione della tessitura ".

In Carnia era a1lora ta1mente diffusa l'arte della tessitura che il termine etnico Cargnello (dal friulano Cjargnel = Carnico) è diventato sinonimo di tessitore.

I1 cognome Cargnello è diffuso in numerose zone del Friuli e testimonia una notevole emigrazione stanziale di tessitori proveniente dalla Carnia soprattutto nel 1504 e nel 1600. Certamente anche gli sloveni delle va1li del Natisone conoscevano la tessitura, tanto è vero che ne hanno conservato la terminologia essenzia1e (slovena) fino ad oggi.

Non solo, ma il nome di mestiere "tessitore" (forma slovena contratta " kavc " derivata da " tkalec ") si è conservata sia nel toponimo Cauz / Kavc in comune di Prepotto che nel cognome Caucig / Kavčič (= ilfiglio dei tessitore). Per chi vuol saperne di più su questo cognome e sulla terminologia tessile (slovena) consulti il Dom 1988, n014 (cognome Caucig), il Trinkov koledar 1957, pag. 66 e il Novi Matajur 1980, n017, pag.7.

I nostri tessiton però non potevano competere coi " cargnell i", veri professionisti in materia, alcuni dei quali esercitavano il mestiere anche nei nostri paesi dove si erano stabiliti definitivamente sposando ragazzedel posto. Lo deduco anche da annotazioni tratte dai libri parrocchiuali di S. Leonardo e S. Pietro al Natisone.

Carlig

Un cognome tipico di Brizza emigrato poi a Cosizza, Clastra, Scrutto e nel Cividalese è Carlig / Karlič . Le tracce più antiche dì questo cognome risalgono al 1480/1500. Il Registro della Confraternita di Castelmonte annota infatti in quel periodo un certo Carlo di Brizza il quale aveva donato al santuario di Castelmonte un ducato " Carlo de Berca dedit ducatum ".

Il cognome patronimico Carlig / Karlič (=il figlio di Carlo) è sorto, col formante sloveno -ič , dal nome proprio Carlo o Karl ed è stato per lunghi anni praticamente circoscritto a Brizza e nella vicina località di Altovizza.

Caucig

Il cognome sloveno Caucig/Kaučič era dapprima concentrato nelle parrocchie di Tribil superiore e di Prepotto. Successivamente si è diffuso nelle località di Clinaz/Klinac e Jainich/Jagnjed. È interessante far notare che " i Caucig di Jainich sono oriundi da Cauz, una borgatella della parrocchia di Prepotto dove c'è la bella chiesetta quattrocentesca dei Re magi... Il casato Caucig cominciò ad esistere qui quando Caucig Sebastiano da Cauz sposò Mattelig Maria di Valentino da Jainich e venne ad abitare in casa di lei, alla fine del 1600 " (Mons. Angelo Cracina, "Un sacerdote novello a Iainich di S. Leonardo", Gorizia 1966 pag.6).

Alla base del cognome Caucig c'è il nome di mestiere sloveno " tkalec " (= tessitore), trasformato poi in Kauc/Cauz attraverso il meccanismo riduttivo tipicò della lingua slovena: " tkalec " > " (t)kauc " > " kauc ". Anche oggi le persone anziane conoscono, almeno in parte, la terminologia slovena della tessitura, ad es. il verbo " t(i)kati " (= tessere), dato che anche nelle valli del Natisone esisteva un tempo l'attività tessile, anche se in forma rudimentale (cfr. brinkov koledar 1957, pag. 66 e Novi Matajur, n. 17, pag. 7 anno 1980). Dalla forma contratta Kauc o Cauz (= tessitore) è sorto, col formante -ič il cognome patronimico Caucig / Kaučič (= il figlio del tessitore) che è diffuso in tutta la Slovenia.

Da notare che a Udine e a Pordenone esiste il cognome Cauz (= tessitore), qui immigrato con ogni probabilità dall'area slovena.

Cedermas

Il cognome Cédernas o Cédarmas e, raramente, anche Cédermaz o Cédarmaz è piuttosto oscuro e all'inizio del 1600 era concentrato nelle località di Pegliano, Erbezzo e Ponteacco. Da qui si è diffuso nei paesi adiacenti e a fondo valle. Oggi lo troviamo a Ponteacco, a Zappatocco, Stupizza, Loch di Pulfero, Cicigolis, Lasiz e in altri paesi della valle del Natisone mentre il suo ricordo si è conservato a Pegliano nel toponimo Cédermas.

Si tratta di un cognome endemico, cioè originale e tipico della valle del Natisone. La forma originaria del cognome era Cédermas successivamente modificata in Cédarmas .

La forma Cédermaz o Cédarmaz (con la z finale) è il frutto di una errata comprensione e trascrizione del cognome fatta nella seconda metà del 1600 del parroco di San Pietro: 1665 filius Thomae Cedarmaz de Peiano , 1667 filius Marini Codarmaz de Peiano, 1670 Thoma Codamiaz de Peiano (Libro dei battesimi di San Pietro), 1670 Joanna fila Petri Codarmaz de Arbez, 1677 filius Andreae Codarmaz de Arbez (Libri dei matrimoni di San Pietro).

Possiamo dunque affermare che il cognome Cédarmas non abbia nulla in comune col cognome Codromaz o Codermaz che è tipico del comune di Prepotto.

Suggestiva ma poco probabile è anche la derivazione del cognome dal nome Čedrovci (anche Čedermanci ) col quale vengono chiamati in Carinzia (Podjuna) "gli abitanti che vivono al di là della Drava" (Cfr. ESSJ, I, pag. 76 alla voce Čedrovci ).

La spiegazione di questo cognome rappresenta un vero rompicapo per i linguisti.

Personalmente ritengo che il suo significato abbia un riferimento con la realtà locale, sia storica che ambientale. Per arrivare a una spiegazione accettabile di questo cognome sono pertanto necessarie ulteriori indagini e ricerche, soprattutto di carattere storico, linguistico e toponimico condotte sul territorio.

Cedron / Čedron

Il cognome Cedron / Čedron , come risulta dai libri parrocchiali di San Leonardo, era tipico del comune di Drenchia e in particolare del paesino di Lase ma qui si è estinto da tempo. Questo cognome è arrivato da Drenchia a Costa di Vernassino a1la fine del 1600. Nel 1687 infatti Valentinus filius qm. Gregorij Zedron de Lasig communitatis Drenchiae sub cura Volzanensi si sposa a San Pietro al Natisone con Lucia figlia di Ermacora Blasutig di Costa di Vernassino.

Nel 1688 Valentino Zedron / Čedron, sistematosi definitivamente a Costa, funge da testimonio di nozze a San Pietro (matrimonio di Simone Blasutig di Costa e Giovanna Franz di Stermizza). Da Costa il cognome è poi disceso a Vernassino dove si è conservato fino ad oggi.

Il territorio dell'attuale comune di Drenchia faceva parte, dal punto di vista ecclesiastico, fino all'anno 1784 dell'antica parrocchia matrice di Volče / Volzana presso Tolmino. Ciò significa che anticamente i pascoli del Colovrat erano di proprietà della comunità di Volče e che i primi abitanti del territorio di Drenchia provenivano dalla valle dell'Isonzo.

Ciò viene confermato anche dal dialetto sloveno locale che ha conservato diverse caratteristiche proprie del dialetto sloveno di Volče e da diversi cognomi locali che rispecchiano i cognomi sloveni della va1le dell'Isonzo (ad esempio Saiuli / Šavli, Zufferli / Čufarli, Zuodar / Cuder, Jurman, Ruttar / Rutar, Namor ecc.). Presso Savogna c'è la 1oca1ità di Cedron. Qui infatti si era stabilita nei primi anni di questo secolo la famiglia di Cedron Luigi proveniente da Vernassino che ha dato il nome a1la 1oca1ità ( Ta par Čedrone ).

Il cognome è probabilmente sorto, col formante accrescitivo - on , dal sostantivo "čedra " (un tipo di pipa) presente nei dialetti sloveni della va1le dell'Isonzo e della val Trenta (Cfr. Jože Abram, Moja Trenta, Go 1972, pag. 122). In origine il soprannome Čedron poteva indicare un grande fumatore di pipa.

Céncig (Čénčič)

Céncig (Čénčič) é un cognome patronimico sloveno tipico del paese di Montefosca. E' sorto, con la formante –ič, dalla forma ridotta Čénz (Čénc) dell’agionimo o nome di santo Vincentius. Dalla documentazione prodotta risulta che dal punto di vista fonetico, la forma originaria del cognome era Céncig/Čenčič e non Zénzig/Céncič. Da notare, infatti, che soprattutto nel 1600, la lettera z corrispondeva spesso all’attuale lettera slovena č o alla lettera italiana c nella parola “cera”. Il cognome viene riportato in altri documenti nella forma grafica Zhenzhizh che corrisponde all’attuale forma grafica slovena Čenčič. Il cognome é documentato dal 1677 in poi a Homec, Borjana, Kred, Robič e soprattutto a Robedischis/Robedišče. Sembra che proprio da Robedišče il cognome si sia diffuso nel Breginski kot mentre a Robedišče sarebbe arrivato direttamente da Montefosca (Cfr. Franc Rupnik, Nekdaj ni bilo meja – Cenciči in Robedišče, Dom n. 11, novembre 1980). Il nome proprio Vincenzo, pur non essendo tanto popolare tra gli sloveni ha prodotto nelle valli del Natisone due cognomi. Oltre al citato Céncig/Čenčič di Montefosca era presente a Tarcetta nel 1600 anche il cognome patronimico Vicénig (Vičénič) sorto, con la formante –ič, dalla forma ridotta Vicén (Vičén) dell’agionimo Vincentius : 1616 Iuri Viceniz de Terzetta, 1649 Foschia Vicena de Tercetta, 1654 filius Georgij Vicenig de Tarzeta (Libri dei battesimi di S.Pietro). Dal nome proprio Vincenzo é sorto anche il nome di casato Vicéni presente a Savogna.

Cendou / Čendol

Cendou / Čendol è un cognome di difficile interpretazione anche perchè non siamo del tutto certi quale fosse la sua forma originaria, se Zandou (Čandou) o Zendou (Čendou).

Da notare che nel 1600 la lettera c di cigliegia si scriveva usando anche la lettera z.

Sulla sua derivazione possiamo fare dunque soltanto delle ipotesi. I1 cognome potrebbe derivare ad esempio, con la formante - ol , dalla forma ipocoristica o abbreviata Cent dell'agionimo Vincentius ( Vincent / Vinčent ). Dalla forma Centol si è passati a Cendol (lenizione della t) e successivamente a Cendou dato che in sloveno la - ol finale si pronuncia -ou .

