Cognomi P

Per gentile concessione dell'autore Božo Zuanella pubblichiamo estratti della sua ricerca sui cognomi delle Valli. L'originale e completa visione dei cognomi può essere presa sui numeri del DOM.

Pacher/Paher



Giacomo Pacher e la moglie Margherita Micheliz (Mihelič) erano oriundi di Plezzo e si erano rifugiati a Bajer presso Picig nel 1790. Alla fine del 1800 il cognome Pacher era già estinto nella parrocchia di S. Leonardo. Il cognome Pacher, quindi, arrivato a Baier da Plezzo/Bovec è di origine tedesca. E' sorto, infatti, col formante -er dal sostantivo Bach (=torrente, ruscello) e in origine stava a indicare una persona che risiedeva vicino a un torrente. Notare anche la trasformazione fonetica di Bacher in Pacher.

Paludgnach

Paludgnach / Paludnjak è un cognome endemico o esclusivo di Erbezzo qui documentato dall'inizio del 1600. La forma originale del cognome era Palùdnich / Palùdnik poi trasformata in Palùdgnach / Paludnjak secondo una tendenza tipica del dialetto del Natisone. Cfr. anche la trasformazione dei cognomi Trusnich, Dornich, Gosdnich, Bernich in Trusgnach, Dorgnach, Gosgnach, Bergnach. Ritengo che alla base del cognome vi sia il sostantivo friulano "palùd" presente anche nel dialetto sloveno del Natisone.

Questa voce sta ad indicare un "terreno molle, impregnato d'acqua sul quale crescono i giunchi, le canne e le piante palustri" ma anche il cartoccio del granoturco. Cfr. anche i microtoponimi o luoghi di campagna derivati da questa voce friulana e presenti nelle valli del Natisone: Palùd presso Clenia, Palùda presso Vernasso e Paludnjak nei pressi di Ponteacco. Palu(d)njak è anche il nome di un vasto terreno poco soleggiato (orientato a Nord) situato di fronte al paese di Erbezzo.

Il cognome Palùdnich , poi Paludgnach , è sorto, con la formante - nik dal sostantivo Palud e in origine poteva indicare: 1) una persona che aveva l'abitazione presso una sorgente o un terreno ricco d'acqua, 2) chi lavorava o era proprietario di un terreno posto in località Palu(d)njak oppure, 3) chi si occupava del cartoccio che dal fondo valle o dalla pianura friulana veniva trasportato nei paesi di montagna. Qui fino agli anni Cinquanta, la gente dormiva infatti su rudimentali "materassi " imbottiti di "palùd".

Pappes / Papež

Il cognome sloveno Pappes / Papež, diffuso in tutta la Slovenia, non ha probabilmente nulla in comune con uffici, mansioni o incarichi legati in qualche modo con la persona del papa (in sloveno papež ) ma è sorto come soprannome dato ad una persona che si riteneva molto importante, che aveva molta ascendenza sulle persone, che viveva "come un papa" ecc.

Notare anche la colorita espressione slovena conosciuta anche nelle valli del Natisone " Če ti si zaries, kar praviš, potlè jest san pa Papež taz (H)rima " / "Se tu sei davvero quello che dici di essere, allora io sono il Papa di Roma). Questo cognome, caratteristico del paese di Scrutto, si è estinto nel comune di S. Leonardo una ventina di anni fa è tuttora presente come nome di famiglia ( hišno ime ) a Loch diPulfero, pervenuto da Stupizza.

Esso è sorto, come già detto, dal sostantivo sloveno " papež " (= il Papa).

Secondo gli esperti,si tratta di un prestito dall'antico bavarese o alto tedesco " papes " che a sua volta trae origine dal latino " papa ", quest'ultimo derivato dal greco " papas " (= padre).

Più o meno allo stesso modo e con le stesse motivazioni è sorto anche il cognome sloveno Škòf ( = vescovo) che è diffuso soprattutto nella parte occidentale della Slovenia. Dato che sul territorio dell'attuale Slovenia i principi-vescovi di Brixen, Frisinga e Bamberga erano nel passato proprietari di estesi possedimenti terrieri, possiamo supporre che almeno in certi casi il soprannome " Škòf " (= vescovo) sia stato dato a coloro che amministravano o lavoravano le proprietà dei citati vescovi.

Anche questa voce slovena è un prestito dall'antico tedesco " biscof ", derivato dal latino " episcopus ", a sua volta derivato dal greco " episkopos " (= ispettore, colui che presiede.

Nelle valli del Natisone è presente solo il nome di famiglia Škò f, ad esempio a Pulfero, dove c'è la trattoria "Al Vescovo"; questa denominazione non è altro che la traduzione letterale del nome di famiglia o " hišno ime " Škòf e/o Škofič .

Nella traduzione italiana si è purtroppo perso il caratteristico "sapore" locale che il nome originale sloveno Škòf evocava.

Anche in Friuli esiste l'analogo cognome friulano Vèscul, sorto probabilmente con le stesse modalità e motivazioni del cognome sloveno Škòf.

Faccio notare, infine, che " škòf " è termine tecnico che sta a designare uno strumento di legno (cavalletto) usato dagli artigiani di Tercimonte nella fabbricazione dei rastrelli.

Paravan

Cognome tipico di S. Leonardo dove si è conservato fino ad oggi. Qui è documentato già alla fine del 1400 ma presumo si tratti di un cognome importato dal Friuli.

Attualmente è diffuso, nella forma Paravano, soprattutto nei comuni di Udine e di Basiliano ma ha oltrepassato anche i confini italiani e lo troviamo nella forma Paravan a Nova Gotica e in alcune località della Slovenia.

Cognome piuttosto oscuro ma di origine veneto-friulana. Secondo il prof. P. Merkù si tratta, probabilmente, di un cognome derivato da qualche toponimo (italiano?) e in origine stava dunque ad indicare l'abitante di una località che non è stato ancora possibile determinare.

Pauletig

Pauletig / Pav1etič è con Sdraulig / Zdravl(j)ič uno dei due cognomi tipici del paese di Seuza da dove si è diffuso soprattutto nella valle di S. Leonardo.

E' un patronimico e deriva dall'agionimo Paulus o meglio dalla forma slovena contratta Pavle con il tipico formante -ič. Da notare che il nome Pavle esige al genitivo singolare la forma Pavleta , dalla quale è sorto il cognome Pavlétič / Pauletig .

Allo stesso modo sono sorti i cognomi Blažetič / Blasetig (da Blaže), Faletič / Faletig (da Falè), Juretič / Iuretig (da Jure).

I corrispettivi cognomi italiani di Pauletig/ Pavletič sono ad es. De Paoli, De Paolis e simili.

