L'utilizzo del maiale

Come utilizzavano una volta il maiale. Nulla andava sprecato!
Una volta dal maiale si ricavavano salami, salsicce, pancetta, ma soprattutto lardo, che era l'unico condimento adoperato da tutti per tutto l'anno.

Il lardo era conservato intero, dopo esser stato ben salato e pepato. Di volta in volta se ne prelevava un pezzo per servirsene. I ritagli del lardo erano sciolti al fuoco. Il lardo liquido serviva soprattutto a conservare le salsicce. Infatti, queste erano poste in vasi che poi si riempivano di lardo liquido, che, una volta raffreddato, s'induriva, diventava bianco e conservava le salsicce per lunghi mesi, non essendo queste a contatto con l'aria.

Dalla testa del maiale erano tolti i guanciali (i muscoli delle guance) ed erano fatti essiccare. In questo modo erano utilizzati come condimento oppure erano mangiati come prosciutto. Il resto della testa era cucinato.

Le spalle anteriori potevano essere utilizzate sia per fare salumi oppure per ricavare prosciutti. Le parti posteriori diventavano senz'altro ottimi prosciutti oppure ottimi salami.

Con la parte superiore della schiena (brozadola) si facevano le bistecche. Le ossa erano utilizzate sia per fare il brodo, sia per ricavarne sapone. Le setole si raccoglievano ed erano utilizzate per fare pennelli oppure erano inserite nella punta degli spaghi da cucito, perché entrassero meglio nella cruna dell'ago.

La coda e il grasso adiacente ad essa, servivano per ungere gli scarponi, specie durante l'inverno.

Di quest'animale era utilizzato tutto e ogni famiglia ne allevava almeno uno. La pelle, una volta tolto il lardo, serviva per ungere le seghe e i segoni, le grandi seghe a mano per tagliare i grossi tronchi o per fare tavoloni.

Col sangue si faceva il sanguinaccio (mulce) e con i polmoni una specie di salsicce, chiamate polmonelle.

Il grasso del sottoventre era utilizzato per la profumatissima zazieka, mangiata a colazione con la polenta, dopo esser stata ben scaldata fino ad esser portato al punto di fumo.

Il maiale era ammazzato col coltello, dopo essere stato immobilizzato e posto sopra una scala a pioli. In questo modo il maiale poteva essere trasportato facilmente da un posto all'altro.

Con l'acqua bollente si scaldavano i peli, che poi erano tolti col coltello ben affilato. Quando era loro permesso, i bambini raccoglievano i peli per poi venderli al zunjar, l'uomo che passava di paese in paese a comperare stracci, pelli d'animali (volpi, scoiattoli, ghiri, tassi, lepri, conigli) e appunto anche peli di maiale.

Alunna di Gabrovizza della Scuola Media di S. Pietro

Realizzazione della pagina Nino Specogna
Questo sito, realizzato e finanziato interamente dai soci, è completamente independente ed amatoriale.
Chiunque può collaborare e fornire testi e immagini a proprio nome e a patto di rispettare le regole che trovate alla pagina della policy
Dedichiamo il sito a tutti i valligiani vicini e lontani di Pulfero, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Grimacco, San Leonardo, Drenchia, Prepotto e di tutte le frazioni e i paesi.
© 2000 - 2023 Associazione Lintver
via Ponteacco, 35 - 33049 San Pietro al Natisone - Udine
tel. +39 0432 727185 - specogna [at] alice [dot] it