Il Cinipide

Killer dei nostri castagni
Ben visibili le galle prodotte dal Cinipide
Ben visibili le galle prodotte dal Cinipide

Cos’è il Cinipide galligeno del Castagno?

L’imenottero cinipide Dryocosmus kuriphilus Yatsumatsu è un piccolo insetto di colore nero da adulto, particolarmente dannoso per il castagno, originario della Cina ma ormai ampiamente diffuso in Giappone, Corea e Stati Uniti.
L’insetto è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2002 (prima segnalazione anche per l’Europa) in provincia di Cuneo.

Piante attaccate

D. kuriphilus attacca sia il castagno europeo (Castanea sativa Mill.), selvatico o innestato, sia gli ibridi euro-giapponesi.
La popolazione è costituita di sole femmine partenogenetiche, lunghe circa 2 mm e di colore nero con zampe giallo-brunastre, in grado di deporre fino a 100-150 uova senza accoppiarsi.

Ciclo biologico

Il Cinipide svolge una sola generazione l’anno, con comparsa degli adulti da fine maggio a luglio e deposizione delle uova nelle gemme delle piante ospiti.
Le larve nascono a partire dalla fine di luglio e svernano nelle gemme senza che nessun segno visibile ne riveli la presenza ad un esame esterno.
La ripresa dell’attività trofica delle larve nella primavera successiva induce la formazione di vistose galle su germogli, nervature fogliari e infiorescenze.
Il ciclo biologico si chiude all’inizio del periodo estivo con la comparsa delle nuove femmine adulte, fertili.
Gli attacchi del Cinipide sono facilmente individuabili per la presenza sui castagni delle galle che si presentano come escrescenze tondeggianti, con superficie liscia e lucida, inizialmente di color verde chiaro e in seguito rossastre.

Queste formazioni ipertrofiche permangono a lungo sulla pianta anche in inverno.

Danni

Gli attacchi di questo temibile fitofago possono determinare gravi danni, con perdite rilevanti non solo per quanto riguarda la produzione di frutti, ma anche con riferimento agli accrescimenti legnosi.

Precauzioni da adottare

Focolai d’infestazione dell’insetto sono stati finora osservati in Italia solo in castagneti e vivai del Piemonte e, più di recente, su materiale di moltiplicazione anche in aziende del Lazio e della Toscana.

Si raccomanda pertanto, al fine di ostacolarne la diffusione, di evitare l’introduzione di piantine, astoni e marze provenienti dalle aree ove il Cinipide è stabilmente insediato.
Bisogna infatti ricordare che nel periodo invernale risulta difficile individuare con controlli in campo la presenza delle larve di prima età nelle gemme.

Il Cinipide galligeno del castagno può diffondersi peraltro mediante il volo delle femmine adulte e con il loro trasporto accidentale da parte di autoveicoli. Il mezzo di diffusione più pericoloso è comunque rappresentato dall’impiego di materiale di propagazione proveniente dalle aree infestate.

Interventi di difesa attuabili

Nel caso in cui si rilevi la presenza di galle su materiale di recente introduzione sul territorio regionale, è necessario procedere alla sua immediata distruzione provvedendo nel contempo ad informare il Servizio Fitosanitario Regionale e i rilevatori META:
meta@arsia.toscana.it
m.filindassi@arpat.toscana.it
lorenzo.marziali@isza.it
leonardo.marianelli@isza.it

L’informativa dovrà essere inviata tempestivamente anche nel caso in cui si riscontrino galle su piante adulte da frutto o in cedui di castagno.

Prospettive di controllo

Le prospettive di controllo a medio termine di questa nuova avversità del Castagno si basano in primo luogo sulle possibilità di utilizzo nei nostri ambienti di antagonisti naturali dell’Imenottero Cinipide provenienti dall’areale originario del fitofago.
su gentile segnalazione di Rudi Paussa - Stregna di Prepotto
Agenzia Regionale per lo Sviluppo
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