Cernè (Černè) / Cernet (Černet) / Cernetig / Černetič

L'antico antroponimo (nome proprio) Cernè / Černè è documentato nelle valli del Natisone a cavallo del 1500 ed era presente ad Azzida, Iainich e nella valle del Judrio. Nel 1600 compare già come cognome ad Antro, Azzida, Montefosca, Montemaggiore, Pegliano e Masarolis nelle forme Cerne, Cerna e Cerno (NB: il cognome Cerno è tuttora vivo a Lusevera nelle valli del Torre). Il cognome Cernè / Černè deriva dall'aggettivo sloveno " č(e)rn " (= nero) col formante -è e in origine era un soprannome dato ad un bambino che aveva i capelli neri o la carnagione scura.

Dalla forma Č(e)rnè (che al genitivo fa Černéta ) è sorto, col formante - , il cognome patronimico Cernétič / Cernétig (= il figlio di Černè) che ha avuto larga diffusione in tutte le valli del Natisone e si è conservato fino ad oggi in comune di Stregna, in modo particolare nella località di Cernetig (slov. Černétiči ) che anticamente era denominata Kuk o Presserie inferiore.

Da Černétič / Cernetig è sorta anche la forma cognominale Černèt / Cernèt che si e conservata fin ad oggi a Prossenicco e Montefosca.

Lo deduco, senza ombra di dubbio, dalla documentazione presente nei libri dei battesimi di San Pietro riguardante il cognome Cernè presente fino al 1800 a Montemaggiore ma qui estinto ormai da tempo. Come si può facilmente constatare dai documenti Cernè si è trasformato prima in Cernetig e poi in Cernet. Quest'ultima non è altro che la forma ridotta di Cernetig e la conferma ci viene da Masseris dove esiste tuttora il soprannome Jurèt dato ad una persona che porta il cognome Juretig/Juretič.

Dall'aggettivo sloveno " č(e)rn " sono sorti anche i cognomi Cernotta, Cernoia è Cernigoi documentati sul territorio delle valli del Natisone.

Cernoia / Cernogoi

Dato che sto trattando i cognomi detivati dall'aggettivo sloveno " č(é)rn " (dial. " čarìn "), colgo l'occasione per accennare anche ai cognomi Cernoia e Cernogoi . Il primo è tipico della valle del Natisone, la sua area diffusiva era già nel 1600 sulla riva destra del Natisone.

Il cognome Cernogoi era invece tipico di Costa di Vernassino ma si è da tempo estinto e di lui non esiste più traccia alcuna nelle valli del Natisone: 1614 Marìn Cernogoi de Costa, 1618 Filippo Cernogoi di Questa, 1626 filius Philìpi Zernigoij de Vernasìno (Libri dei battesimi di S. Pietro).

Anche il cognome Cernoia (Cernoja), derivato dall'agg. " č(e)rn " col probabile formante -olja , ridotto poi in -oja , era in origine un soprannome dato ad una persona che aveva la pelle scura o i capelli neri.

Il cognome Cernogoi / Černogoj è invece uno dei più antichi cognomi sloveni formato da due elementi: nella prima parte notiamo l'aggettivo " č(e)rn " (= nero) mentre la seconda parte ( -goj ) deriva probabilmente dal verbo " gojiti " (= curare, prendersi cura) e il significato non si discosta molto dalle altre forme cognominali derivate dall'aggettivo " č(e)rn ". Questo cognome era presente anche ad Azzida verso il 1300 nella forma latinizzata Cernegoius .

Mentre il cognome Črnigoj è diffuso in tutta l'area slovena il cognome Cernoia /Čermoja è invece endemico delle Valli del Natisone da dove si è diffuso anche nella pianura friulana.%

Cernotta (Cernòta)

Nelle valli del Nàtisone sono sorti diverso cognomi sloveni derivati dall'aggettivo " č(e)rn " (= nero) tra cui Cerne, Cerna, Cerno, Cernet, Cernetig già trattati.
A questo gruppo appartiene anche Cernotta / Cernòta che è uno dei cognomi tipici del paese di Cosizza / Kòzca.

Anch'esso è derivato dalla base aggettivale " č(e)rn " ma col formante -ota ( čern + ota =Černota ). Da notare che il suffisso -ota è stato utilizzato nella lingua slovena per formare diversi termini astratti, ad es. lepota (la bellezza) toplota (il ca1ore), mrzlota (la fredezza, il freddo), dobrota (la bontà) ecc.

Černota, prima di diventare cognome era un soprannome dato ad una persona che aveva la carnagione scura oppure i capelli neri (cfr. anche i numerosissimi cognomi italiani del tipo Negro, Del Negro, Negrini, Negrelli, Negroni ecc.). Tradotto in italiano il cognome Černota / Cernotta significa letteralmente "nerezza, negritudine".

La documentazione antica ci presenta questo cognome quasi sempre nella sua forma originaria (Cernota / Černota), a volte compare anche la forma Cernuata a causa della dittongazionte della~ o. L'attuale forma ufficiale italiana Cernotta in cui riscontriamo la doppia t è piuttosto recente e risale al secolo scorso.

Césnich / Čésnik

I1 cognome Césnich / Čésnik era tipico di Sabrida e Podcravero e da qui è sceso a Dol . Dal 1700 in poi viene abbandonata l'antica denominazione Do1 (pron. Dou) e sostituita da due nuovi toponimi Cicigoi e Picig , ambedue derivati da soprannomi come risulta dai libri dei battesimi di S. Leonardo (1706 Gregorius Cesnicus dictus Cicigoi; 1702 Elisàbetha uxor Gregorij Cesnich de Cicigoi ; 1684 Maritta uxor Blasij Cesnichi dicto Picig ).

Non sono riuscito ascoprire perchè Gregorio Cesnich fosse chiamato Cicigoi/Čičigòj, un cognome tipico di Laze in comune di Drenchia.
Ritengò che il soprannome Picig / Pičič non sia altro che la forma diminutiva derivata dal sost. < pìk " e quindi non abbia niente in comune con il sost. sloveno (diminutivo) " pičič " (= angolino).

Cessòrgna / Češornja

è un cognome endemico, cioè tipico del Breginjski kot nel Caporettano.
Da qui è arrivato con tutta probabilità anche a Mersino in comune di Pulfero dove è documentato solo all’inizio dél 1600:
1614 Lenca fiola di Iuuan Cesorgnia de Mersino,
1619 Foschia fiola di Juuan Cessorgnia de Mersino (Libri dei battesimi di San Pietro).

Alla fine del 1400 e all’inizio del 1500 era presente anche a San Guarzo presso Cividale dove è arrivato con tutta probabilità dal Breginjski kot:
1490 / 1500 Michella vxor Cessorgna de S. Georgio, 1503 Michela vxor qd. Cesorgna de S. Guartzio (Registro della confraternita di Castel­monte).

Si tratta di un cognome oscuro e di difficile interpretazione.
Trattandosi però di un cognome esclusi­vo del Breginjski kot e in particolare di Breginj, dove si è conservato praticamente fino ai nostri giorni nella forma (Čšornja, presumo che il suo significato si debba ricercare in loco, probabilmente nella microtoponomastica e nel dialetto sloveno locale.

Non escludo che si tratti di un cognome composito, formato cioè da due elementi il primo dei quali potrebbe essere la preposizione slovena čez (= oltre, al di là).
Per spiegare il cognome saranno necessarie ulteriori indagini e ricerche con­dotte sul territorio.

Chiabai

Il cognome Chiabai è tipico e caratteristico di Grimacco superiore da dove si è diffuso a Cosizza, nella Valle di S. Leonardo e, anche se in maniera limitata, nella valle di Savogna.

Si tratta probabilmente di un cognome di origine friulana che faccio derivare dal sostantivo deverbiale " tabài " o meglio dalla sua variante " 'zabài " (pronuncia " g(i)abai ") che sta ad indicare "chi non cessa mai di parlare, di cicalare" (cfr. Il Nuovo Pirona, vocabolario friulano, pagg. 1161-1162, 1299 sotto le voci " 'zabài " e " tabài ").

Attualmente il cognome Chiabai viene pronunciato in maniera errata, Kjabaj invece di Čjabaj o Čabaj .

Nel 1600/1700 il suono della č slovena veniva reso graficamente in certi casi con il digramma ch che non è l'equivalente del digramma ch (= K) usato attualmente nella grafia italiana.

Pertanto si dovrebbe correggere ad esempio anche la pronuncia dei seguenti cognomi o toponimi: Chiuch (non Kjuk ma Čiuk), Chiabudini (non Kjabudini ma Čijabudini), Pechinie (non Pekinie ma Pečinie), Brischis (non Briskis ma Brisčis) ecc...

Chiacig (Čačič o Čjačič)

Chiacig è un cognome endemico cioè esclusivo del paesino di Altana da dove è poi emigrato anche a fondo valle. Come si può notare dai documenti questo cognome è stato trascritto in tante forme diverse sotto le quali non è difficile intravvedere la forma originaria Čačič (o Čjačič ) con la - i - strumentale, inserita per agevolarne la pronuncia) soprattutto se consideriamo che la lettera slovena č è stata trascritta nel passato utilizzando i digrammi ch e gh e le lettere latine c, g e z.

Di ciò dobbiamo sempre tener conto nella trattazione e nella lettura dei nostri cognomi la maggior parte dei quali ha conservato fino ad oggi una grafia arcaica risalente al 16. 17. secolo. Il cognome Chiacig viene oggi pronunciato erroneamente Kjačič invece di Čjačič, ciò succede quando si legge una grafia antica con regole odierne.

Sulle origini di questo cognome sono tutti concordi. Esso deriva dalla voce onomatopeica tipica del linguaggio infantile " čàča " (= papà, babbo) col formante - . Questa voce è sparita dal dialetto sloveno del Natisone ma si è conservata nel dialetto sloveno del Torre.

Chiabudini (Čabudìn)

Il cognome Chiabudini (forme originarie: Chebudìn / (Čebudin o Chabudin / Čabudiin ) è presente nel comune di Pulfero almeno dalla metà del 1600. Compare, infatti, per la prima volta sui libri dei battesimi di S. Pietro il 1/01/1650, quando è stata battezzata Agnes filia legitima Andreae Chabudin et eius uxoris Vrsula de Lasa . I padrini furono Machorius Raccar de Lasa et Joanna Spehuenca de Arbez . Andrea Chabudin proveniva probabilmente da Borjana, un paesino del Breginjski kot. Lo desumo da un atto di battesimo del 26 novembre 1654. In quel giorno è stata battezzata Marina filia legitima et naturalis Andreae Chebudin de Boriana et eius legitimae uxoris Vrsulae. I padrini furono Stephanus Cucut de Lasiz et Hellena uxor Hermagorae Marslak .

Sembra che i coniugi Chabudin Andrea e Ursula, prima di stabilirsi definitivamente a Cicigolis, risiedessero, almeno provvisoriamente, a Lasiz, Mersino e Pulfero. Questo è almeno ciò che si ricava da annotazioni tratte dai Libri parrocchiali di S. Pietro e riguardanti la famiglia di Ursula e Andrea Chabudin (quest'ultimo morirà prima del 1669).

