Ponteacco - Petjag

Ponteacco da Antro
Ponteacco da Antro
Ingresso a Ponteacco dalla statale
Ingresso a Ponteacco dalla statale
Chiesetta sulla piazza
Chiesetta sulla piazza
Ponteacco è posto in posizione molto soleggiata sulle prime pendici del Svet Kocjan - San Canziano.
Deve essere stato un punto di passaggio importante, se scavando le fondamenta di una casa è stata trovata una moneta d'oro romana.
Ponteacco è anche paese di artisti, di gente capace e ingegnosa.

Altitudine 210 m
Denominazione locale degli abitanti: Petjažanji
Abitanti 192 (a. 1997)
Famiglie 83
Case 101

Cognomi
Iussa, Coren, Mattelig, Cedarmas, Cencig

Soprannomi di casa
Muzoni, Poduki, Karlini, Tucuki, Marjančni, Dužaci, Bazavoni, Morielcuki, Maleuš, Markiči, Bataj, Giš, Flikoski, Mihči, Lahi, Brunači, Ščop, Mihielni (Munaci), Žefovi, Pukaci, Bečki, Trogarčni, Beladi, Buteri, Roskni, Ta par Južah, Kekaci, Frakafanti, Petrina, Liponi, Kuoškiči, Joškovi, Brulinkni, Flipci, Tonšovi, Mitonkni, Gor par Ivanah, Škofouka, àCuotoki, Gor par Ruš.

Le informazioni sono tratte da "I diplomati della Slavia" di Riccardo Ruttar e da Atlante toponomastico del Comune di San Pietro al Natisone
Borgo colorato di fiori
Borgo colorato di fiori
Ponteacco / Petjag prende nome, probabilmente, dal latino Pontiliacus, trasformatosi in Ponteacco in italiano e Petiag in sloveno. Il paese è distinto in sei borghi: Fula, Čedarmaci, Gorica, Petrina, Koreni e (ultimamente) Ronk.

Il paese è ricordato come "Villa di Ponteglaco" nel 1257.

Al centro del paese c'è la cappella dedicata a Maria Vergine, mentre la chiesa di Santa Dorotea è sopra l'abitato, a destra, su un piccolo rilievo che domina la valle. Essa è stata rifatta (come raccontato più avanti) qualche anno fa grazie al contributo di tutto il paese.
La chiesa è stata fondata nel XV secolo, ma attualmente è del tutto rinnovata.
Preghiata la statua lignea della Madonna del XVI secolo.
Bellissima Madonna con Bambino
Bellissima Madonna con Bambino

Il campanile

Molto importante per la storia di Ponteacco e della sua chiesa è un documento del 1901 che la Savina Iussa ha ereditato dal nonno Pietro Iussa, allora cassiere della Fabbriceria.
Il documento datato 16 giugno 1901 (domenica), dichiara che gli abitanti di Ponteacco, con annesse borgate di Tiglio e Mezzana, stabilirono di completare la costruzione del campanile della veneranda chiesa di S. Dorotea, nonché di rifondere una campana per detta chiesa e altre due per la chiesa di S. Luca di Tiglio.
Per tale oggetto fu costituita una commissione, che fu incaricata di accettare e di dividere la spesa fra le singole famiglie della frazione di Ponteacco e delle annesse borgate.
Questo è l'unico documento scritto riguardante la costruzione del campanile. Ci sono però successive testimonianze raccolte tra gli anziani del paese.
Fino allora il campanile era stato innalzato al primo piano. Nel 1902 fu completato così come oggi lo vediamo, con una costruzione in sassi posti ad incastro uno sopra l'altro, a secco.
La cupola fu finita anch'essa nel 1902; aveva uno scheletro di legno e una copertura in zinco.
Kropivnjak
Kropivnjak
Il progetto, sia del campanile sia della cupola, fu fatto da un ingegnoso artista di Ponteacco, Coren Giovanni (nonno di Amilcare Mattelig), il quale era un esperto lavoratore della pietra ed emigrava periodicamente in Ungheria.
Certo è che Giovanni Coren trasse lo stile, tipicamente orientale della cupola, dalle vecchie chiese della Romania ed Ungheria, stile questo, che fa di tale cupola un elemento raro nelle nostre zone.
Questo Giovanni Coren lavorava con suo figlio e con Iussa Girolamo (zio di Cicjaz), e insieme fecero anche il primo leone alato in pietra della fontana di Ponteacco, inspiegabilmente distrutto.

La croce che sovrastava la cupola, fu fatta anch'essa nel 1902 dal fabbro del paese Manig Giuseppe, come risulta dalla stessa incisione.
La croce è l'unico resto della cupola precedente che tornerà sul campanile.
Il lavoro vero e proprio della costruzione fu dato in mano a del lavoratori ambulanti, padre e figlio, forse reziani, di cui nessuno ricorda il nome.