Paulinzig (Pav1inčič)

1695 Joanna filia Leonardi Paulinzig de Azida,
1699 filius Leonardi Paulinzig de Azida (Libri dei battesimi di S. Pietro),
1732 filius Michaelis Paulinzig de Azzida (Libri dei morti di S. Pietro),
1745 Antoniusflhius Tomae Pau­linzig de Azzida (Libri dei matrimoni di S. Pie­tro).

Alla fine del 1600 è comparso ad Azzida il cognome Paulinzig (Pavlnčič) che però si è estinto attorno al 1800.
Si tratta di un cognome patronimico derivato, col formante -čič, dall'agionino Paulinus.
Sul territorio di tutta la Slovema ed in Friuli eistono i cognomi Pavlin, Paolini, Pavlinec, Pavlinič, ecc.

Anche se alla base di questi cognomi ci può essere l’agionimo Paulus, ritengo che queste forme onomastiche, diffuse sul territorio slo­veno e friulano, possano derivare dall’agioni­mo Paulinus.
San Paolino nacque presso Civi­dale tra il 730 e il 740 e fu nominato patriarca di Aquileia verso il 787.

Tra le molteplici sue attività dobbiamo annoverare anche quella missionaria in favore del popolo sloveno, allora ancora slavo, che si è estesa fino al fiume Drava
(Cfr. Marino Qua­lizza, S. Paolino e la Chiesa di Aquileia verso la fine del secolo ottavo in Momenz di Storie de Glesie Aquileiese - Udinese, Udine 1988, pagg. 43―52).

Non escludo dunque che i cognomi citati siano una testimonianza indiretta del culto a San Paolino fiorito sul vasto territorio deI Patriarcato di Aquileia.

Paussa - Pavša

La presenza a Podcravero del cognome Paussa , arrivato qui nell'anteguerra dalla valle del Judrio, ci consente di trattare un cognome tipico del paese di Oborza / Oborče in comune di Prepotto.

Le più antiche testimonianze scritte di questo cognome, che risalgono al 1480 / 1500, sono contenute nel Registro dei soci della Confraternita di Castelmonte.
Esaminando le forme più antiche di questo cognome, risulta che Pausa riflette il nome o la forma originaria Pavše derivata col formante diminutivo -e dal nome di santo Paulus .

Accanto a questa forma cognominale derivata da Paulus esisteva nel 1600 a Sottovernassino anche il cognome Paulissa / Paulischa che si è estinto prima de 1700.

Anche questo cognome deriva, col formante -iša, dall'agionimo Paulus , che nelle valli del Natisone ha prodotto anche i cognomi Paulétig (già trattato su queste pagine) Paulin e Paulincig (vecchi cognomi della parrocchia di S. Pietro).

Perat

Il 9/11/1676 viene celebrato nella chiesa di S. Leonardo il matrimonio " infra Lutam filium Pauli Perat de Luico et Marinam filiam Jacobi Bucauaz de Suerinaz ". Luca Perat di Luico si stabilì dopo il matrimonio nella casa della sposa a Sverinaz portando con sé anche il figlio Sebastiano, avuto probabilmente da una precedente unione, come appare da un atto di matrimonio del 1716. In quell'anno fu celebrato infatti il matrimonio " infra Sebastianum filium q. Lucae Peratt de Luico sed in Suerinaz a iuventute commorantem et Fuscam fu. q. Lucae Snidar de Brizza ".

Sebastiano, dopo il matrimonio con Fosca Snidar, si trasferì a Brizza presso Savogna dove portò anche il cognome Perat. Qui infatti gli nacque nel 1719 il primo figlio e il casato dei Perat si è mantenuto a Brizza fin dopo il 1800.

Il cognome Pérato o Pérat era presente ad Azzida già all'inizio del 1600 Stefano Perat de Azida (Missio), 1612 Zuan Perato de Azida , 1644 Andrea Perato de Azzida , 1680 Agnes uxor Matthiae Perat de Assida (Dai Libri dei Battesimi di S. Pietro). Presumo che sia arrivato qui dalla località di Pèràti , una frazione della parrocchia di Luico / Livek (Slovenia) dove questo cognome è endemico.

Qui c'è infatti la bella chiesetta tardomedievale di S. Pietro / Svet Peter con il cimitero che serve tutta la parrocchia di Luico. Da questo magnifico balcone naturale si gode un panorama stupendo sulla valle dell'Isonzo e sul massiccio del monte Nero/Krn. La devozione a S. Pietro ha certamente favorito la nascita del cognome Pérat nel paesino che sorge nei pressi della chiesetta a lui dedicata. Esso è sorto infatti col formante romanzo -at dall'agionimo Petrus e più precisamente dalla forma dialettale Pero ( Pero + at = Pérat ).

Cfr. anche il nome di famiglia (hišno ime) Peteràdi a S. Pietro al Natisone sorto con le stesse modalità dall'agionimo Peter. Uno degli antenati di questa famiglia che ha dato i natali al poeta sloveno don Pietro Podrecca veniva infatti chiamato Peteràt .

Il cognome Perat è documentato nella parrocchia di Luico/Livek già nel 1600 come risulta dai libri parrocchiali di S. Pietro e S. Leonardo: 1612 fl. Pauli Pèrat de Luico, 1649 Philippus Perat de Liuak (Libri dei battesimi di S. Pietro), 1638 Andreas Peratt de Luicho (Libri dei battesimi di S. Leonardo).

Perigòi / Perigòj era un cognome tipico di Dolegna che si è estinto verso il 1700.
Si trat­ta di un cognome che fa parte del gruppo di cognomi sorti col formante -goj.
Questi cognomi sono particolarmente diffusi nell’area slovena occidentale e non tutti sono stati completa­mente spiegati.
Sembra che il formante -goj derivi dal verbo sloveno «gojiti» (= curare) mentre il corpo del cognome può avere alla base un verbo, un aggettivo o anche un agionimo, come nel caso di Perigòj, dove Péri potrebbe essere la forma dialettale derivata da Petrus (= Pietro).

Voglio accennare brevemen­te anche ai cognomi dello stesso tipo Plasigòi (Plašigoj) e Maligòi (Maligòj) presenti ad Azzida già all’inizio del 1600:
1619 Joseph Plasigoi de Azida,
1652 Margareta Plasigoi de Asida,
1619 Macor Maligoi de Asida (Libri dei battesimi di S. Pietro -
da notare però che il cognome Plasigoi di Azzida è notato sul registro della Confraternita di Castelmonte già alla fine del 1400:
Martin Plasigoi de Assida).

Probabilmente Plasigòi / Plašigòj stava ad indicare in ori­gine un «uomo timido o pauro­so» (cfr. il verbo sloveno «pléšiti se» = aver paura) men­tre Maligòi / Maligòj stava ad indicare una persona piccola, di bassa statura (cfr. l’aggettivo sloveno «màli» = piccolo).

