Perchè tutelare i fiori

Giglio arancione
Giglio arancione
Non basta la legge di tutela, fra l'altro imperfetta, a tutelare il nostro patrimonio floreale.
Occorre consapevolezza e senso di responsabilità.

Il giglio arancione

Proprio 'sta mattina ero a Spignon e, dopo un piccolo giro di perlustrazione per prati e boschi, tornando alla macchina, vedo un bravo signore che si dirigeva alla sua macchina con due esemplari di giglio arancione in mano, fra l'altro malamente strappati.
Ho resistito alla tentazione di inveire.
Infatti, non l'ho fatto.
Poi, ripensando, ho capito che forse avrei potuto con le belle maniere spiegargli perchè non si deve fare quelle cose.
Sono sicuro che l'avrebbe accettato e compreso.
Lo faccio su queste pagine di Internet nella speranza che qualcuno legga e che i miei tentativi di spiegazione valgano più di qualsiasi legge di tutela.

Caratteristiche del giglio arancione

Il giglio arancione (chiamato anche giglio rosso) appartiene alla famiglia delle Liliaceae.
Il nome scientifico è LILIUM BULBIFERUM.
Si può dire subito che il termine "bulbiferum" significa "portatore di bulbilli".
Infatti, all'ascella di ogni foglia si genera un bulbillo, che facilmente (più del seme) può dare origine a una nuova pianta.

Il giglio arancione è una pianta bulbosa, con bulbo piriforme scaglioso (fatto di scaglie disposte a forma di pera).
Le foglie sono lineari o lanceolate, sparse su tutto lo stelo del fiore; di conseguenza anche i bulbilli sono disposti lungo tutto lo stelo, all'ascella di ogni singola foglia.
I fiori possono essere da 1 a 5 (eccezionalmente 7-8) per ogni stelo,
Il colore è, ovviamente, un bel arancione vivo.

L'altezza della pianta va dagli 80 cm a 1 m; il fiore da 7 a 10 cm.

La caccia al giglio arancione

E' proprio il bel colore arancio, esaltato dal primaverile verde fresco dei prati, ad attirare l'attenzione dell'escursionista, che, ahimè!, non sa resistere alla tentazione.
E spesso non si accontenta di spezzare gli steli, ma con insana ingordigia scava, scava fino a raggiungere il povero bulbo del fiore.

Questo (il mese di giugno) è il momento della fioritura del giglio arancione.
Questo perciò è il momento per ammirarne la bellezza e immortalarla in bellissime fotografie.
Ma è anche il momento di resistere alla grande tentazione: strappare il fiore, per sistemarlo per qualche ora in salotto!

Perchè tutelare proprio certi fiori

Prima di tutto bisogna assolutamente sapere che c'è tutela e tutela, nel senso che non tutte le piante hanno bisogno della stessa tutela.
Ad esempio tutelare fiori come il mughetto che si moltiplicano per rizoma non ha senso per la loro sopravvivenza, in quanto si moltiplicano molto di più per rizoma che per seme.
La stessa cosa si può dire per il giglio giallo (hemerocallis=bello per un giorno), che anch'esso si propaga per rizona più che per seme e che in condizioni ideali è una pianta infestante.

Eventualmente il motivo della loro tutela potrebbe essere il deterioramento dell'ambiente (calpestio, guasto e alterazione della zona di raccolta).

In secondo luogo c'è anche da dire che qualsiasi legge non è mai perfetta.
Ad esempio la legge di tutela prevede oltre a una tutela normale una integrale, nel senso che dei fiori con protezione integrale è proibita anche la sola detenzione.

Ora mettiamo a confronto due fiori a protezione integrale:
il giglio arancione
e il narciso.
Non c'è paragone riguardo al pericolo di estinzione dei due fiori a causa della loro raccolta.

Il narciso, infatti, è una pianta a bulbo perenne. Il bulbo non solo sopravvive all'inverno, ma si ingrossa e pure si moltiplica di anno in anno.
Inoltre ogni fiore che matura produce tantissimi piccoli semi, tanto che basterebbero pochi fiori giunti a maturazione per saturare una vasta area.

In secondo luogo, il narciso è una pianta molto velenosa, tanto che pochissimi insetti e proprio nessun mammifero riescono a cibarsene.
Quindi in pratica non avrebbe nemici.

Un nemico c'è:
il degrado dei prati.
Se il prato non viene falciato di anno in anno, dopo due o tre anni tutti i narcisi spariscono!!!
Tutti avranno notato che i bei spiazzi di narcisi proliferano sui prati falciati.

Nel caso del narciso la protezione (specie quella integrale) diventa un danno, nel senso che i proprietari dei terreni non possono raccogliere i narcisi per, ad esempio, commercializzarli. Pertanto, se non gli serve più il fieno, abbandoneranno i prati e in pochi anni i narcisi scompariranno.

Non mi sembra campata in aria la possibilità di raccogliere e vendere i narcisi. Il narciso dura in vaso fino a una settimana. Commercializzarlo significherebbe (a mio giudizio) tutelarlo e salvarlo, oltre che naturalmente offrire un cespite alle famiglie interessate, che avrebbero interesse a falciare i prati.

I nemici del giglio arancione

Per quanto riguarda il giglio arancione il discorso è ben diverso.

Anzitutto il giglio arancione si moltiplica soprattutto per bulbillo. Ora i bulbilli sono contenuti sullo stelo. Raccogliendo lo stelo, asporto dal luogo tutti i bulbilli, che vanno irrimediabilmente perduti.

Anche il giglio arancione è una pianta bulbosa. Però, chi sa per quale motivo, il suo bulbo è una ghiottoneria per diverse specie di animali, in particolare per le arvicole (topi campagnoli) e per i cinghiali. Tanto che un bulbo difficilmente riesce a sopravvivere oltre i cinque anni, cioè arriva a stento a riprodursi. Il bulbillo ha bisogno da 3 a 4 anni per fiorire (in condizioni ideali).
Se ci si mette anche l'uomo...
Magari con la zappetta a scavare...

Anche questo lavoro malsano ho potuto "ammirare" a Spignon!

In conclusione non c'è paragone fra il pericolo di estinzione a causa della loro raccolta tra il narciso e il giglio arancione.

Messaggio!

Teniamo presente che ci sono dei motivi precisi per cui non dobbiamo assolutamente raccogliere il giglio arancione, se ci teniamo alla sua sopravvivenza.

Guardiamo, osserviamo, ammiriamo, fotografiamo, riprendiamo con la telecamera i gigli arancione e resistiamo alle cattive tentazioni.

I nostri nipoti o pronipoti potrebbero non vederli mai i gigli arancione!
Nino Specogna


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