Alcuni ricordano che, per la costruzione del campanile, era servita molta acqua che doveva essere raccolta da una sorgente vicina al Natisone e trasportata in secchi fino alla chiesa.
A tale opera si prestarono gratuitamente le donne e i ragazzi del paese.

Nel 1902, quando la chiesa ebbe finalmente il campanile e la sua cupola, una donna di Tiglio, sulla cui identità le testimonianze sono discordanti e incerte, donò vari oggetti sacri in oro alla chiesa e alla Madonna della Sapienza, così chiamavano la Madonna della chiesa di Ponteacco.

Durante la prima guerra mondiale, la chiesa rimase gravemente danneggiata e le campane furono razziate dagli Austriaci.
Gli anziani ricordano la scena della caduta della campane e il tonfo che n'è seguito.

Sono rimasti vivi nella loro memoria i particolari dell'inaugurazione delle nuove campane. Furono benedette il 17 febbraio del 1926 dall'Arcivescovo mons. Anastasio Rossi, davanti alla Piazza S. Francesco di Cividale; c'è una foto a ricordo, e trasportate con carri trainati da buoi da Cividale fino alla chiesa.
Le campane furono alzate con lunghe corde che la gente tirava prendendo la rincorsa da sotto la collina fino nella braida dei Coren.
Per l'inaugurazione il cappellano di Azzida, don Giovanni Guion, aveva distribuito del volantini inneggianti di patrio furore e di cui la signora Irma Iussa ricorda due strofe:
Altare ligneo scolpito da Vogrig di Cemur
Altare ligneo scolpito da Vogrig di Cemur


Croce dorata
Croce dorata
Dall'alto della torre chiamiamo
il popolo, respingiamo le tempeste
e piangiamo i morti!
Il Piave ci disse: il silenzio
Dei vostri campanili è più
Atroce di ogni grido,
ma oggi suonate per gli eroi!

Un particolare molto curioso: circa nello stesso periodo, dovevano essere inaugurate le campane di Tiglio, ma non essendo pronte, la gente ha fatto ugualmente festa sostituendole con due košì (gerle).

Grazie ai contributi per danni di guerra, la chiesa fu restaurata nel 1935.
Nella seconda guerra mondiale, la popolazione si era più volte rifugiata dietro la sacrestia e la cupola fu perforata durante i mitragliamenti.
I danni di guerra non sono stati risarciti.

La cupola della chiesa e tutto l'edificio sacro, fanno parte del progetto globale di ripristino delle chiesa dopo il terremoto del 1976.

Per la cupola abbiamo fatto da soli, per necessità di cose.

La cupola è stata costruita sul modello di quella precedente, precipitata al suolo nell'inverno successivo al terremoto, presso l'officina di Sergio Pascoletti di Bottenicco (Moimacco), il quale ha fatto la struttura di ferro. Per la sagoma in legno hanno collaborato molti del paese, più di tutti Franco Golles. Il rivestimento in rame è opera di un certo Dario Sicuro di Castions di Strada e socio di Rino Chiarandini di Remanzacco.

La ricostruzione della cupola ha operato in noi uno strano risveglio e una voglia istintiva di guardarci intorno... Abbiamo scoperto volti, persone, momenti di storia locale che solo ignoranza e stupidità potevano lasciar cadere nel dimenticatoio.

La fresca e lucida cupola, riposta sul campanile della chiesa di Ponteacco, continua quella pagina di storia che intemperie, mitragliamenti e terremoto volevano cancellare, senza riuscirci.

Le notizie del campanile sono tratte dal giornalino speciale uscito in occasione dell'inaugurazione della cupola rifatta.

Gli abitanti

Faccia di pietra
Faccia di pietra
Scorcio
Scorcio
In passato le attività prevalenti erano l'edilizia, l'artigianato con fabbri e falegnami, e l'agricoltura.
Si può notare anche una grande predisposizione per l'arte e per il buon gusto.
Il compianto Jank era un ottimo intagliatore.
Liso è suonatore eccezionale di fisarmonica diatonica, vanto non solo di Ponteacco ma di tutte le Valli.
Suo figlio è pittore noto e realizzatore di filmati di ottimo pregio.
E come non ricordare Cirillo Jussa, pittore ormai affermato!
Portico e cortile
Portico e cortile
Chi sa quanti artisti ancora si potrebbero citare.

Oltre all'arte, il buon gusto, il sapersi arrangiare per costruire le cose che servono nel migliore dei modi, sono la caratteristica di molti.
Basta osservare il carretto di Lipon usato per il carnevale ( vedi foto ).
Un piccolo capolavoro!
Casa antica
Casa antica
A proposito di carnevale: c'è stato un periodo in cui Ponteacco ci prendeva gusto!
Basta osservare!!!

Non sarebbe il caso di riallacciarsi a questa tradizione nei prossimi carnevali?!

E c'è anche una spiaggia; si chiama: Tulin.
Tulin, la spiaggia dei ponteacchesi
Tulin, la spiaggia dei ponteacchesi
Nino Specogna

Preparazione della pagina Nino Specogna
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