Periovizza / Perjovica

Periovizza / Perjovica è un cognome tipico di Savogna dove è documentato dall'inizio del 1600. Osservando le forme più antiche del cognome, si può presumere che sia sorto, con la formante arcaica -ic, dalla forma aggettivale Perov dell'agionimo Petrus: Perov+ic = Perovic.
Successivamente è sorta, con la formante - a , la forma Perovica poi modificata in Pirovica, Pieriovica e infine in Perjovica (= Periovizza). Cfr. anche il cognome sloveno Perovic e il toponimo Perovizza (comune di Pulfero), ambedue derivati dall'agionimo Petrus . Soprattutto il toponimo Perovizza ha delle forti analogie col cognome Periovizza (1683 Joanna uxor Andreae Becia de Periouiza, 1696 Andreas Becia de Pirouiza - Libri dei battesimi di San Pietro).

Persa

1746 «Franciscus filius qm. Francisci Per­sa dè Modrea parochia Canalensi» sposa Margherita Sibau di Prehod,
1770 «Andreas filius qm. Francisci Persa de Merso Superiori»,
1785. Luca Bledigh di Altana spo­sa «Marina fihia qm. Francisci Persha de S. Leonardo»
(Libri dei matrimoni di 5. Leonar­do).

I1 cognome Pérsa/Perša è comparso per la prima volta nella parrocchia di San Leonardo nel 1746 quando Francesco Persa di Modrej presso Most na Soči in comune di Tolmin ha sposato Margherita Sibau del casale Prehod presso Cernizza e si è stabilito con la famiglia prima a Merso superiore e poi a San Leonar­do.

Questo cognome, derivato probabilmente dall’agiommo Petrus, di cui è forma ipocori­stica, si è estinto nella parrocchia di San Leo­nardo nei primi decenni del 1800.

Nelle valli del Nàtisone esistono alcuni nomi di casato (hišna imena) derivati da Perša (Pérši a Stermizza e Péršini a Matajur).

Peterneu / Peternel

Il cognome Peterneu / Peternel è originario della omonima località Peternel in comune di Drenchia che, nel passato, veniva chiamato Log (questo nome si è conservato fino ad oggi nel microtoponimo o nome di campagna Log, localizzato nelle immediate vicinanze del paese), Bitinia, Lombai inferiore e Cuoret, come ho dimostrato in un precedente articolo (Cfr. DOM, n0 21 / 1987 / pag. 3).

Il cognome Peterneu o Petarneu (così veniva scritto nel 1912) è emigrato a Clodig da Peternel nel 1702, come risulta da un documento di matrimonio.

Qqquesto cognome è sorto dall'agionimo Petrus (slov. Peter) con l'aggiunta di uno o due suffissi.

La forma Paterneu deriva da Peternel, in quanto nella lingua slovena la -el in fine di parola si pronuncia -eu.

Petricig / Petričič

Petricig / Petričič è un cognome tipico di Tercimonte ma anche di Vernassino in comune di San Pietro al Natisone.

E' sorto, con la formante - , dalla forma diminutiva o patronimica Petrič / Petrig dell'agionimo Petrus (Peter).

Dall'agionirno Petrus sono sorti nelle valli del Natisone anche i cognomi Petrina, Petrussa e Petrussin mentre a Canebola, in comune di Faedis, è presente dal 1600 il cognome patronimico Petrigh /Petrič.

Petrina

Petrina è un cognome sorto dall'agionimo Petrus col formante - ina ed era tipico del paese di Ponteacco.

Anche se si è estinto da tempo, il suo ricordo si è coservato nel nome di casato Petrina e nel borgo Petrina a Ponteacco.

Petrussa

Il cognome Petrussa/Petruša, presente dall'inizio del 17. secolo in comune di Stregna e in modo particolare a Tribil superiore, è da qui emigrato nel vicino comune di Grimacco e precisamente a Podlak come risulta dallo elenco delle famiglie stilato nel 1912.

Questo cognome è tipico della valle dello Judrio ed è tuttora presente soprattutto a Prepotto e dintorni. Con tutta probabilità si è da qui diffuso nel comune di Stregna già nel 17. secolo come si può arguire dai libri dei battesimi di S. Leonardo.

Il cognome deriva dall'agionimo Petrus col formante, piuttosto raro, -uša, Petrus + -uša = Petruša ).

Petrussin / Petrušin

Il cognome Petrussin / Pertrušin è segnato una sola volta nell'elenco delle famiglie del comune di Grimacco stilato nel 1912 e precisamente a Grimacco Superiore.

Qui è arrivato nel 1681 dalla località di Cernizza (matrimonio di Primo Petrusini di Cernizza con Marina Vogrig di Grimacco Superiore).

Il cognome Petrussin era infatti tipico della località di Cernizza e da qui si è diffuso soprattutto nei paesini adiacenti. Il cognome deriva dall'agionimo (= nome di santo) Petrus col formante diminutivo -in ( Petrus + -in = Petrušin/Petrussin ) oppure dal già citato cognome Petruša col formante diminutivo -in ( Petruša + -in = Petrušin ).

Pigìn.

1500 circa Pigin de Santo Leonardo (Registro della Confraternita di Castelmonte),
1640 fu. Gregorij Pigin de Jsiza (Libri dei battesimi di S. Leonardo),
1658 fo sepelito il corpo della q. Marina Piginza di Jssiza di età di anni 52 (Libro dei morti della parrocchia di S. Leonardo).

Antico cognome documen­tato a Jessizza alla fine del 1400 ma qui già estinto verso il 1700.

Si tratta di un cogno­me di origine veneto-friulana arrivato probabilmente nella parrocchia di S. Leonardo dal vicino Friuli.
E’ infatti la cognominizzazione di un nome o soprannome formato dal sostantivo «picchio» che ha assunto nell’Italia setten­trionale le varianti pigo, pigot, pighi, pighin, ecc.
Il sopranno­me Pig(h)in (sorto da pigo col formante -in) è connesso con le caratteristiche e gli attributi che questo uccello (il picchio) ha acquisito nelle leggende, rappresentazioni e tradizioni popolari (Cfr. Emidio De Felice, Dizionario dei cognomi italiani, Milano 1979, pag. 195).

I cognomi Pigo, Pighi e Pighin sono attualmente diffu­si anche in Friuli.

Pinatto

Il cognome friu]ano Pinat italianizzato poi in Pinato e Pinatto, è arrivato a Vernasso a]l'inizio del 1800. Il 26 febbraio del 1838 Franciscus filius qm. Petr - Antonii g. Josephi Pinat de S. Georgio de Nogaro (nato il 27 maggio 1811) et nunc habitans in Vernasso si è sposato con Anna filia Joannis qm. Joannis Cadolini de Masarolis (nata il 13 marzo 1806) et nunc habitans in Vernasso . Gli sposi fissarono la residenza a Vernasso e diventarono i capostipiti di diverse famiglie che portano oggi il cognome Pinatto.