Dai libri dei battesimi di S. Pietro si ricava però che Andrea Chiabudini viveva già a Cicigolis dal 1652 al 1657.

Anche il figlio Gregorio, destinato a tramandare il cognome, il casato e la stime dei Chiabudini (questa forma italianizzata risale al secolo scorso) è nato a Cicigolis.

Il 12 settembre 1700 Gregorius filius qm. Andreae Chiabudin de Zizigulis contraxit matrimonium cum Catharina filia Philippi Ohignaz de eodem loco . Gregorio che aveva allora 43 anni, è entrato come genero (zèt) nella casa della sposa.

Con la scomparsa di Caterina Ochinaz si estinguerà a Cicigolis l'interessante cognome Ochinaz / Očinac tipico del luogo ma il suo ricordo si è poi tramandato praticamente fino ai nostri giorni nel nome di casato Očinaci (così veniva chiamata fino agli inizi di queste secolo la famiglia Chiabudini di Cicigolis).

Dai libri parrocchiali di Caporetto risulta che il cognome Chiabudin era tipico del paese di Ladra che è adagiato sulla riva sinistra dell'Isonzo a 3-4 km da Caporetto. I libri dei battesimi attestano la presenza di questo cognome a Ladra già verso la metà del 1600.

Si presume che il cognome sia emigrato da Ladra a Borjana nel Breginjski kot e da qui sia arrivato a Cicigolis in comune di Pulfero prima del 1650. Purtroppo non possiamo documentare questi passaggi dato che i libri dei matrimoni di S. Pietro e di Caporetto iniziano, rispettivamente, nel 1660 e nel 1713. E' interessante far notare che il cognome Chiabudin(i) si è estinto nei luoghi in cui è sorto (Ladra e Caporettano) mentre si è conservato nella diaspora (Cicigolis e valle del Natisone).

Chiabudini è un cognome piuttosto oscuro ma ora sappiamo almeno da dove proviene e dove presumibilmente è sorto. Forse una indagine condotta a Ladra potrebbe darci ulteriori informazioni su questo cognome che molti ritenevano tipico delle Valli del Natisone e invece proviene, come tanti altri, da oltre confine e precisamente dal territorio di Caporetto.

Chin

Anche Chin è forma onomastica dell'agionimo Joachin, che è tipico del paese di Mersino in comune di Pulfero dove si è estinto attorno al 1700:
1662 fil. Simonis Chin de Mersino,
1670 fu. Simonis Chin de Mersin,
1685 fiL Simonis Kin de Mersino (Libri dei battesimi di 5. Pie­tro),
1676 Hilarwsfihius Simonis Chin de Mer­sin, Helena Chinauiza de Mersino (Libri dei morti di San Pietro).

Alla fine dobbiamo notare che Iuchin e Chin sono forme onomastiche friulane derivate dall’agionimo Ioachim e che i cognomi Juh, Juša e Jušič sono presenti anche nella Repub­blica di Slovenia.

Chiuch

Chiuch /Čiuk è oggi un cognome tipico di Crostù / Hrastovije ma potrebbe essere qui arrivato da Sverinaz / Zverinac (oggi in comune di Grimacco) dove il cognome era diffuso già alI'inizio del 17. secolo.Si tratta di un cognome derivato da uno zoonimo o nome di animale (lat. strix noctua, it. gufo, slov. čuk).

La prima persona, cui è stato dato il soprannome Čuk (nel dialetto slov. del Natisone Čiuk), diventato poi anche cognome, era probabilmente un po' (
Nella forma grafica Chiuch è stato utilizzato iI digramma ch per trascrivere la lettera siovena č (cfr. ad es. i cognomi Chiabudini, Chiabai, Chiacig che in effetti riflettono le forme Čjabudin(i), Čjabaj, Čjacič).

Dallo zoonimo "čuk" o "čiuk" è sorto anche il nome di casato Čiuki presente, ad esempio, a Mersino Alto in comune di Pulfero.

Cìch / Čik

Il cognome Cìch / Čìk ha avuto una vita effimera. E' segnato infatti soltanto un paio di volte sui libri parrocchiali di S. Pietro e alla fine del 1600 era già estinto. Si tratta di un cognome oscuro, tipico del paese di Lasiz, sul quale si possono fare soltanto delle ipotesi.

Potrebbe derivare sia dalla voce čik (= pezzo di tabacco da masticare) che dalla voce omofona čìk (forma diminutiva čikec = bue, dalla stessa base lessicale è sorta anche al voce čika = mucca).

Non posso escludere a priori una derivazione dall'agionimo Franciscus che ha prodotto, tra l'altro, in Friuli le forme onomastiche Cicùt e Cicuttini .

A Biacis e a Pulfero è presente da tempo il nome di casato Čikaci che è sorto probabilmente dalla stessa base lessicale che ha dato vita al cognome Cìch /# Cìk di Lasiz. Cfr. ESSJ, I, pag. 82 alle voci čik.

Ciàmpus

1602 Lucas Campus, Domenico Campus ad Azzida (Misio),
1612 Luces Chiampuh de Asi­da,
1615 Lucan Ciampus de Asida (Libri dei battesimi di S. Pietro),
1644 Catharina Ciam­pusa de Azida,
1646 Giacomo fihiolo di Mathia Chiampus de Azida (Libri dei morti di S. Pie­tro).

Il 6 maggio 1664 viene celebrato a S. Pietro il matrimonio tra Jacobus fllius Georgij Guba­na de Brischis e Agatha filia Vrbani Benco de Bochin (= Bohinj) nunc habitante Sorzenti; t
ra i testimoni di nozze c’era Mathia Giampug de Giraco (= Ziracco presso Remanzacco).
Que­sti è annotato come testimone di nozze anche nel 1662 Mathia Giampuh;
1665 Gregorio Giampuh de Remansacho,
1672 Andreas Giampuch de Sauodnia (Libri dei matrimoni di S. Pietro).

Il cognome Ciampus o Ciampuh è di origi­ne friulana ed era, fino alla fine del 1600, tipi­co del paese di Azzida.
Alla base del cognome potrebbe essere il sostantivo friulano ciàmp (= campo, terreno coltivato).
In questo caso il cognome, derivato da un soprannome, stava ad indicare in origine il proprietario di un campo «friulano» o una persona legata in qualche modo con qualche campo.

Cibau

Completiamo il discorso sul cognome Sibau, già tratta­to su queste pagine (Dom, n0 10, 1992).
La derivazione dal sostantivo sloveno «žival» sembra confermata anche dalla forma patroninu­ca Sibaliz (= Živà1ič), annota­ta sui libri dei battesimi di S. Pietro (1613 Ernei Sibaliz de Altauiza) che però ha avuto una vita effimera e non si è conservata.

Dalla forma dialettale Sibàu, pronunciata erroneamente Sibàu invece di Živau, è sorta anche la forma ono­mastica Cibàu (Čibàu) che è attualmente presente a Scrutto, a Cividale, a Udine e compare per la prima volta sui libri parrocchiali di S. Leonardo verso la metà del 1700:
1762 fu. Stephani Cibau de Jesiza, fu. Joannis Cibau de Cravaro (Libri dei morti).

Che Cibàu derivi direttamente da Sibàu lo prova anche il fatto che i due cognomi vengono registrati nella stessa area di diffusione (Jesizza, Cravero e Podcravero).

La forma Cibàu è sorta dunque dalla forma fonetica Sibàu allo stesso modo con cui è sorta la forma dialettale locale svet Cintònih (=sant’Antonio) dalla forma originaria svet Šintònih.
Il passaggio dalla Š alla Č è avvenuto probabilmente per agevolare la pronuncia del nome.

Cicigoi / Čičigoj

Cicigoi / Cičigoj è un cognome sorto sul territorio di Drenchia ed era tipico del paese di Lase / Laze, qui documentato dall'inizio del 1600. Da Drenchia il cognome è emigrato anche nella valle di Savogna e precisamente a Vernassino (nel 1798 e 1802) e da qui a Savogna (nel 1901) dove si è estinto da poco.

Oggi il cognome è presente anche nella pianura friulana a motivo della emigrazione economica che si è registrata soprattutto dopo la seconda guerra mondiale.

Cicigoi è comparso alla fine del 1600 come soprannome in località Duole, poi Picig, chiarnato anche Cicigoi / Čižgunji come risulta da questa documentazione ricavata dai Libri parrocchiali di S. Leonardo: l696 filius Gregorij Cesnico de Cicigoi siue Potcrauar , 1700 Gregorius Cesnicus dictus Cicigoi, 1702 Johanus Cesnich de Cicigoi, Elisabeta uxor Gregorij Cesnich De Cicigoi de Podbridan, 17l6 Gregorius Cicigoi de Cicigoi (Libri dei battesimi), 1721 Johannam filiam qdm. Gregorij Cesnich de Zizigoi communitatis Craveri, 1735 Antonius filius qdm. Gregorij Cesnich de Sabrida hobitans in loco dicto Cicegoi ex communitate Cravari (Libri dei matrimoni).

Il cognome è documentato alla fine del 1700 anche nel Tolminotto (21/06/1795 Jacobus Cicigoi de Podmeuza miles transfuga sposa Ursula filia qdm. Thomae Qualizza de Clastra - Libri dei matrimoni di San Leonardo).

Cicigoi era un antico antroponimo slavo, diventato in seguito anche cognome e fa parte di una lunga serie di cognomi, sorti con la formante -goj e diffusi soprattutto sul confine etnico linguistico sloveno occidentale. Si tratta di un cognome il cui significato resta ancora oscuro.

Clabuzar / Klabučar

Uno dei cognomi endemici, cioè tipici del paesino di Breg in comune di Drenchia, era anche Clabuzar ( Klabučar ), modificato successivamente in Clabuzaro e Clabuzzaro .

Da notare che nel 1600 la lettera " z " veniva usata talvolta al posto della lettera " c " di ciliegia e il cognome Clabuzar(o) veniva pronunciato correttamente come Klabučar. Il cognome si è estinto nella seconda metà del 1600 ma ha assunto poi la funzione di toponimo ed è diventato il nome ufficiale italiano (Clabuzzaro) del paesino chiamato Breg, come risulta dai Libri dei battesimi della parrocchia di S. Leonardo.


Il toponimo Breg, dal quale è sorto il cognome Bresnach ( Breznak ) già trattato in questa rubrica (cfr. Dom, 1991, n. 16), deriva dal sostantivo sloveno breg che nelle valli del Natisone sta ad indicare non tanto la cima, quanto piuttosto le pendici della montagna.

Il cognome sloveno Clabuzar deriva dal nome di mestiere klobučar ( klabučar nella forma dialettale slovena delle valli del Natisone) e in origine stava ad indicare un fabbricante di cappelli. Il cognome deriva infatti, con la formante -ar , dal sostantivo dialettale sloveno klabuk (= cappello). Questo cognorne era presente nel 1600 / 1700 anche nella valle dell'Isonzo e precisamente a Idrsko. Il cognorne è attualmente diffuso sul territorio della Repubblica di Slovenia nella forma letteraria Klobučar.

