CICORIA SELVATICA - IDRIKOVCA

(Cichorium intybus)

Una rubrica semplice che guarda al vegetale dell'orto, del campo e del bosco vicini, cercando possibili connessioni con la medicina popolare od etnoiatrica.
v Tempo di primavera, periodo di cure depurative, secondo la tradizione popolare: oggi tutto sembra inutile, anche perché 1’ alimentazione non segue più i ritmi biologici della natura, per cui gli stessi alimenti possono essere consumati durante tutto l’anno.

Ma chi, invece, continua a identificarsi anche culturalmente con alcune radici del passato, sa come sia giusto far seguire ad un periodo invernale, sedentario e ricco di assunzione di cibi grassi e ipercalorici, un tempo di minor accanimento metabolico per gli emuntori.

Una volta questa era una regola e le erbe «giovani» servivano allo scopo; anche in chiave salutistico-religiosa, in quanto la Quaresima era il tempo del digiuno e dell’astinenza.
La cicoria selvatica è una delle tante piante entrate in questa cultura alimurgico-alimentare della depurazione, del drenaggio, del ricambio.

Foglia, radici

La cicoria è ricca di sali di potassio e di ferro, di sostanze amare di vitamine C e K e di inulina.

Proprietà

E’ soprattutto un tonico amaro, un eupeptico e stomachico (stimola le secrezioni digestive dello stomaco), un coleretico (aumenta la secrezione della bile) e un diuretico.

L’uso della cicoria selvatica è raccomandato ai diabetici; gli effetti ipoglicemici sono dimostrati.

Indicazioni

E’ utile nell’insufficienza biliare, nelle coliche epatiche, nelle congestioni epatiche e della milza, nelle dermatosi e nelle infezioni urinarie.

Modo di utilizzazione

Come infuso:
30 g di foglie fresche (o secche) per litro d’acqua. i tazza prima dei pasti, o 2 tazze la mattina (stipsi).

Come decotto:
15-30 g di radici per litro d’acqua; bollire 5 minuti, poi lasciare in infusione altri 10 minuti.
Una tazza prima dei pasti.

Curiosità

La radice seccata e polverizzata è abitualmente utilizzata come caffè.
In questo caso sono esaltate le proprietà di tonico intestinale, leggermente lassativo e stimolante dell’appetito: dovrebbe essere la prima bevanda raccomandata a chi soffre di disturbi epatici.

«Per ristorarmi mi occorrono olive, malve leggere e cicoria ...»: lo diceva già Orazio.
A significare la ottima attività salutistica della cicoria anche come alimento, come verdura fresca - sotto forma di giovani foglie - in insalata.

La stessa indivia, la cicoria riccia, la scarola «discendono» dalla cicoria selvatica, oltre ovviamente alla varietà foliosum che è la cicoria coltivata.
Tutti questi ortaggi hanno proprietà simili alla cicoria selvatica, benchè minori.
Lo stesso tarassaco può avere le medesime indicazioni.
Anzi in molte parti della nostra regione le due piante vengono usate per gli stessi motivi indifferentemente.

Così come è importante soffermarsi sulla bontà alimentare del litun, un insieme di piante giovani o di giovani getti e germogli che vengono proposte in insalate, minestre e frittate in primavera.

Un uso antico dell’area cividalese e delle Valli del Natisone, tramandato secondo la tradizione orale.
Erbe e salute a cura di Franco Fornasaro
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