Da Vernasso il cognome è emigrato anche a Biacis in comune di Pulfero.

Questo cognome è venuto a Vernasso da San Giorgio di Nogaro, una 1oca1ità della Bassa friulana dove è tuttora presente ed è derivato, con la formante peggiorativa at , dalla forma contratta Pin derivata a sua volta dalla forma aferetica Giuseppin dell'agionimo Josephus .

Pìch / Pìk

Il cognome Pìch/Pìk proviene dunque da oltre confine, probabilmente da una minuscola frazione di Luico chiamata Piki (qui evidentemente il cognome era endemico) e situata a qualche decina di metri da Ovsa.

Questo cognome è attestato sul più antico libro dei battesimi della parrocchia di Caporetto che inizia con l'anno 1635.

Anche il libro dei battesimi di S. Leonardo conferma che questo cognome era tipico di Ovsa presso Luico/Livek.

Da notare che Ursula, sofella del citato Gregorio Pich (nata il 27/4/1662) sposò il 5/1/1701 Filippo Pappes di Scrutto e si trasferì da Luico (Ovsa) nella parrocchia di S. Leonardo). Un altro esempio 'dei legami esistenti fra la Valle dell'Isonzo e le valli del Natisone è rappresentato dal matrimonio di " Andrea, fil. Gregoij Pick de Scrut " con " Helena flia Thomae Barginz de Piccon ". Tommaso Barginz era originario di Drežnica sotto il Krn / m. Nero ed aveva sposato nel 1684 Elena Picon di Picòn.

Picon / Pikon

Uno dei cognomi tipici del comune di S. Leonardo è anche Picon/Pikon da cui ha preso il nome l'omonimo paesino situato sotto il santuario di Castelmone ed oggi completamente disabitato ( Pikon, tapar Pikòne ). Questo cognome è attestato nella parrocchia di S.Leonardo a partire dalla fine del 16. sec.: 1581 Lukan Pickon (Libro della Confraternita di Castelmonte), 1638 Luca Picone , 16S.7 Vrbano Picon de Picon v, 1663171. Vrban Piconi de Picon (Libri dei battesimi di S. Leonardo).

Da Pikon/Picon il cognome è sceso a valle dove è tuttora vivo, ad es. a Merso di sotto.

Alla base dei cognomi Pìch e Picon c'è il sostantivo friulano " pìc " (= punta (di monte), oggetto appuntito); da " pìc ", col suffisso accrescitivo -on , è sorta la forma " picon ".

La voce " pic " ( pìk, ) è entrata anche nel dialetto sloveno del Natisone ed è attestata anche nella microtoponomastica locale: Pìk (così si chiama un terreno a ridosso dell'abitato di Matajur), Ovčji pìk (denominazione di un piccolo rilievo oltre l'abitato di Barza), Pod pikan (con questo nome viene chiamata una sorgente nei pressi delle malghe " ta za čel " di Mersino alto; questa sorgente scaturisce infatti ai piedi di un aereo monolite, di un'alta stele o punta rocciosa = " pìk ").

Usate come soprannome, le voci " pìk " e " pikon " in origine evidenziaano probabilmente un qualche aspetto fisico della persona, anche se non escludo a priori altre soluzioni che però mi sembrano meno verosimili (= lavoratore di piccone, scalpellino ecc.).

Derivato dal sost. " pìk " è anche il toponimo Picig / Pi#ič, situato a fondovalle nelle vicinanze di Zamir ma in comune di S. Leonardo. Questa zona, comprendente oggi i casali Cicigoj / Čižguj e Picig / Pičič , fino al 1700 era denominata Dòl (= dolina / valle) come risulta dai libri parrocchiali di S. Leonardo in cui compaiono le forme Dou, Duola, Dolgia.

Pienig / Pienič

Pienig ( Pienič ) è un cognome tipico di Reant (in sloveno Derjan), un paesino presso Masarolis. Da qui è arrivato a Losaz nel 1895 quando Pieniz Mattia, figlio di Giovanni (nato il 12/3/1863) si è sposato con Loszach Marianna di Losaz (nata il 15/09/1863 ) ed è entrato come genero nella casa della sposa.

Il cognome è derivato, con la formante patronimica -ič (- iz o - ig nella grafia italiana) dalla forma ipocoristica e aferetica Pin(o) (da Giuseppino, diminutivo, vezzeggiativo di Giuseppe , ma a volte anche da Filippino o Jacopino). Cfr. anche le forme onomastiche italiane Pin, Pini, Pino, Pinat, Pinatto , ecc.

Da notare che i cognomi Pin e Pinig (o Piniz ) erano presenti all'inizio del 1600 anche nella valle del Natisone, ma qui si sono estinti entro breve ternp.

Pippa / Pipan

1777 " Joseph filius qm. Joannis Pipan ann. 33 de Tolmino " sposa Ursula figlia di Simone Floriancigh di Rauna / Ravne presso Oblizza. Nel 1819 " Matthias filius Josephi Pippa dicti Pierih de Raune " (nato il 4.2.1788) sposa Caterina figlia di Filippo Ruttar originario di Roncina / Ročinj nella valle dell'Isonzo. Quest'ultimo si era rifugiato ad Oblizza nel 1780 ed aveva sposato Giovanna Bargou del luogo.

Il cognome originario Pipan si è trasformato entro breve tempo nella attuale forma Pippa . I1 cognome si è conservato fino ad oggi nel comune di Stregna ma è presente anche ad Udine nella forma Pippan.

Il cognome è molto diffuso in Slovenia ed è derivato, col formante -an, dall'agionimo Philippus (= Filippo).

Pisch/Pisk

Nel 1800 un certo Petrus fu. qm. Michaelis Pisk s. Laurentii de Bainsizza Goritiensis Dioecesis, miles tmnsfuga si sposa con Marina figlia di fu Giacomo Floriancigh di Marcolino (Lajšča) in comune di Prepotto.
Lo sposo, un soldato disertore, proveniva probabil­mente da Grgarske Ravne che si trova sul lato sud dell’alto­piano della Bainsizza / Banjšice.
Il paese è sovrastato dal monte svet Lovrenc (Sàn Lorenzo) sulla cui sommità esistono ancora oggi le rovine della omonima chiesetta.

Da Marcolino il cognome è ben presto emigrato a Oborza (1862) e poi sotto le mura del santuario di Castelmonte (lato nord) nel territorio della parrocchia di San Leonardo.
Qui esistevano due case e la località è annota­ta sui libri parrocchiali come Tabor vel Trusna.
Di quelle abitazioni è rimasto oggi sol­tanto un muro pericolante


I1 cognome Pisch /Pisk si è conservato in questa loca­lità fino all’inizio della prima guerra mondiale.
Oggi è pre­sente in Slovenia, ad esempio a Nova Gotica dove è arrvato nel dopoguerra dal territorio circostante.