Clànfer (Klànfer)

1698 Georgius Clanfer de Mersino (Libro dei battesimi di S. Pietro),
1699 Hilarij Jereb siue Clanfer de Mersino,
1722 Sebastianus Clanfer cognomine Jereb de Mersino,
1757 filius Chri­stiani Gosgnach dicti Clanfer de loco Jerebi de Mersino superiori (Libri dei morti di S. Pietro).

Il cognome Clànfer / Klànfer è comparso a Mersino alla fine del 1600 ma la sua vita è stata piuttosto breve, dato che verso il 1730 era praticamen­te già estinto.

E’ sorto, con la forman­te ― er, dalla, voce dialettale di origine tedesca klanfa (= graffa di ferro) che è presente anche nel friulano (clanfe = «spranga di ferro, ripiegata a squadra ai due capi che serve a collegare armature di travi, di tavoloni e. simili» ― Nuovo Pirona, pag. 159).

Il soprannome o cognome Clanfer di Mersino stava ad indicare in origine una persona che lavorava il ferro, un fabbro che fabbricava anche le graffe o «klanfe» che venivano usate dai boscaioli ma erano soprattutto utiliz­zate nell’edilizia.

Tra Stupizza e il confine di stato, sulla sponda sinistra del Natisone, più o meno sotto la chiesetta di S. Loren­zo, c’è un fianco della montagna denominato Clanfer / Klanfer.
Non so se ci sia un qualche nesso o legame tra questo toponimo e il cognome Clanfer /Klanfer di Mersino.

Clemencig / Klmenčič

A Vernasso è presente almeno dal 1600 il cognome sloveno tipico de1 luogo C1emencig che è diffuso in tutta la Slovenia nella forma grafica K1enenčič. Si tratta di un cognome patronimico, derivato dall'agionimo Clemens (San Clemente) e precisamente dalla forma diminutiva slovena Klemenec col formante o suffisso -ič .

Clinaz

Il cognòme slovèno Clinaz / Klinac è stato per lunghi anni tipico del cornune di Stregna come appare dalla documentazione del 1600. Si tratta di un cognome derivato dal sostantivo sloveno " klìn " (= cuneo), di cui " klinec " (dial. klinac, klinic, klìnc ) è forma diminutiva.

Il terminè klinac / Clinaz ha assunto anche dei significati figurati e metaforici e tra questi bisogna cercare il significato originario del cognome. Cfr. anche i cognomi sloveni Klin, Klinec, Klinc e Klinar.

Nella valle dello Iudrio ma in comune di Stregna c'è il toponimo Clinaz / Klinac, derivato dal cognome omonimo. Numerosi sono infine i microtoponimi del tipo Klin (v Klinu) presenti sul territorio delle valli del Natisone. Essi indicano di solito degli appezzamenti di terreno che terminano a cuneo o hanno una forma a cuneo.

Clodig / Hlodič

Nel comune di Grimacco c'erano nel 1912 soltanto tre famiglie col cognome Clodig / Hlodič e tutte concentrate nella omonima località di Clodig ( ta par Hlocje / pri Hlòdiču ). Questo cognome era però diffuso nel 17 secolo in diversi paesi della alta valle del torrente Rieca / Rieka: a Grimacco, Liessa, Brida, Peternel (Bitinia) e nella località di Potok. Quest'ultimo toponimo non esiste più ma è stato probabilmente sostituito, nel corso degli anni, da un nuovo, di origine piuttosto recente (Pačuh / Paciuch). Il paese di Potok era situato infatti, " sotto prapotniz " (1660) o " subtus Prapotniza " (1666). Oggi esiste a fondo valle, sotto l'abitato di Prapotnizza / Praponca e presso il torrente Rieca / Rieka un solo insediamento abitativo denominato Pačuh / Paciuch. Questo toponimo compare sui libri parrocchiali e nei documenti ufficiali molto tardi, a partire dal 19. secolo.

Sul corso superiore del torrente Rieka (da Peternel a Pačuh) c'erano nel passato diversi mulini e un certo Stephano Clodig di Potok viveva appunto " appresso i mulini sopra la Riecha " (1657), non lontano, comunque, dalle località di Arbida e Slapovich / Slapovik come appare da questa ina annotazione di battesimo.

Il cognome Clodig / Hlodič era molto radicato a Potok, tanto è vero che il vicario di S. Leonardo lo ha segnato, almeno una volta, come toponimo: 1690 " Lenka filia Matthaei Dreszach et Elisbethae de Potoc ouero de Klodig ". Allo stato attuale delle ricerche non mi è stato possibile determinare con esattezza in quale località della alta valle del torrente Rieka abbia avuto origine il cognome Clodig / Hlodič. L'attuale paese di Clodig, infatti, compare come toponimo molto tardi, appena nel 1684: " Geltrudis uxor Matthiae Hlodig de dicto loco Hlodig aut Grimaco ". Molto probabilmente in questa località viveva anticamente una sola famiglia che portava il cognome Hlodič / Clodig e la annotazione del 1639 (" Stephano Glodiht de Lessa ") potrebbe avere un riferimento con quella famiglia.

La originaria denominazione " Ta par Hlocje / Pri Hlodiču " si è conservata anche dopo l'insediamento sul posto di altre famiglie e la conseguente formazione di un intero paese (oggi sede del municipio di Gnimacco).

Queste considerazioni inducono a ritenere che il cognome Clodig / Hlodi# fosse preesistente al toponimo Clodig / Hlodič e che il toponimo sia sorto dal cognome e non viceversa.

Alla base di questo cognome c'è, senza dubbio, il sostantivo sloveno " hlod " (= tronco d'albero), qui in forma diminutiva (" hlodič "). Personalmente ritengo che il cognome Clodig / Hlodič fosse in origine un soprannome legato al significato simbolico che la gente dava al sostantivo "hlòd".

Cfr. in proposito anche i nomi di famiglia Čojovi e Čojaci presenti a Masseris e a Cepletischis derivati dal sostantivo dialettale sboveno " čoja " (ceppo di un albero).

Cobolaz

Die 15 Martij 1581 Gregorius Kabo­letz de Assida, Gregor Cobolaz de Asida, Michael filius qm. Coboliz de Asida,
1570 (?) Juuan filius Gregori Kabolatz de Assida,
1592 Michel Coboloz de Asi­da,
li 20 9brio 1606 Si affitta una casa in Azzida a Margetta Coboliza de Azzida.
A di 15 9brio 1626 Martin Coboloz si fa scriver fratello di Albana (Registro di Castelmonte)
Il luio 1611 Michel Coboloz (Libro dei conti delle chiese di San Giacomo e San Quirino di Azzida che inizia con l’anno 1607).

Cobòlaz (o Cobòloz ?) è un tipico cognome di Azzida che si è qui estinto all’inizio del 1600.
Si tratta di un cogno­me, sorto con la fonnailte -az, dalla base lessicale Cobol / Kobol che è di origine piuttosto oscura.
Personalemnte suppon­go che ci sia un nesso una qualche corre­lazione tra il cognome Cobolaz / Kobolac e i toponimi Koboli (così si chiamano due località, una presso Planina e l’altra pres­so Štanjel in Slovenia).
Non escludo che il cognome Cobòlaz di Azzida possa deri­vare dall’agionimo Jacobus.
Da notare che il titolare dell’antica chiesa di Azzida è San Giacomo.

Coceanig

Coceanig (Kočjanič) è un cognome tipico di Vernassino da dove è emigrato a Pechinie, a Cepletisclils e a fondo valle.

Si tratta di un cognome patronimico derivato, con la formante -ič dall'agionimo " Cantianus ". San Canziano è un santo aquileiese e il suo culto si è diffuso su tutto il vasto territorio del patriarcato di Aquileia. Nelle valli del Natisone esiste la chiesetta diroccata di San Canziano situata sul monte omonimo (Svet Kocjan) che domina i paesi di Vernassino e Costa.


E non è un caso se proprio in queste località è sorto il cognome Coceanig la cui formazione è stata favorita dal culto di San Canziano e dalla diffusione in loco del nome proprio Canziano/Kocjan.

Còcul

Sul registro della chiesa di San Giacomo di Azzida risulta che nel
1632 Tomas Cocul paga di un campo (della chiesa) stara (?) 7, galine 2 con oui 20.

Segue una breve nota in cui si dice che l’affitto è «lasciato per Clemente Gallanda», cioè che il campo è stato preso in affitto da Clemente Gallanda di Azzida.

Di Tomas Cocul non sappiamo altro ma possiamo ritenere che vivesse ad Azzida dove era arriva­to presumibilmente dal Friuli.

Il cognome o sopramìome Cocul è infatti di origine friulana ed è oggi diffuso in Friuli nel­la forma italianizzata Coccolo.

Còdra (Kòdra)

1612 Blas Codra de Vernasso, Marin Quo­dra de Vernasso,
1613 Tomaso Codra de Ver­nass (Libri dei battesimi di S. Pietro),
1614 Vrsa Codreuiza de Varnas, Mathia Codra de Vernasso,
1704 Bartholomaeus fu. Matthiae Tomasut siue Codra de Vernasso,
1749 Joan­na Codra de Vernasso, 1755 Matthaeus Codra de Vernasso (Libri dei matrimoni di S. Pietro).

Còdra / Kòdra è stato un cognome tipico di Vernasso dove si è estinto alla fine del 1700.

Si tratta di un cognome derivato dal sostantivo sloveno koder (= capello riccio) e in origine stava ad indicare una persona che aveya i capelli ricci o intrecciati.
Cfr. anche il cogno­me russo Kudrjà derivato dal sostantivo kùdri (= ricci, riccioli) - Onomastika i norma, Mosk­va 1976, pag. 67 / Edizioni dell’Accademia delle scienze dell’URSS.

Dalla base kòder sono sorti, con la formante patronimica -ič, anche i cognomi Kòdrič, diffuso nel Goriziano e Cudrig / Kùdrič tipico del paese di Masseris in comune di Savogna.

Cognar

Trattando il cognome Cabalau di Azzida, ho accennato brevemente anche al cognome Cognar / Konjar presente a Biacis all'inizio del 1600 che merita un approfondimento (cf. Dom, 1995, n. 21).

Sui Libri dei battesimi di S. Pietro sono annotate Lenca Cognariza di Biaza (1627) e Iuuaiia Cognariza di Biazza (1633). Lenka e Ivana erano probabilmente le mogli di due mariti che portavano il cognome Cognar / Konjar .

I1 ricordo di questo cognome sloveno che era già estinto a Biacis verso la metà del 1600, si è conservato nel microtoponimo Do(l) par Konjarje. Nella suddetta loca1ità, situata nella periferia meridionale del paese di Biacis, erano visibili fino a poco tempo fa i resti di antiche costruzioni rustiche.

Pare che nel passato alcuni abitanti di Spignon avessero proprio qui dei cavalli e dei carri che li usavano quando scendevano a valle e andavano in Friuli a vendere i loro prodotti o a comperare la merce di cui avevano bisogno.