Il cognome deriva proba­bilmente dal sostantivo slove­no pisk (= fischio) e inizialmente sarebbe stato un soprannome dato a persone che avevano un difetto fisico: «fischiavano» col naso o emettevano dal petto dei suoni paragonabili ad un fischio
(cfr. P. Merkù, o.c., pag. 51)
Pisk poteva essere in origine anche un abile fischia­tore.

Cfr. i nomi di casato (hišna imena) Piskulni a Gabrovizza, Piskulčani a Tercimonte e Piskuliči a Cras di Pulfero.

Pizzulin

1692 Andreas Pusaz de Azida sposa Joanna filia Philippi Pizzulin de eodem loco,
1699 Simon filius Philippi Pizzulin de Azida (Libri dei matrimoni di S. Pietro),
1760 filius Simonis Pizu­lin de Azida, Maria Pizzulin de Azida (Libri dei morti di S. Pietro).

Pizzulin era un cognome tipico di Azzida che si è estinto alla fine del secolo scorso.
Non esclu­do che sia arrivato nella valle del Natisone dalla vicina valle dello Judrio (comune di Prepotto).
Questo cognome è anche oggi molto diffuso nel paese di Albana.

Si tratta di un cognome di origi­ne friulana derivato, con la formante -in, dall’aggettivo pizzul (= piccolo) ed è la cognomi­nizzazione di un soprannome dato in relazione alla piccola statura di una persona.
Il ricordo di questo cognome si è conservato fino ad oggi ad Azzida nel nome di casato Pizulnovi.
A Brischis esiste il nome di casato Pičulòtovi.

Plòch / Ploh

A poche decine di metri di distanza dal paesino di Pérati c'è un gruppetto di case denominato Plohi . Si tratta di un toponimo derivato dal soprannome Plòh che ha dato il nome anche alla piccola borgata.

Il soprannome originario Plòh deriva dall'omonimo sostantivo sloveno " plòh " (= blocco di legno, ceppo, radice; tronco d'albero).

Questa voce, riportata anche dal vocabolario plurilingue del Megiser (1603), in senso figurato, stava ad indicare probabilmente una persona di grossa corporatura e piuttosto goffa.

Sinonimo di " plòh " è il termine dialettale sloveno " čoja " da cui sono sorti i nomi di famiglia ( Čojovi (Masseris) e Čjjaci (Cepletischis).

Plòh / Plòch era però anche un cognome tipico del paese di Azzida, qui presente già dall'inizio del 1600.

Completo è in parte correggo l'informazione riguardante il cognome Brészach / Bréščak (oggi presente nel comune di Prepotto nella forma Brésciach ) sul quale ci siamo soffermati trattando il cognome Zabrieszach (cfr. DOM, nr. 16, 1991, pag. 3). Esso deriva, col formante ščak , dal toponimo sloveno Bréščina.

Si tratta di una frazione di Lig (Marijino Celje) situata sulla riva sinistra del Judrio di fronte a Bordon.

Il cognome era dunque tipico di questa focalità ed in origine stava ad indicare la persona che abitava a Bréščina o proveniva di là.

Da qui è passato sulla riva destra del Judrio ed è ancora presente sul territorio del comune di Prepotto. A conferma di questa tesi riporto un paio di dati tratti dal libro dei matrimoni di S. Leonardo: 1869 Antonius filius Antonii qm. Thomae Breszach de Brescina, 1878. Stephanus fil. Antonii Breszach de Breszcina (Antonio e Stefano Breszach / Breščak hanno sposato due ragazze della parrocchia di S. Leonardo).

Pocovaz / Pokovac

Pocovaz / Pokovac è un cognome endemico, cioè tipico di Rodda dove è documentato dall'inizio del 1600. Da qui è poi emigrato in altri paesi della valle del Natisone, ad esempio a Ponteacco in comune di S. Pietro al Natisone.

Il cognome richiama alla mente il sostantivo sloveno pòk (= schiocco, scoppio) e il verbo pokati (= schioccare, scoppiettare) e in origine poteva indicare una persona che schioccava la frusta, quindi un carrettiere (Cfr. il vocabolario sloveno -tedesco del Pleteršnik alla voce pokovec , pag. 117).

Questa spiegazione, in mancanza di altre, potrebbe andare anche bene.

Ma esiste un'altra interpretazione del cognome forse più attendibile. Il vocabolario della lingua letteraria slovena (SSKJ, pag. 738, alla voce pokovec , anche pòkavec) riporta quanto segue: "Ekspresivno, nedorasel fant ". Si tratta dunque di una voce espressiva che sta ad indicare un ragazzo imberbe, ancora immaturo.

Il cognome potrebbe dunque derivare dal soprannome Pokovec ( Pokovaz nel dialetto sloveno del Natisone) col quale veniva chiamato in origine non solo un ragazzo immaturo ma anche vivace e irrequieto come un capretto.

Alla base del nome è probabilmente la voce dialettale pòk (= il maschio della capra, capretto) che però non si è conservato nel dialetto sloveno del Natisone ed è un prestito germanico (Bock) .

Il soprannome, diventato poi anche cognome, sarebbe dunque sorto, con il suffisso -ec ( -ac nel dialetto del Natisone), dalla forma aggettivale pokav / pokov . Queste informazioni sono state desunte dall'ESSJ (Etimološki slovar slovenskega jezika), III, pag. 76 sotto la voce pòk redatta dalla linguista Metka Furlan la quale ritiene che da questa base lessicale siano sorti, oltre a Pokovec , anche i cognomi Pokovec e Pok .

Podgosgnach

Podgosgnach è un cognome endemico, cioè specifico di Clevis / Hlieva, il paesino disabitato del quale abbiamo scritto sopra. Dalle annotazioni antiche risalenti alla prima metà del 17. secolo risulta che la forma originaria del cognome era Podgosdnig ( Podgozdni k). Soltanto in un secondo tempo questa forma si è trasformata in Podgosgnach / Podgožnjak . Questo nome è stato dato originalmente a una persona che abitava in una casa costruita ai margini o sotto ( pod ) il bosco ( gozd ).

I1 cognome è sorto dunque, col formante -nik , dalla forma Podgozd e con le stesse moda1ità con cui è sorto il cognome Gosgnach Gožnjak , endemico del paese di Matajur / Montemaggiore. La forma originaria di questo cognome era, infatti, Gosdnich / Gozdnik , trasformata poi in Gosgnach .

Questo soprannome, diventato poi anche cognome, stava ad indicare in origine una persona che aveva l'abitaziore nel bosco oppure che si dedicava a11'attività di boscaiolo.

Per comletare l'onomastica tipica del villaggio montano di Clevis / Hlieva (Costaperaria), è necessario accennare anche ai soprannomi (o cognomi?) Cantin (Kantin), Bicugnach (Bikunjak) e Bundig (Bundič), che si sono conservati fino ai nostri giorni come nomi di casato o di casali. a_capo%
Di questi nomi troviamo tracce anche sui libri parrocchiali di San Pietro.

Podorieszach (Podorieščak)

Podorieszach ( Podorieščak ) è un cognome endemico, cioè tipico del paese di Matajur / Montemaggiore.

Da qui è emigrato nei paesi vicini, poi a fondovalle e infine a Cividale e nella pianura friulana. Si tratta di un nome "etnico" che in seguito è diventato anche cognome.

E' sorto, infatti, con la formante slovena - ščak (- šček nella forma letteraria), dal toponimo Podoriehi.
Podorieščak ( Podorieszach nella grafia arcaica italiana del 1700 che è giunta in questa forma "fossilizzata" fino ai nostri giorni) sta ad indicare l'abitante di Podoriehi o la persona originaria di questa minuscola frazione di Matajur / Montemaggiore (l'altra microfrazione è Franzi mentre la parte centrale del paese, dove c'è la chiesa, viene chiamata Matajur / Montemaggiore).

Podrécca / Podréka

Il cognome Podrécca / Podréka apparentemente sembra di origine slovena e si potrebbe derivarlo dalla preposizione slovena " pod " (= sotto) abbinata al toponimo Dréka o al sostantivo " réka " (= fiume) nel significato di "colui che vive sotto il paese di Drenchia" o "chi abita sotto o nei pressi di un fiume). Ambedue queste interpretazioni sono errate in quanto il cognome non è di origine slovena ma di origine friulana o italiana.

Il cognome, infatti, deriverebbe dai nome " patriarca ", titolo ecclesiastico di cui si fregiava anche il vescovo di Aquileia sotto la cui giurisdizione si trovava un tempo il Friuli, parte della Carinzia e la Carniola (Slovenia). Questa spiegazione è stata proposta dai prof. Fran Ramovš il quale ha trovato una chiara connessione tra le forme moderne e antiche dei toponimi.

Il cognome Podrécca / Podréka deriva dai nome " patriarca " mediante i processi riduttivi tipici della lingua slovena. Questo nome è stato dato in origine a persone che amministravano o lavoravano le proprietà del Patriarca di Aquileia che erano disseminate su tutto il territorio del Patriarcato, non solo in Friuli ma, come abbiamo visto, anche al centro della Slovenia. Il cognome Podrécca / Podréka era presente nella metà del 16° sec. a Cravero e all'inizio del 17° sec. nella zona di S. Pietro al Natisone. Il corrispondente cognome friulano Patriarca è attualmente diffuso soprattutto nella zona di Tricesimo Tarcento.

Polschàc (Pol(j)ščàk)

Anche se il soprannome Polschàc / Po1(j)ščàk, presente a Vernassino attorno al 1700, non è diventato cognome è interessante dal punto di vista linguistico e per questo motivo lo tratto in via eccezionale in questa rubrica.
Esso deriva, col formante ―ščak, dal toponimo Polje (oggi Puoie di Vernassino) e in origine stava ad indicare l’abitante di Puoie o la persona proveniente di là.
Questa forma è documentata sui libri parrocchiali di San Pie­tro:
1703 filius Georgij Polschac dicti Blasutig de Roda,
1704 filius Leonardi Blasutig dicti Polschac de Vernassino (Libri dei battesimi),
1711 filius Andreae Blasutigh dicti Polschac de Vernassino (Libri dei morti).

Da notare che attualmente l’abitante di Puoje viene chiamato Puščàk e questa forma dialettale deriva dalla forma oiginaria Po1(j)ščàk che era in uso pro­babilmente fino alla metà del 1700.

Anche l’attuale forma toponomastica Pùoie / Pùoje deriva dalla forma originaria Polje che soltan­to in un secondo tempo si è trasformata in Puoje per effetto di due fenomeni tipici del dialetto sloveno del Natisone (dittongazione della ―o― lunga accentata e passaggio della ―li― (―gl― in grafia italiana alla semivocale -j-

Anche i libri parrocchiali di San Pietro documentano la trasformazione dei toponimi Polje e Pasje polje in Puoje e Pasje puoje (oggi Tarpezzo):
1690 Marinus filius Georgzy Aut­man de Clastra modo habitans in Passia Pollia,
1697 Joanna uxor Caspari Zabrieschac de Passia Polia (Libri dei morti),
1753 Andreas et Helena Sabrieszach ambo de Passiepoglie ex communitate Cleniae (Libri dei battesimi),
1747 filius Antonij Blasutigh de Puaglie ex communitate Vernassini (Libri dei morti),
1755 Marina filia Andreae Blasutigh de Puo­glie ex communitate Vernassini (Libri dei matrimoni)
1746 Michael filius Leonardi Bla­sutigh de Puoglie ex Vernassino (Libri dei bat­tesimi).

Come si vede, anche i toponimi Puoje e Pasje puoje hanno conservato praticamente per 700 anni le forme originali slovene Polje e Pasje polje e soltanto negli ultimi duecento anni hanno subito una trasformazione in senso dialettale.

Postach (Poštak)

Il cognome Postach/ Postak era tipico di Stregna e si é estinto verso il 1700. Il suo ricordo però si conserva nel toponimo Puoštak/ Postacco. Questa località situata tra Crostù e Cosizza era anticamente conosciuta come Braida ma questo toponimo è stato pian piano sostituito dal cognome Postak arrivato qui da Stregna verso la metà del XVII secolo come appare dal libro dei battesimi della parrocchia di S. Leonardo. Postak, poi italianizzato in Postaccò, è dunque un cognome che ha assunto anche la funzione di toponimo.

Il cognome è molto antico, infatti "sullo scalino di pietra che sta all'entrata, della vecchia casa del signor Bergnach Francesco (Cišguj) presso Picig di S. Leonardo c'é una scritta: MATIA POSTAK 1542).

Quel Matia Postak era o il muratore che ha costruito la casa o l'abitante della stessa, dato che Picig è situtato sotto Stregna dove presumo che questo cognome sia sorto. Dopo queste considerazioni, suffragate dai documenti antichi, possiamo affermare che il toponimo di Postacco / Puoštak non può essere in alcun modo collegato con una "stazione di posta, con la fermata di qualche diligenza, con posteggi o simili".

Postacco / Poštak è in realtà un cognome rarissimo, di difficile interpretazione sul quale possiamo esprimere attualmente soltanto delle ipotesi più o meno verosimili.

Personalmente ritengo che la soluzione del problema debba essere ricercata nel lessico tedesco.