Naturalmente qualcuno di Biacis doveva occuparsi dei cavalli per conto dei proprietari che vivevano a Spignon e a questa persona, che viveva nei pressi della stalla, è stato dato il nome di mestiere Konjar che è diventato poi anche cognome.

Konjar sta ad indicare in sloveno lo staffiere, il guardiano, il pastore o il conduttore di caval1i. Questo cognome è tuttora vivo, nella forma Konjar , in Slovenia, ad esempio a Ljubljana, Kranj, Maribor e, sporadicamente, anche nel Litorale Sloveno.

Sembra che le cavalle e i cavalli fossero un tempo piuttosto diffusi anche nelle valli del Natisone, altrimenti non si sarebbero conservati fino ad oggi i sostantivi sloveni konj (= cavallo), kobila (= cavalla) e ž(e)rebe (= puledro), nè sarebbero sorti diversi microtoponimi diffusi sul nostro territorio e derivati soprattutto dallo zoonimo kobila .

Cfr., ad esempio, Kobijak a Costne, Kobilja glava a Oznebrida, Kobijak a Erbezzo e Altovizza, Kobilnjak (leggi Kobiunjak ) a Mezzana e Kobilinca a Rodda.

Dallo zoonimo konj deriva invece il microtoponimo Konjska dolina registrato dal prof. F. Musoni sul territorio di Montefosca alla fine del secolo scorso.

Cogoi

Il cognome Kogoj è diffuso sul territorio della Repubblica di Slovenia ma è presente anche in Friuli nelle forme Cogoi e Cogolo mentre è scomparso o meglio si è da tempo estinto nelle valli di S. Leonardo dove era presente (nel 17. e 18. sec.) in diverse località ( Lusa / Luža presso Costne, Gnidovizza, Stregna e Osgnetto). Data la sua diffusione sia in Slovenia che in Friuli alcuni autori, tra cui Pavle Merkù (o.c. pag. 34) ritengono si tratti di un cognome di probabile origine friulana, derivato dal sostantivo " Cogòl ", anche Cogòi (= "Bertovello, cogolaria..., sorta di rete di canapa a cono con la quale si prendono cavedohi, barbi e anguille".

Il cognome, se aderiamo a questa ipotesi, sarebbe dunque sorto per metonimia e in origine stava ad indicare un pescatore che pescava i pesci nelle acque dolci dei fiumi.

La finale - goj potrebbe far pensare anche alla desinenza di origine slava -goj che ha originato anche sul nostro territorio numerosi cognomi sloveni con desinenza finale - goj (es. Saligoi, Bodigoi, Perigoi, Blasigoi, Cernogoi ecc.). Anche questa ipotesi non è da scartare a priori.



Dalla documentazione risulta che la località di Lusa / Luža presso Costne era ancora (qui viveva nel 1639 anche " Margheta Molgie di Gasper Ruchli De Lusa " L.B.S.L.) abitata all'inizio del 17. secolo. Oggi la località è disabitata ma dell'insediamento abitativo antico restano come testimonianza materiale alcune costruzioni rurali mentre la presenza umana è documentata dal cognome Luszach/Lugščk che è tipico di Costne e che in origine designava una persona che risiedeva a Luža.

È interessante inoltre far notare che Canciano Cogoi di Luža veniva chiamato nel 1632 anche col soprannome Casnenihik / Kaznenik. L'appellativo Sloveno Kaznénik (anche Kiznénik ) è una vecchia unità di misura e corrisponde a 1/2 staio (star) friulano. Probabilmente Canciano Cogoi si dedicava alla compravendita delle granaglie.

Il soprannome Kaznenik compare anche in un quaderno cividalese del 1400 pubblicato dal prof. P. Londero nel 1975 e analizzato dal punto di vista onomastico dal prof. Pavte Merku in Quaderni Cividalesi 10, 1982, pag. 21-28.

Coliessa

Anche se il cognome Colliessa / Koleša era tipico della parrocchia di Antro e si è conservato nel toponimo Colliessa, lo annoto qui in quanto esso è sorto, col formante eša, dalla forma contratta Colò dell'agionimo Nicolaus (Nicolò)

Comàr / Komar

1623 filius Antonij Comar de Costa (Libri dei battesimi di S. Pietro)

Il cognome Comar (Komar), presente a Costa di Vernassino all’inizio del 1600, è attualmente diffuso sia nella nostra Regione (nel­la forma Comàr) che nella repubblica di Slovenia (nella forma Komàr). Il cognome deriva dallo zoonimo komar (= «culex», zanzara).

Conàucig / Konàvčič

1614 Simon Conauziz de Peiano,
1618 Jakobo Canauzig de Marsino,
1632 Jakob Canauz deMarsino (Libri dei battesimi di S. Pietro),
1677 Marina Canalaz de Mersino,
1678 Martino Conaucig de Mersino,
1680 Lucas Conaucig de Mersìno (Libri dei matrimoni di S. Pietro).

Il cognome Conàucig / Konvčič o Canaucig / Kanàvčič era presente a Mersino dall’inizio fino alla fine del 1600.

E’ sorto, con la formante ― ič, dal nome o dal cognome Canàlaz / Kanalac che è tipico del comune di Grimacco ma è presente anche nella valle dell’Isonzo (Tolminotto e Caporettano) sia nel­la forma standard slovena Kanàlec che nella forma dialettale Konavec.

Questo cognome è sorto, con la formante -ec, dal nome comune friulano «canal» che un tempo veniva usato per indicare la valle oppure dal toponimo Kanal / Canale d’Isonzo.

Il cognome, sorto come soprannome, stava dun­que ad indicare in origine una persona provemente da qualche valle o una persona originaria di Kanal / Canale d’Isonzo.

Presumo che il cognome Canalaz sia arrivato a Mersiùo dal contiguo territorio del Caporettano e non da Canalaz in comune di Grimacco che è molto distante da Mersino.

A Mersino il cognome ha subito una variazione col formante ―ič che in questo caso ha avuto probabilmente una funzione diminutiva e non patronimica.

Copitar / Kopitar

Il cognome Copitar / Kopitar era presente nel 1600 a Ponteacco, Becis e a Pegliano (comune di Pulfero), ma alla fine del secolo era già estinto in tutti questi paesi. Si è conservato soltanto come nome di casato o di famiglia (hišno ime) a Lasiz (Kopitarji) dove è arrivato con tutta probabi1ità da Pegliano al seguito del cognome Dorbolò. Non escludo però che sia sorto in loco.

In questo caso un componente della citata famiglia esercitava nel passato il mestiere del calzolaio. La voce slovena "kopitar" è derivata infatti, col formante - ar, dal sostantivo sloveno "kopito" (= forma di legno usata dai calzolai) e in genere stava ad indicare il calzolaio.


Il cognome Kopitar è naturalmente diffuso anche in Slovenia.

Corat o Korat

Korat o Corat , annotato anche nelle forme Curat, Cuorat e Cuoret, era un cognome endemico, cioè tipico di Log (così si chiamava un tempo il paese di Peternel, una delle due 1oca1ità abitate del comune di Drenchia situate a fondo valle). Del toponimo Log, dal quale è sorto, con la forniante - ščak , il cognome Loščak / Loszach e del cognome Peternel mi sono occupato già 12 anni fa (cfr. Dom, n021, 1987, pag 3) e in quella occasione ho accennato anche al cognome Corat o Curat presente a Log / Peternel fino alla metà del 1700.

La più antica annotazione riguardante il toponimo Log e il cognome Korat (nella forma patronimica Koračič ) è contenuta nel Libro della confraternita di Castelmonte: 1500 / 1550 Peter filius Thomas is Loga, Margetta filia Koratijtz Nalose, Peter Coracič (anche Peter Choratzitz textor ).

Un'altra annotazione importante risale al 1617 ed è contenuta nel Libro dei conti della chiesa di Costne che si conserva nell'archivio parrocchiale di S. Leonardo. A pag. 2 leggiamo quanto segue: "1617, li 1 de febraro - Blas filius Petri Korat de Logh dictus Petrenel ". Biagio Korat era figlio di Pietro e non possiamo escludere che i compaesani abbiano cominciato a chiamarlo, proprio per questo motivo, col soprannome Peternel che potrebbe essere una forma diminutiva di Peter. Dal 1632 al 1660 Blasius Cuorat de Log è annotato spesso come Blasius Peternel de Log e così pure diversi suoi discendenti vengono annotati a piacimento sia col cognome Cuorat che col cognome Peternel . Questo risulta chiaramente dai libri dei battesimi di San Leonardo.

Il cognome Corat / Cuorat si è trasformato nel corso di circa 150 anni in un semplice soprannome e poi si è estinto, mentre Peternel, che nel 1617 era un semplice soprannome, è diventato cognome.

Da notare che la più antica documentazione dei cognomi di Drenchia si trova sui Libri parroccliiali di S. Leonardo. Qui infatti gli abitanti del Drenchiotto portavano spesso a battezzare i bambini o celebravano i matrimoni pur appartenendo alla parrocchia di Volče / Volzana che aveva 1a sede nella valle dell'Isonzo ed era raggiungibile con diffico1tà soprattutto durante i mesi invernali.

Il cognome Korat, Corat o Cuorat deriva direttamente dall'agionimo Canradus ( Konrad in tedesco) ed è documentato sul territorio sloveno occidentale dal 13. - 14. secolo.

La diffusione del nome Corradus, Corrada o Konrad , diventato poi anche cognome, è da ascrivere soprattutto alla popo1arità degli imperatori germanici che portavano questo nome (Corrado I di Franconia, Corrado II il Salico e Corrado III di Svevia) più che ai numerosi santi (6-7) con questo nome. Da notare, infine, che la forma slovena Korat è sorta dalla forma tedesca Konrad mediante denasalizzazione, mentre Cuorat è sorta successivamente da Corat mediante dittongazione della o lunga accentata.

Corba (Čorba)

Il cognome Corba ( Čorba ) era tipico di Biarzo presso S. Pietro ma si è qui estinto verso il 1700. E' un cognome "culinario" dato che è sorto dalla voce " Čorba " (= brodaglia, pessima zuppa; anche termine offensivo (stupido). Si tratta di una parola di origine turca che è dapprima penetrata nella lingua serba (la " čorba " serba è una tipica zuppa locale molto condita, fatta di carne e verdure) e da qui nel croato e nello sloveno.

Presumo che nelle valli del Natisone sia stata portata da qualche "kramar" nostrano che l'ha raccolta durante le sue peregrinazioni attraverso i Balcani. E dato che in paese la usava molto spesso nella conversazione, gli è stata affibbiata dai compaesani come soprannome. In seguito il soprannome Corba è diventato anche cognome. La voce " čorba " è rimasta però estranea al dialetto sloveno del Natisone e la sua presenza nella onomastica locale è stata determinata da circostanze puramente fortuite.