Postregna

Postregna/Podsrednje è uno dei rari cognomi che si identificano perfettamente on un toponimo, nel nostro caso con Podsrednje / Postregna (= località situata sotto Stregna/Srednje). In origine la formula " de / di Postregna " stava ad indicare la persona che abitava o proveniva da Postregna. Progressivamente, col tempo è caduta la preposizione " di " o " de " (alla fine del sec. XVIII) ed è rimasto il solo toponimo Postregna che ha così assunto anche la funzione di cognome.

Alla fine del XVIII secolo c'è stato il tentativo, da parte di un sacerdote della parrocchia di S. Leonardo, di "tradurre" il cognome " de Podsredgne " col formante - nik nella forma slovena più logica e comprensibile " Podsrednig/Podsrednik " (= l'abitante o la persona originaria di Postregna/Podsrednje).

Questo tentativo non ebbe successo e dopo pochi anni è stata ripresa la forma forma consolidata Postregna.

Potochjn / Potokin



1618 Thomas Potoch de Sarsenta,
1650 Ursu­la Potochiniza de Asida,
1653 filius Stephani Potochin de S. Petro (Libri dei battesimi di S. Pie­tro),
1702 Antonio Potochjn de S. Petro, filius Antonij Potochin de S. Petro (Libri dei matrimoni di S. Pietro).

Potochin / Potokin era un cognome tipico di San Pietro dove si è estinto nei primi decenni del 1700.
E’ sorto, con la formante -in, dal sostantivo sloveno pòtok.
In origine era un soprannome e indicava probabilmente una persona che aveva l’abitazione vicino ad un torrente.



Prapotnich / Prapotnik

Prapotnich / Prapotnik è un cognome endemico, cioè tipico del comune di Drenchia e in particolare del paesino di Prapotnizza. Il cognome è sorto infatti, con la formante - nik , dalla prima parte del toponimo Prapotnizza e in origine stava ad indicare l'abitante di Prapotnizza o la persona originaria di là.

Da notare.che la forma originaria Praprotnich / Praprotnik si è poi leggermente modificata in Prapotnich dove si nota 1a mancanza della r.

La "limatura" della r si è verificata per rendere più agevole la pronuncia del cognome. Questo vale anche per il toponimo Prapotnizza / Prapotnica la cui forma originaria era Praprotnica / Praprotnizza .

Questo toponimo ha infatti alla base il fitonirno sloveno " praprot " e in origine stava ad indicare una località ricca di piante di felce.

Predan

I1 cognome Predan è tipico dei paese di Cravero / Kravar in comune di S. Leonardo. Da qui si è dapprima diffuso a Raune (nel 1661 e nel 1673), poi a Oblizza e infine a Presserie e Jainich. Come risulta dai libri parrocchiali di S. Leonardo questa era infatti la sua distribuzione alla fine del 18. e all'inizio del 19. secolo.

Oggi il cognome è presente sopruttutto nei comuni di S. Leonardo, Stregna e Grimacco ma anche nella pianura friulana dove è emigrato soprattutto nel dopoguerra.

Il cognome è un aggettivo derivato dal verbo sloveno prodati (predati nella variante dialettale slovena delle Valli di S. Leonardo).

Si tratta di un cognome "tabuistico". Originariamente i genitori imponevano il nome predati (venduto) al bambino perchè rimanesse sempre in famiglia. (Cfr. P. Merku, o.c. pag. 53).

Prehojschak

i>Prehòd (450 m. s.l.m.) è un casale molto antico, ricorda­io già nel 1300 e situato sul versante orientale del monte S. Bartolomeo (624 m.) sulla cui cima c’era, fino al 1800, la omonima chiesetta di S. Bartolomeo di cui rimango­no soltanto poche pietre.

Dal toponinìo Prehòd e col for­mante sloveno -ščak (trascrit­to con la grafia latina nelle forme - szach, -schak, -schag, -scach, ecc.) , è sorto il cogno­me sloveno Prehojščak (Pre­hòd + ščak = Prehòj#čak) ; da notare che l’unione della d con la s o la š all’interno della parola produce in slove­no la j
Cfr. anche gli agget­tivi čedajski, bléjski, beograj­ski, derivati col formante -ski dai toponimi Čedàd, Bléd, Béograd.

Il soprannome Pre­hojščak , diventato poi anche cognome, stava ad indicare in origine l’abitante di Prehòd o la persona originaria di lì.
Il cognome si è estinto verso il 1900.

Dai registri parrocchiali di S. Leonardo risulta che il so­prannolne Prehojščak convi­veva coi cognome «ufficiale» Sibau e Shibau e le due for­me onomastiche venivano usate a piacimento dai com­pilatori dei libri di battesimo come risulta dalle seguenti annotazioni e da quelle ripor­tate più sotto:
1630 fil. Bar­tholomaei Sibau de Prihott,
1634 Gessa (=Agnese) Siba­liza di Precot (= Prehod),
1646 Agnete Prehoshiza de Prehot,
1650 Stephano Sibau dictus Prihoszahk,
1655 Ste­phanus Shibau de Prihhot.

Attualmente gli abitanti del casale Prehòd vengono chiamati Prehuojani.

E inte­ressante far notare che i par­roci di S. Leonardo e di S. Pietro aggregavano gli abi­tanti di questo casale (una so­la famiglia) o alla comunità di Cosizza o a quella di Cla­stra, come risulta dalle se­guenti annotazioni risalenti al sec. VIII:
1612 Marin Preho­sciz de Clastra (Libri dei bat­tezzati di S. Pietro),
1652 Ste­phanus Prihoiszhak,
1656 fil. Stephani Prihuoischag,
1674 fiL Stephani Prehoiscach de villa Kosiza,

1688 fil Stepha­ti Prehotszac de Prehot (Li­bri dei battesimi di S. Leonar­do);
1686, il 1372 di quell’an­no viene celebrato il matri­monio «infra Andream Thomasetig, sub Castro B.MV (= abitante sotto le mura di Castelmonte) et Marinam fi­liam q. Joannis Prehoischak de Clastra apud S. Bartholo­maeum in Clastra»
(Libri dei matrimoni di S. Leonardo).

Primosig

Primosig / Primožič è un tipico cognome sloveno derivato, con la formante -ič, dall'agionimo Primus (forma slovena Primož). Nelle Valli del Natisone questo cognome era anticamente concentrato esclusivamente nella località di Costne / Hostne in comune di Grimacco da dove è successivamente emigrato nelle valli di S. Leonardo ed anche nella pianura friulana.

In origine il nome latino Primus (= primo) veniva imposto dai genitori al primogenito e questa tradizione si è tramandata lungo i secoli fino ai giorni nostri.

Anche oggi alcuni genitori danno al primogenito il nome Primo per sottolineare sopruttutto che si tratta del loro primo figlio e non è detto che lo colleghino necessariamente all'agionimo San Primo.