Coreda - Corredig - Cerednich, Coredusigh

Dal toponimo Corréda / Koréda (così viene chiamata una frazione di Clenia) sono sorti ben quattro cognomi. All'inizio del 1600 è segnato sui libro dei battesimi di S. Pietro al Natisone il cognome Coréda che si identifica col toponimo Koreda / Correda (1612 Biasio Coreda di Clenia, 1618 Chocian de Coreda , 1627 Michele Coreda di Clenia , 1646 Simon Coreda de Clenia. )

Da questo cognome, che in origine stava ad indicare semplicemente la persona originaria di Correda (cfr. anche il cognome Postrégna derivato allo stesso modo) è sorto poi col formante patronimico sloveno - , il cognome Korédič (nella grafia italiana Corrédigh o Corrédig ) che si è conservato fino ai nostri giorni ed è uno dei cognomi tipici e più diffusi di Clenia. Da qui è emigrato ad esempio a S. Pietro e a Cividale (1625 Blas Corredigh de Clenia, 1653 Simon Coredig de Clénia ).

Dal toponimo Koreda / Correda è sorto, col formante friulano -us, il soprannome aferetico Koreduš / Coredùs che stava ad indicare una determinata persona di Correda. Da questa forma onomastica è sorto poi, col formante - ič, il cognome Korèdušič / Coredusigh che però si è già estinto nella prima metà del 1600.

Dal toponimo Correda / Koreda è sorto infine, col formante -nik, il cognome Corédnich / Korédnik che si è poi trasformato, seguendo una tendenza tipica del dialetto sloveno del Natisone in Corédgnach /Korédnjak.
Questo cognome stava ad indicare in origine l'abitante di Correda o la persona proveniente di là.

Anche questo cognome si è estinto da tempo (verso il 1700). Per conoscere,il significato del toponimo Koreda / Correda cfr. B. Zuanella, Toponomastica delle valli del Natisone, Dom 1980, n. 10 pag. 4).

Corincig

Questo cognome è arrivato ad Azzida nella seconda metà del 1700. 11 7 novenbre 1768 si sposano probabilmente a Tolmino Corincigh Simone, figlio di Leonardo e Maligoi Agnese, figlia di Michele. Lui era di Sužid, lei di Kamno nel Caporettano. Dopo il matrimonio emigrano nella parrocchia di San Pietro degli Slavi e fissano la loro dimora ad Azzida dove nascono loro diversi figli, tra cui Antonio (1. gennaio 1774), Mattia (5 settembre 1779) e Teresa (15 ottobre 1781). Quest'ultima sposerà il 17 novembre 1800 Pietro Podrecca di San Pietro (casato dei Peteradovi) nato il 2 agosto 1777.

La coppia abbe numerosi figli tra i quali dobbiamo menzionare don Michele Podrecca (nato il 20 agosto 1801) che fu per diversi anni parroco di San Leonardo e don Pietro Podrecca ( nato il 16 febbraio 1822), che viene considerato il primo poeta sloveno delle valli del Natisone. Le radici di Peter Podrecca avevano dunque delle ramificazioni anche tra gli sloveni d'oltre confine e per questo motivo comprendiamo come mai il poeta avesse dei contatti così stretti con gli sloveni del Caporettano.

Il cognome Corincig si è estinto nella parrocchia di San Pietro ma non esiste neppure nel Caporettano. Qui esiste da sempre il cognome tipico Curincig / Kurtnčič (soprattutto a Sužid) sorto col formante patronimico -čič dall'agionimo Quirinus (Kvirin) . Con la collaborazione di don Franc Rupnik ho consultato i libri dei battesimi della parrocchia di Caporetto ed ho rilevato che nei primi decenni del 1700 un parroco del luogo trascriveva regolarmente il cognome Curincig nella forma errata Corincig . I parroci successivi hanno corretto l'errore ma il cognome era ormai arrivato ad Azzida verso il 1770 nella forma errata Corincig e tale sarebbe rimasto se non si fosse qui estinto alla fine del secolo scorso.

Cornelio

Questo cognome di Ponteacco non ha nulla da spartire col nome di origine romana Cornelio ma deriva dal nome etnico Carniel (= Carnico) e in origine stava probabilmente ad indicare un tessitore che si era trasferito dalla Carnia a Staro Selo presso Caporetto. Da qui, nel 1763, un certo " Gregorius filius qm. Bartholomaei Carniel de Strassella plebis caporetensis " emigra a Ponteacco nella va1le del Natisone e si sposa con Giovanna Cosmacin di Biarzo.

A Ponteacco muore nel 1764 " Stephanus filius Bartholomaei Carnelij de Strassella (sed) nunc existentis Ponteaci ", probabilmente fratello del sopracitato Gregorio Carniel. I1 cognome originario Carniel o Carnel venne ben presto modificato nella forma corrotta ed errata Cornelio e tale è rimasta fino ai nostri giorni. Nel 1764 infatti " Gregorio Cornelio de Ponteacco " funge da testimonio di nozze a San Pietro.

Cos / Kos

Il cognome sloveno Cos/Kos era presente sul territorio dell'attuale comune di Grimacco già all'inizio del 1600 ma poi si è estinto, tanto è vero che di lui non esiste traccia alcuna nel libro dei matrimoni della parrocchia di S. Leonardo (1652-1684).

Il cognome Quos, forma dialettale derivata da Kos mediante dittongazione della o lunga accentata, presente attualmente in comune di Stregna, è invece di origine più recente. E' infatti qui immigrato dalla valle dell'Isonzo e precisamente dalla piccola frazione montana di Kos (6 case) presso Kambreško, situata a 5 km. da Ročinj che si trova a fondo valle.

Kos è uno dei cognomi più frequenti in Slovenia.

Il cognome Kos presente a Cividale pare di origine più recente (lo deduco dalla K iniziale) e proviene probabilmente dalla zona del Collio sloveno (Dolegna del Collio e dintorni).

Kos (=merlo) è il nome di un uccello ed è stato dato originariamente ad una persona che possedeva qualche qualità fisica o comportamentale tipica del merlo (il colore, il canto, gli atteggiamenti da "finto tonto", ecc). Qqquesto soprannome originario è diventato in un secondo tempo anche cognome.

Cosmar

1480 Marghetta vxor Luches Chosmar de Azida,
1501 Marghetta vxorLucan Cosmar de Azida (Registro della Confraternita di Castelmonte),
1602 Juan Cosmar di Azzida, debitore (nel 1581) della chiesa di S. Silvestro presso Merso di sotto (Missio),
1637 fu. Petri Cosmar de Cosiza, 1667 fu. Andreae Cosinar de Cosiza (Libri dei battesimi di San Leonardo).

Cosmàr era un cognome tipico di Cosizza, dove si è estinto alla fine del 1700.
Da notare però che alla fine del 1400 era già presente ad Azzida e qui ha resistito fino all’inizio del 1600 (oggi è presente a Udine nella forma Cosmàro).
Il ricordo di quel cognome si è conservato a Cosizza nel nome di casato (hiino ime) Kožmàrji. Così si chiamava una famiglia che è emigrata in America alla fine degli anni ‘30.

Cognome di difficile interpretazione anche perché la sua forma fonetica (Košmàr o Kožmàr?) non è del tutto chiara.
Il già citato nome di casato Kožmarji sembra avvallare la seconda ipotesi (Kožmàr) ma per arrivare a dei risultati con­creti è necessario acquisire ulteriori elementi di carattere linguistico.

Cosmaz/Kosmač

Nel 1807 muore a Scrutto «Antonius fiiius qm. Andreae Cosmaz de Tulmino oriundus, miles transfuga, per plures annos famulus in domo Joan­nis Faidutti de Scrutto, coe­lebs, annorum circiter 58».
Antonio Cosmaz, morto nel 1807, era un soldato disertore originario del Tolminotto e si era rifugiato a Scrutto dove era al servizio di Giovanni Faidutti del luogo.

Nel 1789 “Matthaeus Cosmaz filius qm. Antonii parochiae Cierchinensi et Barbarae Tauzza de Podlani­scha» si era sposato con Maria Bergnach di Topolò.
Matteo Cosmaz, originario di Cerkno, rimase ben presto vedovo e si trasferì a Cosizza dove si risposò nel 1841 con «Maria Blediz de Cishnia» . Nel 1786 si era rifugiato a Topolò anche il soldato diser­tore Giovanni Cosmaz, figlio di fu Antonio, anch’egli di Cerkno.
Rimasto vedovo di Marina Crainz di Podlani#če e con un figlio a carico, si risposò nel 1794 con Marina figlia di fu Mattia Trinco di Drenchia.

Il cognome Cosmaz /Kosmač è rimasto vivo nella parrocchia di San Leonardo fino alla seconda metà del secolo scorso e poi si è estinto ma è tuttora molto diffuso sul territorio di Cerkno e nel comune di Tolmino (Slove­nia).

Deriva, col formante -ač, da una base slava «kosm » (= capello, pelo) che non si è conservata nella lingua slovena e in origine stava ad indi­care una persona particolar­mente pelosa.
Cfr. anche il cognome Cosmacin / Kosmačin (oggi Cosmacini) che è tipico del paese di Sor­zento (San Pietro al Natisone) ed è sorto, col formante dimi­nutivo -in, dalla forma «kosmač».

Cosmacini / Kosmačin

Cosmacinl / Kosmačin è un tipico cognome sloveno di Sorzento e di Tarcetta. In queste due 1oca1ità è documentato dall'inizio del 1600.

E' sorto, col formante - in , dal sostantivo sloveno " kosmac " e in origine stava ad indicare un uomo che aveva i capelli o la barba folti e lunghi o una persona pelosa. In Slovenia è diffusa soprattutto la forma onomastica Kosmač .

Costaperaria / Hlieuszach

Presso Vernasso, sulle pendici del monte Mladesiena; è adagiato un paesino (altitudine 300 m) che gli ultimi abitanti hanno definitivamente abbandonato dopo la seconda guerra mondiale e che ha conservato fino ad oggi la denominazione slovena Hleva (la forma ufficiale italiana Clevis è derivata da quella slovena mediante l'aggiunta de1 suffisso plurale friulano - is ).

Si tratta di una 1oca1ità ben riparata dai venti del nord e quindi molto adatta alla frutticoltura. Il sito era in origine una "planina" estiva di proprietà degli abitanti di Vernasso i quali avevano costruito in loco diverse stalle per il riparo degli animali. Da qui la denominazione della 1oca1ità, chiamata appunto Hleve o Hleva (= stalle).

In seguito si sono stabilite definitivamente sul posto alcune famiglie e la "planina" si è trasformata in un centro abitato dove sono sorti alcuni cognomi tipici del luogo che sono poi emigrati in pianura e in modo particolare a Vernasso. Tra questi vanno ricordati Costaperaria, Hleuszach e Podgosgnach.

Gli abitanti, oltre all'allevamento det bestiame e all'agricoltura, si dedicavano anche alla frutticoltura e in modo particolare alla coltura dei peri. Probabilmente per questo motivo i friulani hanno dato alla 1oca1ità il nome di Queste perarie , agglutinato e italianizzato poi in Costaperaria (= costa di monte ricca di piante di pero / perar in friulano).