Pròder

1612 E’ stata battezata Marina fiola di Matthia Proder de Barza: Luces Proder de dicto loco (Barza).
1615 Luchis Proder de Brizza (Libri dei battesimi di S. Pietro),
1656 fu. Caspan Prodar de Briza,
1692 Lena lilla Luce Proder de Briza (Libri dei battesimi di San Leonardo),
1667 (matrimonium) infra Thomani q. Nicolai Pruder de Barza et Geltrudani filiam q. Valantini Hromaz de dicta villa (Libri dei matrimoni di S. Leonardo).

Si tratta di un cognome tipico di Brizza di Sopra che fino al 1946 faceva parte della parrocchia di S. Leonardo.

Il cognome Pròder era qui presente già all’inizio del 1600 ma si è estinto nei primi decenni del 1700.
Il suo ricordo si è però conservato fino ai nostri giorni nel nome di casato (hišno ime) Prùodar.
Così si chia­mava una famiglia che aveva la casa nella parte più elevata del paese e di cui oggi resta soltanto qualche rudere.

Cognome non del tutto chiaro.
Potrebbe essere sorto, col for­mante -er/ar dal sostantivo sloveno «pròd» (=terreno ghìaioso, pietroso, tipico del greto di un torrente).
In questa caso stava ad indicare in origine una persona che viveva in una casa situata nei pressi di un terreno con simili caratteristiche.

Non escluderei a priori anche una derivazione dal sostantivo tedesco Brùder (=fratello), trasformatosi poi in Prùder o Prùodar Cfr. anche le voci dialettali locali peglajz (=ferro da stiro), pilda (= quadro), pùšpan (=pianta del bosso). puter (=burro), plèh (= lamiera), pétjar (= mendicante), derivati rispettivamente da Bugeleisen, Bild, Buchsbaum, Buter, Blech, Bettler.

Ovviamente, queste sono soltanto delle ipotesi che non escludono altre inter­pretazioni più o meno credibili.

Faccio inoltre notare che Pròder era un cognome presente soltanto nel paese di Brizza.

Pùller / Puler

Pùller / Pùler era un cognome tipico di Spignon, qui documentato già all'inizio del 1600. Da Spignon o dai vicini casali Puller il cognome è sceso a fondovalle dove si è conservato fino ad oggi. Si tratta di un cognome piuttosto oscuro che potrebbe essere sorto sia da una base lessicale slovena come da una tedesca. Non escludo che ci sia qualche parentela tra questo cognome e il nome di casato Bùler presente a Costa di Vemassino (comune di S. Pietro al Natisone).


Pùssaz (Pùšac)



Ad Azzida era presente, dalla seconda metà del 1600 fino alla fine del 1700 il cognome Pùssaz (Pafac).
E’ interessante far notare che questa forma cognominale è derivata dal cognome Pussin.
Ad Azzida era arrivato verso il 1640, probabilmente da Erbezzo, un certo Andrea Pushin il cui cognome originale è stato modificato nella forma Pussaz, come appare dai libri parrocchiali di S. Pietro al Natisone:
1643 Marina filia Andreae Pusshin de Azida,
1697 fihius Andreae Pussaz de Azzida,
1701 filius Andreae Pussaz de Azida,
1719 filius AndreaePussaz de Azida,
1745 filius qm. Andreae Pussaz de Azida (Libri dei battesimi).

Pùssaz (Pašac) è una forma aferetica derivata da Pussin.
Così infatti veniva chiamato in maniera familiare Andrea Pussin appena arri­vato ad Azzida e questa forma ha preso il sopravvento sulla forma cognominale origina­ria tanto da indurre il parroco di San Pietro ad usarla anche a livello ufficiale.

Il cognome Pussaz / Pušac, estinto da almeno 200 anni, continua a vivere nel nome di casato Pùšaci tuttora presente ad Azzida.

Pussini (Pušin)

Il cognome Pussini / Pušin era un tempo endemico ad Erbezzo e precisamente nella frazione di Goregnavas da dove è emigrato nei praesi del fondovalle (San Pietro, Pulfero, Azzida, Lasiz, ecc.) e nella pianura friulana, soprattutto a Cividale e a Udine. Ad Azzida, più precisamente nel molino situato in 1oca1ità Sotto Azzida ( Pod Ažlo ) è arrivato nel 1779. Il 26 aprile di quell'anno Pussin Giovanni figlio di Giovanni, proveniente da Rodda sposò Lucia, figlia del mugnaio Andrea Battistig e si stabili come genero nel citato molino.

Da questo matrimonio nacquero quattro figli tra cui Giuseppe (nato il 22 marzo 1789) il quale sposerà (il 4 ottobre 1812) Troppina Caterina di Azzida (nata il 2 novembre 1785) dalla quale ebbe sette figli.

Il cognome Pussini, che ha dato il nome al noto Molino Pussini , è dunque presente ad Azzida da 216 anni. Nel mulino Sotto Azzida, le cui origini documentate risalgono alla fine del 1400, si sono avvicendate numerose famiglie che nel corso dei secoli hanno avuto diversi cognomi ( Mulinarcic, Mlinarzich, Mulinaro, Mlinar e Stoper fino alla metà del 1600, Stargar e Dal Dejan fino agli inizi del 1700, Battistig fino al 1789 e Pussini fino ai nostri giorni). Cfr. in proposito Božo Zuanella, Stari malni v Nediških dolinah, Dom 1994, n.10, pag.8.

Come risulta dalla documentazione prodotta, la forma originaria del cognome era Pussin ( Pušin ) modificata poi, nel secolo scorso, in Pussini.

Ritengo che il cognome sia sorto, con la formante -in , dal sostantivo dialettale sloveno puša (= fucile). Si tratta di un cognome metonimico che in origine poteva indicare un soldato addetto alla guardia dei confini sotto la Repubblica di Venezia oppure una persona che portava abitualmente il fucile.

Ovviamente non escludo a priori altre soluzioni che sono state proposte per spiegare questo cognome (dall'antroponimo Pušu o dall'agionimo Paulus ).

Puzach / Pucak

Puzach / Pucak era un cognome endemico di Stermizza dove si è estinto all'inizio del 1700. Il suo ricordo si è conservato a Stermizza nel nome di casato Pučki (sparita la famiglia, anche questo nome è destinato a scomparire entro breve tempo).

Si tratta di un cognome derivato da un soprannome il cui significato è probabilmente nascosto nel sostantivo arcaico sloveno " pucek ". Il vocabolario sloveno - tedesco del Pleteršnik (pag. 361) dà a questa voce, tra l'altro, anche il significato di " der Knopf (= bottone).

Ovviamente non possiamo scartare altre derivazioni. Faccio presente che il vocabolo " pucek " o " pucak " non è attualmente presente nel dialetto sloveno del Natisone. Possiamo supporre che sia sparito da tempo, sostituito probabilmente da qualche terrnine preso dal friulano.

Su concessione di Božo Zuanella

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