I1 toponimo Costaperaria è annotato sui libri dei battesimi di S. Pietro al Natisone già all'inizio del 1600 ed è subito diventato anche cognome. L'iniziale cognome, che stava ad indicare una determinata persona di Costaperaria , ha perso la preposizione di e si è identificato con il toponimo. Allo stesso medo sono sorti alcuni cognomi già trattati su queste pagine, ad esempio Correda, Mezzana, Postregna, Spagnut, Beccia.

Ovviamente i portatori del cognome Costaperaria, essendo di Costaperaria o Hlieva, non erano italiani o friulani ma sloveni perchè quella 1oca1ità era abitata da sloveni ed è inserita da 1.300 anni nel territorio etnico-linguistico sloveno. In seguito il toponimo Costaperaria è stato abbandonato e sostituito da Hlieva / Clevis ma si è conservato fino ad oggi nell'omonimo cognome.

Dal toponimo sloveno Hleva o Hleve è sorto invece, col formante - ščak , il cognome tipico del luogo Hlievščak (forme italiane Hlieuszach, Hlieuszag o Hlieuschac ). In origine questo cognome stava ad indicare l'abitante di Hlieva o la persona proveninte di 1à e si è conservato a Costaperaria e a Vernasso fino alla metà del 18. secolo, come è documentato sui libri parrocchiali di. S. Pietro.

Dai citati libri parrocchiali è possibile stabilire che il toponimo sloveno Hlieva o Hlieve ha cominciato a prendere il sopravvento sul toponimo Costaperaria (anche a livello ufficiale) attorno alla metà del 18. secolo.

I1 toponimo Bitgna / Bitnja è simile al toponimo Bitinia (poi Peternel) già trattato a suo tempo su queste pagine ed è probabilmente sinonimo di insediamento.

Coszach

Il cognome sloveno Coszach / Hoščak è caratteristiCO del paese di Presserie / Preserje e da qui si è diffuso nelle valli di S. Leonardo ed anche in Friuli a causa della emigrazione.

Sotto la forma italiana Coszach si nasconde l'originale forma slovena Hoščak e ciò lo si deduce facilmente osservando la documentazione che risale al 1600. Oltre al passaggio della iniziale H aspirata alla C (cfr. gli analoghi casi di Hlodič / Clodig o di Hostne / Costne) bisogna notare anche la lettera z che è stata utilizzata spesso per rendere il suono della č slovena (cfr. ad es. Loščak, Muruszach / Muruščak) e il diagramma ch che ha normalmente sostituito il suono della K). Il cognome Coszach / Hoščak deriva dal toponimo Hostne col formante dialettale sloveno ščak (- šček ) e in origine indicava l'abitante di Hostne / Costne in comune di Grimacco o la persona proveniente da quella località.
Il nome Hoščak è stato poi sostituito dal termine Hoščan , che è tuttora in uso.

Covaceuvszach

Il cognome Covacéuszach /Kovačévšcak è stato portato a Tribil di sotto nel 1734 dal genero Luca Couaceuszagh e precisamente dalla località di Berda /Budaži in comune di Prepotto come appare da un atto di matrimonio tratto dal libro dei matrimoni.

Dal documento risulta che il cognome Covaceuszach ha soppiantato a Tribil Inferiore il cognome Curinig / Kurinič la cui memoria si è però conservata fino ad oggi nel nome di famiglia o "hišno ime" Kurin (ta par Kurine").

Il cognome Cavaceuszach è legato al toponimo Covacevizza / Kovačevica. Si tratta di una minuscola frazione del comune di Prepotto che, dal punto di vista ecclesiastico, fa parte della parrocchia di S. Leonardo.

Questo toponimo ha alla base il nome di mestiere sloveno " kovač " (= fabbro) ed è sorto dall'aggettivo " kovačev " abbinato al formante - ica ( kovačev + ica = kovačevica ) e in origine designava "il terreno o la proprietà di qualche fabbro". Dal toponimo Kovačevica (dial. Kovačéuca) è poi sorto, col formante -ščak, il cognome Kovačevščak /Covaceuszach che in origine designava l'abitante di Covacevizza o la persona proveniente da questa località.

Covacig

I1 30 settembre 1818 vie­ne celebrato il matrimonio tra «Jacobus filius qm. Caspari Covacig de Lubino et eius qm. uxoris Mariae natae Covacig de dicto locò, domicilians in hac vil­la S. Leonardi» e Maria figlia di fu Pietro Russigh di Cernetig.

Maria era figlia di Pietro Russigh originario di Doblar nella valle dell’Ison­zo, il quale si era rifugiato a Cernetig alla fine del 1700 ed aveva sposato una certa Giovanna Bordon del luo­go.
Morì improvvisamente «propter extenuationem famis» a Srednje (Kam­breško) e fu sepolto a Ročin nel locale cimitero.

Maria Russigh aveva dunque sposato Giacomo Covacig il quale viveva a S. Leonardo ma era oriundo di Ljubinj presso Toltnino.
Dopo il matrimonio si sta­bilì a Cernetig dove gli nascerà la figlia Maria.
Questa si sposerà il 6 mar­zo 1848 con «Antonius filius Christiani Cabai de Claunico (Hlevnik) sub Parochia S. Leurentii ad Nebulam Goritiensis Dioe­cesis» .

Questo cognome patro­nimico è da tempo estinto nel comune di Stregna ma è molto diffuso in Slovenia.
Esso deriva, col formante -ič, dal nome di mestiere kovač (=fabbro).

Stranamente, nelle valli del Natisone non sono sorti i cognomi Kovač o Kovačič anche se nel passato qui da noi di certo non mancavano i fabbri.
In compenso abbiamo diversi nomi di casato del tipo Kovači o Kova#òvi.

Coviz / Kovič

Il cognome Còviz / Kòvi# è arrivato nella parrocchia di S. Leonardo dal paese di Miren (comune di Nova Gorica) ed è uno dei tanti cognomi di origine slovena controllata penetrati nelle valli del Natisone tra il 1713 e il 1813.

A S. Leonardo si è estinto verso il 1850.
Deriva probabilmente dall'agionimo Jacobus (Giacomo) e precisamente dalla base ipercontratta (Ja)kov col formante patronimico -i# (= il figlio di Giacomo). Cfr. anche i cognomi italiani Covélli, Covéllo, Covassi .

Crainich / Krainik

Crainich / Krainik è uno dei cognomi endemici, cioè tipici del comune di Drenchia. Da qui è emigrato a fondovalle, nella valle dell'Isonzo e poi anche nella pianura friulana.

E' sorto, con la formante -nik , dal toponimo Crai / Kraj e in origine stava ad indicare l'abitante di Crai di Drenchia o una persona originaria di questa minuscola località che si trova all'estremità, ai confini, in un angolo del territorio di Drenchia (questo è, infatti, il significato del toponimo derivato dal sostantivo sioveno kraj che ha tra l'altro anche il significato di limite, orlo, estremità).

Anche in Slovenia esiste il cognome Krajnik ed è diffuso, sporadicamente, a Ljubljana, Maribor e Nova Gorica. Anche questo è sorto, con la formante - nik , da qualcuno dei numerosi microtoponimi del tipo Kraj presenti sul territorio sloveno.

Cramar / Kramar

Cramer o Cramar era un cognome tipico di Stermizza e di Matajur / Montemaggiore ma alla fine del 1600 era già estinto nei succitati paesi. I1 ricordo del cognome Cramar / Kramar si è conservato a Montemaggiore fino ad oggi nel nome di casato Kramarj mentre a Barza esiste il nome di casato Kramarčini che ha alla base il nome Kramar .

Questo cognome è presente oggi, nella forma Cramaro , nei comuni di Lusevera (Pradielis, Cesariis) e di Taipana (Monteaperta, Platischis) mentre è praticamente diffuso nella forma Kramar in tutta la Repubblica di Slovenia, compreso il Breginjski kot (Sedlo, Podbela.

I1 cognome deriva dal nome di nlestiere di origine tedesca kramer o kramar (= merciaio, venditore ambulante) che un tempo veniva esercitato in tutto l'arco alpino, dalla VaIle d'Aosta fino alle Alpi orientali. I kramari delle Valli del Natisone vendevano le loro merci sui territori dell'impero Austro-Ungarico e questa loro attività si è praticamente esaurita con l'inizio della prima guerra mondiale.

Cravagna/Kravanja

1803 «Joannes filius Andreae Cravagna de Ampletio oriundus, nunc habitans in Podgora» sposa Giovanna Lauretigh di Pod­gora presso Oblizza,
1821 Thomas filius Thomae Cravagna de Sotscha parochiae Amplecensi» sposa Maria Hoszag di Picig;
nel 1823 anche il fratello Giuseppe Cravagna si rifugia nelle valli di San Leonardo e sposa Anna Saligoi di Oblizza
(Libri dei matrimoni di 5. Leonardo).

I1 nome Cravagna / Kravanja è dunque arrivato nella parrocchia di San Leonardo nei pri­mi del’ 1800 dall’alta valle dell’Isonzo (Plezzo e Soča) dove è tuttora vivo.

Il cognome, che è da tempo estinto nelle valli di San Leonardo, deriva, col formato - anja , dal sostantivo slo­veno «krava» (=mucca) e in origine poteva essere o un soprannome o un nome di mestie­re (vaccaro).
Quest’ultima spiegazione mi sembra più che plausibile se consideriamo che il cognome è sorto e si è diffuso nell’area alpi­na in cui predominava la pastorizia e l’alleva­mento del bestiame.

Crisetig

Chrisetig /Križetič è un cognome tipico dei paesi di Podlach / Podlak in comune di Grimacco e di Ussivizza / Ušivica in comune di S. Leonardo dove era presente già all'inizio del XVII. secolo nelle forme Cresetig / Krežetič, Carsetig / Karžetič e Crisetig / Križetič.

La forma antica più ricorrente è Carsetig/Karžetič che probabilmente nasconde la forma originaria Križetič / Crisetig. Karžetič è infatti una forma dialettale derivata da Križetič.

Cfr. anche i microtoponimi del tipo Karžišče (= incrocio di strade) localizzati anche nelle Valli del Natisone.

Crisetig / Križetič è dunque un patronimico, Sorto con la formante -ič, dalla forma contratta Križe o Karže (al genitivo: Križeta o Karžeta!) dell'agionimo Christianus. Cfr. anche i cognomi sloveni Kržič, Križman, Križnič, Kri#mancic, Kristan, Krestan, ecc. che hanno alla base il nome Christianus. (P. Merku, o.c. pag. 38 al cognome Kržetič).

Crisnaro / Križnar

Il capostipite della famiglia Crisnaro di Savogna era Giovanni Crisnar e proveniva dal paese di Bitnje, una loca1ità situata a circa 3 km dalla città di Kranj in Slovenia dove è tuttora molto diffuso il cognome Križnar.

Dai libri parrocchiali di S. Pietro e S. Leonardo risulta che Giovanni era nato nel 1764, che si era sposato con Marina Jussigh di Clastra e che aveva fissato la residenza a Savogna alla fine del 1700 dove è morto nel 1816 all'età di 52 anni. Da un atto di matrimonio del 1808 risulta che un certo Mattia Tomasetigh di Cosizza si è sposato con "Scholastica filia Joannis Crisnar ex Carniola de parochia Bitna oriundi nunc in Savogna domiciliantis ".

A Giovanni Crisnar, arrivato a Savogna. è stato dato il soprannome di Kranjac (= colui che era originario della Slovenia centrale, allora chiamata Kranjsko / Carniola in italiano) che è poi diventato nome di casato e anche toponimo ( Ta par Kranjce - Crisnaro ).

Il cognome originario Crisnar / Križnar , modificato poi in Crisnaro , ha alla base il sostantivo sloveno " križ " (= croce) ed è sorto, con la formante -ar , dalla forma aggettivale " križen ".

In origine stava probabilmente ad indicare un crocifero, una persona che abitualmente portava la croce durante le numerose processioni che si svolgevano in parrocchia.

Crivaz (Krivac) - Cromaz

Cognome molto frequente nella Repubblica di Slovenia nella forma Krivec (Crivez) presente nella metà del XVII sec. anche a Brida inferiore presso Grimacco. Non sappiamo però se è sorto in loco oppure se, come suppongo, proveniva dalla valle dell'Isonzo.

Questo cognome si è spostato da Brida inferiore a S. Leonardo quando Urbano Crivaz si è sposato nel 1664 con Marina Matteligh del luogo.
Qui però si è estinto entro breve tempo ma è ricomparso dopo circa un secolo verso il 1790. In quell'anno infatti un certo Biagio Criviz (poi Crivaz), figlio di Giovanni e di Anna Blegus, oriundo di Ponikve sulla Sentviška Planota ma da qualche tempo domiciliante a S. Leonardo, si sposò con Giovanna Vogrig di Grobbia presso Clastra. Gli sposi fissarono la residenza a S. Leonardo dove Biagio Crivaz esercitava il mestiere di sarto. Morirà nel 1815 all'età di 52 anni.

Il cognome deriva molto probabilmente dall'aggettivo sloveno " kriv " (= curvo, storto) col formante - ac ; in origine era un soprannome ,dato ad uno storpio, a una persona che camminava curva o che aveva i piedi o le gambe storte (cfr. anche il cognome italiano Storto o Storti dato originariamente a persona dalla figura o dalle membra storte, non diritte e regolari). Questo cognome ci rammenta le " Krivapete ", esseri femminili facenti parte della mitologia slovena che avevano i piedi "rovesciati": i talloni sul davanti e le dita all'indietro. Nella val Trenta sono conosciute come " Krivapetnice ".

Al cognome Crivaz / Krivac possiamo accomunare il cognome Hròmac / Cromaz , sorto in maniera analoga e che è tipico del paese di Brizza presso Savogna.

Questo cognome è sorto infatti dall'aggettivo sloveno " hrom " (= zoppo, claudicante) col formante - ac ed in origine era un soprannome dato a una persona zoppa o claudicante (cfr. anche i cognomi italiani Zoppo, Zoppi, Zoppini, Zoppetti). Dato che parliamo di persone storte o zoppe annotiamo anche la voce dialettale slovena di origine tedesca " krùmp ", anche " krèmp " = zoppo, da cui l'aggettivo " krémpast " e il verbo " krempinat ".

Dalla voce " krùmp " col formante -ac è sorto a Cepletischis il soprannome Krùmpac , da cui il nome di famiglia ( hisno ime ) Krumpaci .

Cromaz / Hromac

Cromaz / Hromac è un cognome endemico, cioè tipico di Brizza in comune di Savogna. Da qui è emigrato nei paesi vicini, a fondovalle e poi anche nel Cividalese e nella pianura friulana. Da notare che nella forma ufficiale odierna (Cromaz) la lettera iniziale C ha sostituito la H aspirata. Cfr. anche i casi analoghi di Coszach (Hoščak), Costne ( Hostne ), Clastra ( Hlasta ), Cras t ( Hrast ).
Ne consegue che la pronuncia attuale del cognome (Kromaz) non è corretta dal punto di vista fonetico. Hromac è in realtà un aggettivo sostantivato derivato, con la formante -ac, dalla voce slovena hrom (= zoppo, claudicante). Il soprannome Hromac ( Cromaz ), diventato in seguito anche cognome, stava ad indicare in origine una persona zoppa o claudicante.

Da notare che l'aggettivo hrom è sparito dal dialetto sloveno del Natisone e il suo ricordo si è conservato soltanto nel cognome Hromac / Cromaz . Con molta probabilità esso è stato sostituito dalla voce dialettale di origine friulana " čuotast " (= zoppo)

Crucil / Kručil

E’ uno dei cognomi tipici di Mersino Alto e in particolare di Oballa in comune di Pulfero (1622 Simon Cucouaz et Gnesa Cruciala di Mersino; 1642 filius Lucae Kruzel ex Mersino) . Da Mersino è poi sceso a Loch di Pulfero e in seguito si è diffuso anche nei comuni di San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna, Grimacco e Cividale. 11 cognome è sorto probabilmente, con la formante -el (poi -il ), dal sostantivo croce (latino crux crucis ). All'inizio era un sopraunome dato a una persona che in un modo o in un altro aveva un rapporto con qualche croce che è difficile definire con precisione. L’assenza di questo cognome in Slovenia dimostra che si tratta di un cognome sorto da una base lessica1e romanza. I1 suffisso diminutivante sembra, però, tedesco.

Cucovaz

Cùcovaz (originariamente Cùcavaz ) era un cognome tipico di Mersino. Da qui è sceso a fondovalle e nel Cividalese.

Il cognome si identifica con lo zoonimo sloveno "kùkavec", che un tempo faceva parte (ora non più) del repertorio dialettale locale e stava ad indicare una tarma o un certo tipo di verme (Cfr. Pleteršnik, Slovensko - nemški slovar, 1894, pag. 485).

Cùcavaz / Cùcovaz (Kùkavac / Kùkovac) era in origine un soprannome scherzoso dato a una persona che possedeva delle qualita tipiche di una tarma o di un verme e soltanto in un secondo tempo è diventato cognome.

Questo cognome è tuttora vivo sià nelle valli del Natisone che nella pianura friulana.

Culauig

Culauig / Kulavič è cognome patronimico ed è sorto, col formante - , dalla forma con-tratta Culau dell'agionimo Nicolaus e in origine stava ad indicare il "figlio di Nicola".

Questo cognome si è estinto verso il 1700 ma la sua memoria si è conservata nel nome di casato (hišno ime) Kulavovi a Puoie di Vernassino.

Culbianco

1613 Agnes fiola di Josepho Culbiancho di Asida, 1655 fllius Andreae Culplank di Asida (Libri dei battesimi di S. Pietro).

Ad Azzida esisteva fino alla fine del 1600 il cognome Culbiancho o Culplank il cui ricordo si è conservato fino ad oggi nel nome di casato Kublankovi.

Sulla base delle forme più antiche possiamo ritenere che si tratti di un cognome derivato da un soprannome scherzoso di origine friulana.

(Ndr: culbianco è anche un uccello)

Culvan

Il cognome Culaun , trasformato poi in Culuan / Culvan , era tipico del paesino di Mezzana da dove è emigrato nei paesi del fondovalle (Ponteacco, Oculis, Vernasso, Tiglio).

I1 cognome è ancora vivo (ad esempio al Tiglio) ma sembra che si stia estinguendo.
I1 cognome è sorto, col formante -an, dalla forma contratta Culau dell'agionimo (nome di santo) Nicolaus .

Da notare che nel passato il nome proprio Culau era abbastanza diffuso anche nelle nostre zone (1602 Culau Maglion de Erbez ).

Cumer (Kumer)

Cumer (Kumer) è un tipico cognome del paese di Azzida dove è documentato a partire dal 1600. Si tratta di un cognome derivato dalla voce dialettale di origine tedesca kamer che è penetrata molto presto in tutti i dialetti sloveni.

Questa voce è inclusa infatti nel vocabolario sloveno-tedesco del Pleteršnik (1895): kame r = a) magrezza, b) uomo magro, macilento, kamrati se = dimagrire, ma è presente anche nel dialetto sloveno del Natisone nelle espressioni kamrati se (= lamentarsi), je kamaran, se kamarno darži = è afflitto, sta male).

Il soprannome Kamer, diventato in seguito anche cognome stava ad indicare in origine una persona magra, afflitta, sofferente ecc.

Curinig (Kurinič).

Nelle valli del Natisone era un tempo piuttosto viva la devozione a San Quirino, martirizzato nel 309 in Pannonia e considerato il protettore degli animali e degli armenti e quindi è normale che di questo agionimo esistano delle tracce anche nella onomastica locale. Mi riferisco soprattutto ai cognomi Curinig, Quirincig o Curincig, Quercig e Quarina . Tutti questi cognomi, infatti, sono sorti, come vedremo tra poco, nelle parrocchie o nelle località in cui esisteva una particolare devozione a San Quirino.

Il patronimico Curinig/Kurini#, sorto dalla forma contratta slovena Kurin (Quirinius) col formante -ič, era tipico del paese di Tribil inferiore ma purtroppo si è estinto verso la metà del sec. XVIII. Il suo ricordo però si è conservato nel nome di famiglia (" hišno ime ") Kurin ( ta par Kurine ") a Tribil di sotto.

La diffusione del nome proprio Kurin, da cui è sorto il cognome Kurini / Curinig è stata favorita nella parrocchia di San Leonardo dalla devozione a San Quirino cui era dedicato un altare nella chiesa parrocchiale di cui però si è persa ogni traccia. Lo desumo da questo atto di morte del 1742: R.D. Joannes Baptista Qualliza de Sredgna, simplex sacerdos... tumulatus est in ecclesia S. Leonardi ante altare S. Quirini in thumulo sacerdotum " (Dal Libri mortuorum S. Leonardi). E così si spiega anche la presenza del cognome Quirincig a Tribil Inferiore nel 1602 e a San Leonardo nel 1599.

Božo Zuanella % Realizzazione della pagina Ruben Specogna
Questo sito, realizzato e finanziato interamente dai soci, è completamente independente ed amatoriale.
Chiunque può collaborare e fornire testi e immagini a proprio nome e a patto di rispettare le regole che trovate alla pagina della policy
Dedichiamo il sito a tutti i valligiani vicini e lontani di Pulfero, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Grimacco, San Leonardo, Drenchia, Prepotto e di tutte le frazioni e i paesi.
© 2000 - 2023 Associazione Lintver
via Ponteacco, 35 - 33049 San Pietro al Natisone - Udine
tel. +39 0432 727185 - specogna [at] alice [dot] it